Animali come beni di lusso. A quando lo status di esseri viventi senzienti?

Moltissime le famiglie che hanno in casa un Animale. Quanto costano le cure e il benessere dei nostri amici a 4 zampe? Approfondimento e riflessione a cura di Roberto Contestabile.

Di recente il rapporto Eurispes ha evidenziato la presenza degli Animali “d’affezione” all’interno delle case italiane. Infatti 1 italiano su 3 detiene almeno 1 Cane o un Gatto (circa il 60% contro il 40%). Ciò corrisponde ad un impegno considerevole che si traduce ovviamente in spese da sostenere. Le cure veterinarie, gli eventuali farmaci, il cibo o accessori vari incidono enormemente sul bilancio familiare per una cifra che varia dai 50/100 euro fino ai 200 per le famiglie più facoltose.

È un aspetto molto considerevole perché dimostra come l’approccio sensibile e consapevole verso gli Animali stia crescendo in maniera esponenziale. Sempre più persone infatti sono attente alla salvaguardia animale e alla loro tutela, complice anche un aumento sensibile dei veg-etari-ani che si attestano al 7/8 % della popolazione totale.

Il problema reale però costituisce la tassazione che il fisco impone a chi provvede personalmente alla cura degli Animali “domestici”: il 22% d’iva è veramente troppo per chi deve allevare ed accudire un essere vivente. Non si può paragonare un Cane ad un qualsiasi oggetto di lusso (auto, cellulare ecc.).

Il rapporto Eurispes evidenzia anche le nuove tendenze alimentari e comportamentali che si evolvono seguendo un escalation nuova ed innovativa. La politica e le istituzioni quindi non possono restare indietro e considerare bene tassabile un essere vivente senziente. Significa discriminare milioni di cittadini onesti e volenterosi che vogliono contribuire sì al bilancio dello Stato ma in maniera giusta ed equa. Pensiamo per esempio al fenomeno del randagismo e alla sua gestione che in questo modo diventa ancor più complicata e contorta da affrontare e risolvere.

Chi vorrebbe contribuire alla cura di poveri Cani e Gatti abbandonati si vede immotivato e sfiduciato da un organo istituzionale che non avvantaggia lo status di giurisdizione idonea. Come le persone Umane vengono considerate a tutti gli effetti degli individui dotati di diritti giuridici è giunto il momento di far un salto in avanti e finalmente istituire tutta una serie di provvedimenti e norme utili alla conservazione e tutela animale.

Si potrebbe partire dagli Animali più vicini a noi per affinità (Cani, Gatti, Cavalli, Criceti, ecc.) per finire magari ad una definizione appropriata, e dunque giuridicamente perfetta di diritto, per quelli “da reddito” (Mucche, Pecore, Maiali, Galline ecc.). Questa svolta epocale costituirebbe un progresso morale non indifferente, senza precedenti nella storia di questa società. Un miracolo culturale che va seguito e stimolato tramite la collaborazione di tutti.

La società è sicuramente pronta al cambiamento, lo dimostra il lavoro svolto da numerose associazioni, enti non governativi, comunità di volontari…ma anche aziende pronte a rivoluzionare i loro assortimenti alimentari. L’Osservatorio VEGANOK evidenzia per il 2018 una tendenza positiva verso il consumo di nuovi prodotti 100% vegetali e privi dunque di sofferenza animale.

La consapevolezza generale e l’empatia verso i deboli è la nuova frontiera del moralismo moderno, non possiamo dunque attendere che la politica segua il suo iter burocratico, talmente lento da soffocare le coscienze individuali. I bisogni concreti delle persone (Animali ed Umane) devono essere in cima alla lista delle reali necessità collettive.

Fonte: www.promiseland.it – da oltre 20 anni il punto di riferimento del vivere vegan! Una testata Etica che sin da quando è nata si è impegnata nella diffusione della filosofia vegan. Tutti i membri della redazione sono professionisti vegan che hanno a cuore il rispetto della vita in ogni sua forma.

Fonte: https://www.promiseland.it/animali-come-beni-di-lusso-a-quando-lo-status-di-esseri-viventi-senzienti/

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