Studio in Doppio Cieco dimostra efficacia della Melissa nell’Ipertensione

di Valentina Bennati

La Melissa è conosciuta dalla maggior parte delle persone come pianta che è in grado di calmare l’ansia e l’agitazione, in realtà ha anche effetti benefici sulla pressione sistolica e diastolica.

In merito qualche tempo fa fu condotto uno studio clinico in doppio cieco controllato e randomizzato (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34766389/) su 49 pazienti: 23 hanno ricevuto capsule di Melissa officinalis (400 mg/die) tre volte al giorno, 26 invece hanno ricevuto placebo, sempre tre volte al giorno.

I due gruppi sono stati seguiti per un periodo di quattro settimane con la misurazione delle pressioni sistolica e diastolica una volta al basale e poi ancora ogni due settimane per 10 settimane. Alla fine, i ricercatori hanno potuto riscontrare che la pressione sanguigna sistolica e diastolica è diminuita significativamente dopo il consumo di Melissa rispetto al placebo. Inoltre, durante lo studio non sono stati osservati effetti collaterali significativi.

Un precedente studio (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30681971/) ha dimostrato, invece, la capacità di Melissa officinalis di ridurre anche i livelli sierici di trigliceridi in tre mesi suggerendone di conseguenza l’utilizzo nei pazienti diabetici dislipidemici.

Da tempo immemorabile le piante officinali aiutano l’uomo nella cura dei disturbi più svariati e una volta queste conoscenze erano normalmente diffuse poi, purtroppo, sono cadute nell’oblio anche a causa dell’impazienza e della presunzione dell’uomo che si è allontanato dalla natura.

Ben vengano il progresso e lo sviluppo tecnologico, ma non ha senso affrontare piccoli disturbi o patologie al loro esordio subito con medicinali potenti senza tentare vie più dolci, anche perché molte volte le erbe officinali (se ovviamente conosciute e ben utilizzate) sono in grado di dare gli stessi risultati delle medicine da banco senza rischio di effetti collaterali.

Se il mondo della ricerca e dell’industria farmaceutica investissero maggiormente in questa direzione, sarebbe un’iniziativa encomiabile e di sicura utilità per il genere umano, eppure si continua a puntare solo sulla chimica. Le piante officinali, invece, sono una risorsa preziosa, le loro proprietà terapeutiche sono particolari perché favoriscono e rafforzano le difese del nostro corpo e non si limitano a curare i disturbi del momento. Bene sarebbe utilizzarle fresche, ogni volta che è possibile, perché le virtù terapeutiche sono notevolmente superiori rispetto a quelle essiccate.

N.B: Confrontarsi sempre con un professionista esperto se si intende ricorrere alle erbe e alle piante per il potenziamento della salute. I medici che praticano la medicina integrata o le medicine cosiddette complementari non si oppongono all’utilizzo delle erbe medicinali, anzi spesso vi ricorrono, insieme ad altri strumenti o rimedi naturali, per il rafforzamento del terreno costituzionale.

Articolo di Valentina Bennati

Fonte: https://t.me/CDCPiuSalute

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