Trump: le immunità di Facebook e Twitter devono finire ORA, per motivi di “sicurezza nazionale”

Il presidente Trump ha chiesto la fine immediata dell’immunità della Sezione 230 per le Grandi Compagnie, citando ragioni di “sicurezza nazionale”.

POTUS ha pubblicato su Twitter giovedì sera il suo appello per la cessazione “immediata” della Sezione 230 del Communications and Decency Act, avvertendo che le limitazioni di responsabilità concesse alle società di social media come Facebook, Google e Twitter dovrebbero essere rimosse per “scopi di sicurezza nazionale.”

Nationalfile.com riporta: Attualmente, le società Big Tech affermano di agire come una piattaforma neutrale, il che significa che ricevono determinate protezioni da ciò che le persone pubblicano sul loro sito ai sensi della Sezione 230, che fornisce loro uno “scudo di responsabilità”. Tuttavia, dato che si sono impegnati nella censura dei conservatori, si comportano più come un editore, che è, in realtà, responsabile di ciò che è presente sul suo sito.

L’annuncio ha fatto seguito a un tweet del presidente Trump che ha attaccato Twitter per “aver inviato ‘tendenze’ totalmente false che non hanno assolutamente nulla a che fare con ciò che è veramente di tendenza nel mondo”. Ha sostenuto che le tendenze sono semplicemente inventate e sono solo quelle “negative”. “La stessa cosa accadrà a Twitter come sta accadendo a Fox News durante il giorno. Inoltre, grande discriminazione conservatrice! ” ha concluso il Presidente.

Non è la prima volta che il Presidente chiede la fine della legge Sezione 230. Il mese scorso, dopo che Facebook e Twitter hanno rimosso una notizia dal  New York Post sulle e-mail tra Joe Biden e suo figlio Hunter, ha anche allora chiesto l’abrogazione di Sezione 230. Tuttavia, questa è la prima volta che è stato chiesto di farlo “immediatamente” e anche la prima volta che la “sicurezza nazionale” è stata ipotizzata come motivo per farlo.

Le azioni del presidente potrebbero aver avuto qualcosa a che fare con il comportamento delle Big Tech nel corso di queste elezioni. Durante le elezioni, una grande quantità di tweet del presidente e altri post sui social media, insieme a quelli di molti dei suoi sostenitori, sono stati etichettati come disinformazione, con Tucker Carlson che ha persino sostenuto che Big Tech ha truccato l’elezione a favore di Joe Biden.

Solo questa settimana, l’account Twitter personale del senatore dello stato della Pennsylvania Doug Mastriano è stato bandito, dopo che il senatore aveva organizzato un’audizione nella legislatura del suo stato sulle vaste irregolarità che si sono verificate nelle elezioni presidenziali di questo mese.

Nel maggio di quest’anno, il presidente ha firmato un ordine esecutivo che avrebbe rimosso lo scudo di responsabilità dalle società Big Tech se si fossero impegnate in “censura o in qualsiasi condotta politica”. Come riportato da National File:

L’ordine esecutivo incarica anche il procuratore generale William Barr di collaborare con gli stati per sviluppare la propria legislazione in materia di censura online e istruisce anche la sua amministrazione affinché inizi a sviluppare politiche per “garantire che i dollari dei contribuenti non vadano a nessun social media che sopprime la libertà di parola. Il presidente ha osservato che le società Big Tech hanno avuto “il potere incontrollato di censurare, limitare, modificare, modellare, nascondere, alterare, praticamente qualsiasi comunicazione tra privati ​​cittadini e un vasto pubblico pubblico”.

Fonte: news punch

Fonte: https://ununiverso.blog/2020/11/27/trump-le-immunita-di-facebook-e-twitter-devono-finire-ora-per-motivi-di-sicurezza-nazionale/

LA CRISI DEL MONDO MODERNO
Nuova Edizione critica - Introduzione di Julius Evola
di René Guénon

La Crisi del Mondo Moderno

Nuova Edizione critica - Introduzione di Julius Evola

di René Guénon

René Guénon, che è stato il principale esponente del "tradizionalismo integrale", con una preparazione senza pari nel campo delle dottrine di sapienza orientali e occidentali, è già una sicura garanzia che l'argomento indicato nel titolo sia trattato ad un livello assai diverso da quello proprio ai fin troppo numerosi scrittori che lo hanno affrontato estemporaneamente.

In esso, la "crisi del mondo moderno" viene anzitutto inquadrata in una vasta prospettiva storica, in relazione a quella "età oscura", fase terminale di un ciclo e conclusione di una lunga concatenazione di cause e di effetti, preconizzata da tempi lontani.

I principali aspetti per i quali lo sviluppo del mondo moderno ha portato a una crisi inevitabile e profonda vengono magistralmente analizzati a uno a uno, non solo nel campo sociale ma anche in quello della concezione generale della vita e della conoscenza.

A tali aspetti viene dato rilievo anche mediante un confronto fra l'Occidente moderno e ciò che fu il mondo tradizionale orientale, ma altresì europeo, e portano a considerazioni su problemi generali, come per esempio, quello dei rapporti fra contemplazione e azione.

Dal tempo in cui il libro fu scritto le sue tesi hanno trovato una conferma precisa e la loro attualità appare senz'altro confermata.

L'introduzione di Julius Evola – esponente, in Italia, di una linea di pensiero parallela a quella del Guénon – offre utili punti di riferimento per un inquadramento adeguato delle prospettive generali e della problematica esposte nel libro.

Le novità della nuova edizione:

  • Le tre introduzioni di Evola alle tre precedenti edizioni
  • Una lettera inedita di Guénon a Evola sulla Crisi
  • Un'Appendice con tre saggi di Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa e Alberto Ventura

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