Dallo studio è emerso che l’ossessione di scattarsi i selfie è un fenomeno che si divide in tre stadi: cronico, acuto e borderline

La selfite? Ebbene sì, a quanto pare esiste, ed è un vero e proprio disturbo mentale: ossia l’ossessione di scattarsi foto col cellulare – i cosidetti ‘selfie’ – e pubblicarle online sui social network.

La selfite: un vero e proprio disturbo mentale

Il termine è stato ideato nel 2014, ma solo di recente un team di psicologi della britannica Nottingham Trent University e della indiana Thiagarajar School of Management è giunto alla conclusione che si tratti di una vera e propria malattia.

Per giungere a questa conclusione – di cui è stata data notizia sull’International Journal of Mental Health and Addiction – i ricercatori hanno preso in esame un gruppo di cittadini indiani, scelti non solo perché in India vi è il più alto numero di iscritti su Facebook, ma anche perché è il Pese con più morti dovuti a selfie scattati in contesti pericolosi, fenomeno che sta affliggendo anche l’Italia, sebbene con cifre decisamente inferiori.

Ciò che è emerso è che la selfite è un fenomeno che si divide in tre stadi: cronico (ci si scatta foto 24 ore su 24, postandole più di 6 volte al giorno), acuto (ogni selfie compare immeditamente sui social) e quella borderline (si fanno autoscatti almeno 3 volte al giorno ma senza nutrire il desiderio compulsivo di pubblicarli online). Per sapere a quale stadio ci si trovi, gli scienziati hanno messo a punto un test che permette di formulare ad un’auto-diagnosi in sole 20 domande. Secondo i ricercatori le persone che soffrono di selfite hanno una scarsa autostima, sono in cerca di attenzioni, hanno bisogno di migliorare il proprio umore, tentano di aumentare la conformità col gruppo sociale in cui sono inseriti e cercano di essere socialmente competitive.

Non tutti gli studiosi, tuttavia, sono d’accordo sulla reale esistenza della selfite: secondo il parere di molti, infatti, è semplicemente l’attribuzione di un nome a conferirgli rilievo; ma che si possa parlarne in termini di patologia è decisamente eccessivo.

Fonte: http://salute.ilgiornale.it/news/26474/-selfite-selfie–fenomeno/1.html

L'ALTRA STORIA D'ITALIA. VOLUME 1: 1802-1947
Volume 1
di Lamberto Rimondini

L'Altra Storia d'Italia. Volume 1: 1802-1947

Volume 1

di Lamberto Rimondini

Chi ha voluto e finanziato l'Unità d'Italia? Chi ha controllato finanziariamente e politicamente il Regno d'Italia?

Le risposte sono racchiuse tutte in ragioni geografiche, anzi, geopolitiche, che ci rendono una nazione molto appetibile da controllare e manipolare, fin dalla nostra nascita.

La storia d'Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell'est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa. Per questa ragione, l'Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto ed ha mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

In questo primo volume Lamberto Rimondini si dedica a indagare le vicende storiche che vanno dal 1802 al 1947, riportando documenti desegretati e inediti, fonti ignorate dalla narrazione ufficiale e interviste, e analizzando gli eventi da un'altra ottica, dimostrando come un'élite, attraverso i suoi uomini infiltrati nelle istituzioni e supportata dei media (che controlla), abbia deciso la vera storia d'Italia.

  • Chi sono e da dove prevengono le migliaia di uomini che (con Garibaldi) hanno distrutto il Regno di Napoli?
  • Perché è stato distrutto il Regno delle Due Sicilie?
  • Chi ha voluto e finanziato il fascismo?
  • Da chi è stato voluto l'assassinio dell'Onorevole Giacomo Matteotti?
  • Chi ha deciso la morte di Mussolini e chi l'ha ucciso?
  • Chi ha finanziato la Resistenza in Italia?
  • Chi ha vinto il referendum del 1946?
  • Perché il trattato di pace di Parigi del 1947 ha allegati segreti?

Con questa visione geostrategica, l'élite ha scritto e continua a scrivere la vera storia d'Italia. Dal 1802 (anno di insediamento di re Vittorio Emanuele I di Savoia) al 2022, interi capitoli della nostra storia ufficiale dovrebbero essere riscritti.

"Il libro che il lettore stringe tra le mani è uno di quelli che non fanno pace con il mondo. È un testo che un tempo, prima che il capitale divorasse anche la critica, si sarebbe detto "critico": lo è a partire dalla dedica, che si rivolge, in sostanza, a quanti sentono che anche nel tempo dell'end of history qualcosa, dopo tutto, continua a mancare.

… lo scritto di Rimondini – secondo soluzioni originali e, a volte, davvero ardite – tenta di pensare altrimenti l'accadere storico e il pensiero unico storiograficamente corretto, il "si dice" di heideggeriana memoria applicato al piano della storiografia. La sua narrazione è, sotto questo profilo, un coraggioso tentativo di rovesciamento della prospettiva egemonica: che è sempre quella dei dominanti. Essa è, in altri termini, il dominio dei dominanti visto come schema narrativo, come sistema di idee dominanti".

Diego Fusaro

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