Dallo studio è emerso che l’ossessione di scattarsi i selfie è un fenomeno che si divide in tre stadi: cronico, acuto e borderline

La selfite? Ebbene sì, a quanto pare esiste, ed è un vero e proprio disturbo mentale: ossia l’ossessione di scattarsi foto col cellulare – i cosidetti ‘selfie’ – e pubblicarle online sui social network.

La selfite: un vero e proprio disturbo mentale

Il termine è stato ideato nel 2014, ma solo di recente un team di psicologi della britannica Nottingham Trent University e della indiana Thiagarajar School of Management è giunto alla conclusione che si tratti di una vera e propria malattia.

Per giungere a questa conclusione – di cui è stata data notizia sull’International Journal of Mental Health and Addiction – i ricercatori hanno preso in esame un gruppo di cittadini indiani, scelti non solo perché in India vi è il più alto numero di iscritti su Facebook, ma anche perché è il Pese con più morti dovuti a selfie scattati in contesti pericolosi, fenomeno che sta affliggendo anche l’Italia, sebbene con cifre decisamente inferiori.

Ciò che è emerso è che la selfite è un fenomeno che si divide in tre stadi: cronico (ci si scatta foto 24 ore su 24, postandole più di 6 volte al giorno), acuto (ogni selfie compare immeditamente sui social) e quella borderline (si fanno autoscatti almeno 3 volte al giorno ma senza nutrire il desiderio compulsivo di pubblicarli online). Per sapere a quale stadio ci si trovi, gli scienziati hanno messo a punto un test che permette di formulare ad un’auto-diagnosi in sole 20 domande. Secondo i ricercatori le persone che soffrono di selfite hanno una scarsa autostima, sono in cerca di attenzioni, hanno bisogno di migliorare il proprio umore, tentano di aumentare la conformità col gruppo sociale in cui sono inseriti e cercano di essere socialmente competitive.

Non tutti gli studiosi, tuttavia, sono d’accordo sulla reale esistenza della selfite: secondo il parere di molti, infatti, è semplicemente l’attribuzione di un nome a conferirgli rilievo; ma che si possa parlarne in termini di patologia è decisamente eccessivo.

Fonte: http://salute.ilgiornale.it/news/26474/-selfite-selfie–fenomeno/1.html

LA VERITà, VI PREGO, SUL CIBO
Manuale di sopravvivenza alimentare
di Monia Caramma

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Questo libro ci fa capire cosa c’è veramente dentro i cibi che troviamo sugli scaffali dei supermercati e ci aiuta a fare le scelte più consapevoli per tutelare la nostra salute.

Uno strumento di autodifesa contro la disinformazione alimentare

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E, poiché la nostra unica guida sono gli spot pubblicitari, nessuno, né i produttori né i mezzi di informazione, ci aiuta a trovare le risposte che cerchiamo.

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Un manuale rivolto non solo alle persone che vogliono conoscere meglio ciò che mettono in tavola, ma anche a chiunque soffra di intolleranze alimentari o di malattie di ogni genere, per aiutare il lettore a trovare il miglior compromesso tra il portafoglio e il mangiare sano.

Un testo lucido e chiaro, libero e indipendente, che ha un solo obiettivo: rendere il più possibile consapevole la spesa al supermercato, anche con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni. Significativamente il libro si conclude con questo appello:

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