Celine DION e la linea di abbigliamento per bambini gender-neutro del “Nuovo Ordine”

La collaborazione fra la cantante Cèline Dion ed il marchio di moda israeliano Nununu dà vita a Celinununu: la moda no gender per i bambini, farcita di immagini e simboli esoterici ed austeri.

“I nostri figli, non sono davvero nostri” questo l’incipit dello spot pubblicitario di Celinununu, la nuova linea di moda bimbi no gender lanciata da Cèline Dion in collaborazione con il brand di Tel Aviv Nununu. Nessuna connotazione di genere, nessun colore.

Secondo il comunicato stampa del brand “Con questo nuovo marchio, Céline Dion e Nununu vogliono liberare i bambini dai ruoli tradizionalmente predestinati alle bimbe e ai bimbi, sviluppando una collezione che permetta loro di indossare ciò che vogliono, senza associare un sesso ai vestiti”.

Così tante stupidaggini in cose poche righe che non sappiamo neanche da dove iniziare, se non mettendoci le mani ai capelli! In primis, azzurro per i maschietti e rosa per le femminucce è sicuramente un’idea superata…se era proprio questo il problema (naturalmente no, c’è dell’altro purtroppo, ben più oscuro). La proposta moda per l’infanzia è un’esplosione di colori, dai pastello a quelli più vivaci. Che trasmettano allegria e stimolino la creatività dell’infante. Quale bambino vorrebbe indossare solo bianco e nero? Stupido anche affermare che la collezione “permette loro di indossare ciò che vogliono” in quanto, un neonato di tre mesi sicuramente non ha la capacità intellettiva per comporre il suo daily outfit. C’è sempre qualcuno che fa questa scelta per lui e nessun genitore sano di mente toglierebbe il colore dalla vita di un bambino. La negazione del colore è violenza. Il colore è fantasia, il colore è natura, il colore è il mondo dove viviamo, è vita.

“Senza associare un sesso ai vestiti”: abituare un infante a non riconoscere il proprio sesso porta alla perdita dell’identità di genere. Questa non è un’asserzione omofoba. Crescendo, ogni essere umano sviluppa la sua identità sessuale, ma la sua identità di genere è ben salda. Le due cose non vanno confuse. Uomini e donne sono diversi, così vuole la natura: è un dato oggettivo. C’è un qualcosa di occulto e perverso nella volontà di voler rendere i bambini dei bambolotti senza sesso. Qualcosa che va contro la bellezza del creato ed il suo perfetto equilibrio.

Lo scrittore Salvatore Brizzi si è espresso al riguardo con un interessante post sui social media: “La perdita di riferimenti identitari (la famiglia, la patria, il genere) provoca solo smarrimento e fragilità nella psiche dell’individuo, soprattutto se molto giovane. Queste iniziative, che a un occhio poco attento, paiono muoversi in direzione d’una “liberazione dai vecchi schemi”, sono invece sempre guidate dal “Lato Oscuro della Forza”, che conosce bene la psiche umana e i metodi per renderla più asservita”.

Da qui, riprendendo la citazione dello spot “I nostri figli, non sono davvero nostri” , vogliamo sottolineare quanto questo slogan distrugga il significato della famiglia e tutti i valori ad essa connessi quali amore, fiducia, senso di responsabilità, altruismo, fratellanza, senso di appartenenza e via dicendo. Ci disturba pensare che ci sia una mente ben consapevole dietro tutto questo. Qualcuno il cui desiderio è quello di plasmare una nuova generazione di persone apatiche, fredde, senza anima e senza alcun tipo di identificazione. Una promessa di libertà che si rivela una vera e propria prigione.

Niente pupazzetti buffi, cartoni animati, orsacchiotti o fatine: le stampe vedono protagonisti teschi, stelle nere (spesso capovolte), croci nere e scritte “New Order”. Ci sembra anche ridicolo scriverne. Teschi? Per dei bambini? Sono oggettivamente brutti, negativi, legati alla morte ed all’occulto. Incubi assicurati, anche per un adulto. La stella nera, in ambito esoterico, rappresenta la caduta della luce. Facile legarla, quindi, al culto dell’angelo caduto portatore di luce, Lucifero.

Quanto alla frase “New Order”, il riferimento ci sembra così palese da risultare ridicolo. Ed anche qui, lasciamo perdere il complottismo ed il marcato riferimento al Nuovo Ordine Mondiale. La frase “Nuovo Ordine”, anche de-contestualizzata è già pesante di suo. Senza ombra di dubbio non si tratta un concetto da sottoporre all’attenzione di un bambino. È anche una palese contraddizione al loro volersi fare promotori di “libertà”, considerando che “ordine” e “libertà” sono due concetti non vanno molto d’accordo.

Tiriamo un sospiro di sollievo leggendo il pensiero del pubblico di YouTube fra i commenti correlati allo spot pubblicitario: “È satanico” , “Quanta oscurità. Questa è oppressione, non espressione”, “Spaventoso, fastidioso e sbagliato. Che diavolo avete in mente?”, “Prima ero un grande fan di Cèline Dion, ma questo è veramente oscuro e strano. Questo è il Nuovo Ordine Mondiale. Mi spiace, non fa per me!”, “Quanto sei caduta in basso Cèline! È terrificante! Spero che tu possa renderti conto di quanto sia sbagliato tutto questo”.

Fonte: https://www.fashionnewsmagazine.com/2018/11/24/quando-la-moda-diventa-sinistra-inquietante-ed-allarmante-la-linea-per-bimbi-di-celine-dion-celinununu-definita-satanica-dallopinione-pubblica/

Fonte: https://www.detoxed.info/celine-dion-e-la-linea-di-abbigliamento-per-bambini-gender-neutro-del-nuovo-ordine/

L'ORTO SENZA FATICA
di Ruth Stout, Gian Carlo Cappello

L'Orto senza Fatica

di Ruth Stout, Gian Carlo Cappello

Questo libro non è solo un manuale di orticoltura, genere inviso alla Stout. È molto, molto di più.

Le domande più comuni di chi inizia a coltivare in maniera naturale trovano qui una risposta: la terra va lavorata e concimata ogni tanto? Quanto si deve irrigare? Che fare se arrivano le lumache? Si possono coltivare grandi appezzamenti con il "Metodo Stout"? Quali materiali si possono usare per una buona pacciamatura? La copertura di materiale vegetale non consuma l'azoto nel terreno? Quando e come va ripristinata la pacciamatura? Come si procede con le semine e le piantagioni in presenza di pacciamatura? Quanto materiale vegetale consuma ogni anno un orto pacciamato?

L'elenco dei quesiti che gli appassionati (e i critici) rivolgono alla Stout trova puntualmente risposte ineccepibili. E talvolta anche irridenti se gli interlocutori si mostrano arroganti.

"Le difficoltà derivano dal cercare di seguire le indicazioni di qualcun altro, obbedendo a delle regole invece di usare il proprio buon senso", chiosa la Stout.

Ruth è una persona simpatica e diventa subito familiare, questo rende più che piacevole lo scorrere delle pagine. È facile vedere in lei la vera precorritrice delle moderne metodologie di coltivazione biologica.

Ma un'altra ragione che mi ha motivato a diffondere in Italia questa pubblicazione è che essa può essere definita indispensabile per coloro che intendano intraprendere con le sole proprie forze il percorso verso una coltivazione veramente secondo Natura, magari per approdare alla Coltivazione Elementare.

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