Anthony Fauci, Bill Gates e le misteriose collaborazioni con l’OMS: Trump ha capito la verità?

Donald Trump ha sospeso i fondi all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per quanto folle lo vogliano far apparire, c’è sempre una ratio dietro le decisioni importanti del presidente Usa. Per comprenderle dobbiamo inquadrare alcune figure chiave.

Partiamo da Anthony Fauci, l’immunologo della task force governativa americana per la lotta al Covid-19. Un personaggio che Trump ha definito nel corso di una conferenza stampa al fianco dello stesso Fauci, interno al “Deep State Department”.

Nel gennaio del 2017 Fauci scriveva nella sua rivista professionale: “Non c’è dubbio che il nuovo presidente Trump si troverà ad affrontare una malattia infettiva durante il suo mandato. Questa è la precisa previsione fatta in passato da Bill Gates che aveva pure organizzato una simulazione della pandemia da Coronavirus“.

Ma queste erano previsioni o veri e propri avvertimenti? Bill Gates infatti è il primo finanziatore dell’Oms, dopo gli Stati Uniti. In pratica una fondazione privata finanzia l’Organizzazione Mondiale della Sanità quasi quanto la principale potenza mondiale.

Il presidente dell’Oms Tedros Ghebreyesus ha in precedenza presieduto il Fondo globale per la lotta contro l’Aids, di cui la “Fondazione Bill e Melinda Gates” era cofondatrice. La stessa che si avvale degli studi sull’Hiv proprio di Anthony Fauci.

Fauci, Gates e Oms sono strettamente collegati. Allora è lecito pensare che Trump non abbia pensato di togliere fondi alla sanità in piena pandemia. Semplicemente ha forse capito che stava finanziando un sistema che aveva degli scopi reali diversi da quelli dichiarati.

Fonte: https://www.radioradio.it/2020/04/anthony-fauci-bill-gates-misteriose-oms-trump-verita/

L'ALTRA STORIA D'ITALIA. VOLUME 1: 1802-1947
Volume 1
di Lamberto Rimondini

L'Altra Storia d'Italia. Volume 1: 1802-1947

Volume 1

di Lamberto Rimondini

Chi ha voluto e finanziato l'Unità d'Italia? Chi ha controllato finanziariamente e politicamente il Regno d'Italia?

Le risposte sono racchiuse tutte in ragioni geografiche, anzi, geopolitiche, che ci rendono una nazione molto appetibile da controllare e manipolare, fin dalla nostra nascita.

La storia d'Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell'est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa. Per questa ragione, l'Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto ed ha mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

In questo primo volume Lamberto Rimondini si dedica a indagare le vicende storiche che vanno dal 1802 al 1947, riportando documenti desegretati e inediti, fonti ignorate dalla narrazione ufficiale e interviste, e analizzando gli eventi da un'altra ottica, dimostrando come un'élite, attraverso i suoi uomini infiltrati nelle istituzioni e supportata dei media (che controlla), abbia deciso la vera storia d'Italia.

  • Chi sono e da dove prevengono le migliaia di uomini che (con Garibaldi) hanno distrutto il Regno di Napoli?
  • Perché è stato distrutto il Regno delle Due Sicilie?
  • Chi ha voluto e finanziato il fascismo?
  • Da chi è stato voluto l'assassinio dell'Onorevole Giacomo Matteotti?
  • Chi ha deciso la morte di Mussolini e chi l'ha ucciso?
  • Chi ha finanziato la Resistenza in Italia?
  • Chi ha vinto il referendum del 1946?
  • Perché il trattato di pace di Parigi del 1947 ha allegati segreti?

Con questa visione geostrategica, l'élite ha scritto e continua a scrivere la vera storia d'Italia. Dal 1802 (anno di insediamento di re Vittorio Emanuele I di Savoia) al 2022, interi capitoli della nostra storia ufficiale dovrebbero essere riscritti.

"Il libro che il lettore stringe tra le mani è uno di quelli che non fanno pace con il mondo. È un testo che un tempo, prima che il capitale divorasse anche la critica, si sarebbe detto "critico": lo è a partire dalla dedica, che si rivolge, in sostanza, a quanti sentono che anche nel tempo dell'end of history qualcosa, dopo tutto, continua a mancare.

… lo scritto di Rimondini – secondo soluzioni originali e, a volte, davvero ardite – tenta di pensare altrimenti l'accadere storico e il pensiero unico storiograficamente corretto, il "si dice" di heideggeriana memoria applicato al piano della storiografia. La sua narrazione è, sotto questo profilo, un coraggioso tentativo di rovesciamento della prospettiva egemonica: che è sempre quella dei dominanti. Essa è, in altri termini, il dominio dei dominanti visto come schema narrativo, come sistema di idee dominanti".

Diego Fusaro

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