Nessun Giudice in Italia può avallare l’Obbligo Vaccinale

di Keli Claudia Rigacci

Allarme negli ambienti politici e nei mass-media che portano avanti l’emergenza sanitaria. Estate calda, crisi di Governo, insulti ed aggressioni verbali tra i poteri interni dello Stato: la paura di perdere territorio rende rabbiosi.

Il Ministro della Salute sbotta e critica apertamente in TV l’ordinanza di un Magistrato di Firenze, dichiarandola “menzogna, fake news, sentenza di cui vergognarsi”.

Probabilmente in preda ad emozioni di frustrazioni lontane, davanti a quel decreto che dimostra come “l’imposizione dell’obbligo vaccinale per svolgere la professione sia del tutto discriminatorio“, Speranza ha dato una bruttissima immagine di sé.

Firenze. Cronache da “Gotham City”, com’è chiamato il Palazzo di Giustizia fiorentino. Nel colossale complesso architettonico a vetri, cemento e mattoni, è stato redatto un documento che pone numerosi dubbi sui benefici della vaccinazione covid e ne considera discriminatoria nonché impossibile l’imposizione.

Il vaccino non può essere obbligato e nessuno licenziato o sospeso dal proprio lavoro se rifiuta i nuovi farmaci. Nessun Giudice può accogliere tali soprusi, esistono regolamenti comunitari “self executing” che impediscono la discriminazione per stato vaccinale.

Dalla Regione che ha dato i natali all'”enfant-prodige” Matteo Renzi, artefice nel 2014 del progetto “Italia capofila mondiale per una strategia di vaccinazione di massa”, sede della Glaxo e patria della Legge Lorenzin, la Giustizia chiede un contraddittorio con gli esponenti della Salute. A Settembre l’udienza con l’Ordine degli Psicologi Toscana, per giustificare la richiesta di obbligo vaccinale ad una psicologa, che ha risposto facendo causa.

La reazione del Ministro che da oltre 2 anni dirige il sistema sanitario nazionale è stata indecorosa, accanito verso una donna nel pieno esercizio delle sue funzioni di Organo dello Stato, ha inveito, l’ha offesa, dimostrando, insieme a chi ha contribuito alla diffamazione del Magistrato, di dimenticare che tutti possono agire in tutela dei propri diritti, che “la difesa è un diritto inviolabile il ruolo della Legge è proprio determinare le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari” (Art.24 Costituzione).

Indossando la toga del Magistrato Susanna Zanda, la Giustizia, divinità tutelare del destino dello Stato, porta considerazioni che presagiscono quasi ad una malasanità, cieca, illecita nonché incomprensibile.

Rifacendosi all’ “obbligo di disapplicare qualsiasi disposizione nazionale, contraria a una disposizione del diritto dell’Unione Europea“, il Giudice Zanda fa notare come “il regolamento UE 953/2021 e la risoluzione del Consiglio UE 2361/2021, vietano agli stati membri di attuare discriminazioni in base allo stato vaccinale di Sars Cov2“.

Richiama ad un “fumus boni iuris” l’illecita imposizione di un trattamento genico coperto non solo da segreto industriale, ma anche “incomprensibilmente” da segreto militare“, e per tale, nemmeno in linea con i diritti previsti dal consenso informato. Sembra siano affetti da cecità i sacerdoti della medicina.

Non possono non essere al corrente del dilagare dei contagi, nonostante l’80/90% della popolazione sia vaccinata contro Sars Cov2 e del dilagare del contagio tra vaccinati con 3 dosi “, scrive la Giudice e ribadisce, cautelarmente: “sotto il profilo epidemiologico la condizione del soggetto vaccinato non è dissimile da quella del non vaccinato perché entrambi possono infettarsi sviluppare la malattia e trasmettere il contagio“.

Conosce bene l’ambiente della malasanità la Dottoressa Susanna Zanda, il Magistrato che con il decreto del 6 Luglio ha permesso ad una psicologa toscana di continuare il suo lavoro restando iscritta all’Ordine, pur senza sottostare al ricatto vaccinale. Conosce bene i danni causati dalla disattenta chirurgia ospedaliera, i danni delle reti wifi all’interno delle scuole. Le sue sentenze sono in rete.

Il decreto cautelare ribadisce che non può esserci discriminazione, non può esserci il sacrificio obbligato a nome della collettività, assumendo farmaci di cui “a tutt’oggi dopo due anni ancora, non si conoscono i componenti e gli effetti a medio e lungo termine, come scritto dalle stesse case produttrici, mentre si sa che nel breve termine hanno già causato migliaia di decessi ed eventi avversi gravi”.

Come si porranno gli Avvocati dell’Ordine degli Psicologi Toscana davanti all’evidenza che le norme europee vigono sopra quelle italiane e che l’obbligo vaccinale viola gli art. 1, 2, 3, 4, 32 e 36 della Costituzione?

La Giudice fiorentina ricorda infine che il Diritto italiano impone a tutti i Giudici di attenersi alla “decisione della Corte Giust. UE 11 luglio 2019 n.716/17, che recita: “ogni Giudice nazionale chiamato a pronunciarsi nell’ambito delle proprie competenze ha, in quanto Organo di uno Stato membro, l’obbligo di disapplicare qualsiasi disposizione nazionale contraria a una disposizione del diritto dell’Unione Europea che abbia effetto nella controversia di cui è investito”.

Diverse le iniziative a sostegno e solidarietà ad una Giustizia che sta richiamando la Sanità a rispondere dei casi avversi, dei pericoli, delle illegalità e delle discriminazioni perpetuate da oltre 2 anni sull’intera popolazione.

Tante le mail di supporto, sit-in in sostegno, 155 avvocati hanno firmato il loro appoggio al Magistrato fiorentino, esponenti politici e gruppi sul web hanno dichiarato il loro sostegno, così come Cub Trento, l’Associazione Ali Avvocati Liberi, le pagine FB Diritti Civili e Studenti contro il Green Pass, il Movimento Difesa Diritti, esponenti delle Forze dell’Ordine e altri singoli colleghi in rete.
Nel tam tam sui social già si paventa una presenza di massa il 15 Settembre all’attesa udienza.

Intanto mentre Speranza vive la crisi di Governo, vogliamo augurare alla D.ssa Zanda delle belle vacanze felici, lontano dal clima di dittatura italiana, sapendo che ha reso felici tanti di noi.

Articolo di Keli Claudia Rigacci – disegnatrice, pittrice, insegnante di Aura Soma, autrice con Edizioni Aurora Boreale del “Kit a fumetti per una salvaguardia giuridica ai tempi del Covid”.

Fonte: https://www.databaseitalia.it/nessun-giudice-in-italia-puo-avallare-lobbligo-vaccinale/

L'ALTRA STORIA D'ITALIA. VOLUME 1: 1802-1947
Volume 1
di Lamberto Rimondini

L'Altra Storia d'Italia. Volume 1: 1802-1947

Volume 1

di Lamberto Rimondini

Chi ha voluto e finanziato l'Unità d'Italia? Chi ha controllato finanziariamente e politicamente il Regno d'Italia?

Le risposte sono racchiuse tutte in ragioni geografiche, anzi, geopolitiche, che ci rendono una nazione molto appetibile da controllare e manipolare, fin dalla nostra nascita.

La storia d'Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell'est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa. Per questa ragione, l'Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto ed ha mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

In questo primo volume Lamberto Rimondini si dedica a indagare le vicende storiche che vanno dal 1802 al 1947, riportando documenti desegretati e inediti, fonti ignorate dalla narrazione ufficiale e interviste, e analizzando gli eventi da un'altra ottica, dimostrando come un'élite, attraverso i suoi uomini infiltrati nelle istituzioni e supportata dei media (che controlla), abbia deciso la vera storia d'Italia.

  • Chi sono e da dove prevengono le migliaia di uomini che (con Garibaldi) hanno distrutto il Regno di Napoli?
  • Perché è stato distrutto il Regno delle Due Sicilie?
  • Chi ha voluto e finanziato il fascismo?
  • Da chi è stato voluto l'assassinio dell'Onorevole Giacomo Matteotti?
  • Chi ha deciso la morte di Mussolini e chi l'ha ucciso?
  • Chi ha finanziato la Resistenza in Italia?
  • Chi ha vinto il referendum del 1946?
  • Perché il trattato di pace di Parigi del 1947 ha allegati segreti?

Con questa visione geostrategica, l'élite ha scritto e continua a scrivere la vera storia d'Italia. Dal 1802 (anno di insediamento di re Vittorio Emanuele I di Savoia) al 2022, interi capitoli della nostra storia ufficiale dovrebbero essere riscritti.

"Il libro che il lettore stringe tra le mani è uno di quelli che non fanno pace con il mondo. È un testo che un tempo, prima che il capitale divorasse anche la critica, si sarebbe detto "critico": lo è a partire dalla dedica, che si rivolge, in sostanza, a quanti sentono che anche nel tempo dell'end of history qualcosa, dopo tutto, continua a mancare.

… lo scritto di Rimondini – secondo soluzioni originali e, a volte, davvero ardite – tenta di pensare altrimenti l'accadere storico e il pensiero unico storiograficamente corretto, il "si dice" di heideggeriana memoria applicato al piano della storiografia. La sua narrazione è, sotto questo profilo, un coraggioso tentativo di rovesciamento della prospettiva egemonica: che è sempre quella dei dominanti. Essa è, in altri termini, il dominio dei dominanti visto come schema narrativo, come sistema di idee dominanti".

Diego Fusaro

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