Non Avere Paura Dell’Altro Perché Tu, Rispetto All’Altro, Sei L’Altro

“Non bisogna mai avere paura dell’altro perché tu, rispetto all’altro, sei l’altro.”
(Andrea Camilleri)

Quanto sarebbe meraviglioso se ognuno di noi riuscisse a capire fino in fondo il senso accorato e profondo di queste parole, espresse e assemblate magnificamente da Camilleri? Ieri come oggi, ci troviamo in un contesto storico e sociale nel quale abbiamo la necessita, ad ogni costo, di trovare un nemico da cui difenderci, un nemico da combattere. E spesso si tratta di persone, di “altre persone”, persone simili a noi ma che consideriamo altro. Ieri era il migrante. Oggi è chi abbiamo di fronte, o vicino a noi, colui che potrebbe essere un potenziale portare del coronavirus.

È bastato un virus per far nascere la logica sospetto nell’altro, una logica coltivata in massa da una società materialista, dove panico e paura serpeggiano come veleni sfusi, dove la diversità è spesso sinonimo di inimicizia e terrore. Siamo diventati diffidenti, convinti di essere noi quelli sani e tutti gli altri quelli malati. Così come noi eravamo i buoni e giusti e i migranti i cattivi e sbagliati. L’altro che non conosciamo, di cui non sappiamo niente, per una ragione di pandemia dichiarata diventa in automatico il nemico potenziale, colui che è capace di attentare alla nostra vita, di ucciderci con il suo respiro e quel maledetto virus.

Ovviamente è solo una fissazione dettata dal pregiudizio e dall’ignoranza. Perché va bene la mascherina, vanno bene i guanti, il gel disinfettante, il metro di distanza, tutte le precauzioni sono d’obbligo e sono giuste. Ma.. quegli sguardi diffidenti che si possono notare in questi giorni, dicono tutto. Insieme a piccoli atteggiamenti che tendono a scansare il prossimo. Trasmettono la paura, l’ansia, la diffidenza che si vive nei confronti dell’altro. E di questo passo manderemo a puttane quel briciolo di umanità che ci è rimasta dentro.

Il senso delle parole di Camilleri sta proprio nel mutare la prospettiva, cambiare il senso delle cose per scoprire che per l’altro il nemico siamo noi. Per molti non sarà una bella scoperta , ma è fortemente indicativa, sconvolgente, per capire quanto sia orrendo vestire i panni del nemico, sentirsi bersaglio di qualcuno, solo perché c’è una situazione che detta le regole della sopravvivenza.

La paura dell’altro è dovuta alla scarsa conoscenza del prossimo ed è strettamente collegata alla scarsa conoscenza che abbiamo di noi stessi. Le parole di Camilleri ci insegnano questo. Del resto sarebbe sciocco pensare di comprendere a pieno l’altro, se di se stessi non si sa nulla. In fondo, se noi siamo l’altro di qualcun altro, in un gioco di specchi, il nostro disagio, l’ansia, è probabilmente uguale a quella di chi ci sta di fronte . E non c’è mascherina che tenga.

Ricorda che nulla accade per caso, che ogni persona incontrata è uno specchio, ogni dolore un’opportunità di crescita, ogni crisi un punto di rottura da cui rinascere a nuova vita.
Cambia dentro, se vuoi cambiare fuori.
E poi esci a goderti i frutti del muovo mondo che hai contribuito a generare.”

Dal mio libro “Schiavi del Tempo“.

E allora rispettiamo l’altro, se vogliamo essere rispettati. L’altro non è un estraneo. Ma simile a te. A te familiare tanto quanto la tua stessa immagine riflessa nello specchio. È questo l’insegnamento che c’è nelle parole di Camilleri. E nella situazione in cui ci troviamo oggi, questa consapevolezza diventa polvere d’oro da spargere come coriandoli.

Tutti noi dobbiamo accostarci all’altro con la stessa magnanimità e delicatezza con cui vorremmo che tutti si accostassero a noi. Perché l’altro non è mai una figura da demonizzare. Così come non è una paura da scacciare. Per dirla con le parole dell’autore latino Publio Terenzio: “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”. “Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me”.

E allora, signori miei, facciamo tesoro di questa esperienza difficile, annulliamo le polemiche inutili e i giudizi tagliati con l’accetta. Perché oggi più che mai anche noi siamo l’altro di qualcun altro. Ci tocca come non mai guardarci allo specchio, dentro e fuori, senza il filtro della socialità, per scoprire che, forse, per noi cialtroni, il riflesso non è poi un tale insuccesso.

Tragicomico.it

Fonte: https://www.tragicomico.it/non-avere-paura-dellaltro/

IL GRANDE LIBRO DELLA FERMENTAZIONE
La bibbia della fermentazione casalinga, da tutto il mondo, a impatto zero
di Sandor Ellix Katz

Il Grande Libro della Fermentazione

La bibbia della fermentazione casalinga, da tutto il mondo, a impatto zero

di Sandor Ellix Katz

La fermentazione è un processo antico quanto il mondo, condiviso dai popoli di ogni latitudine. E' in grado di moltiplicare i nutrienti attraverso i batteri, gli enzimi e i lieviti che trasformano per la nostra salute gli zuccheri semplici in acidi organici, le proteine in amminoacidi, moltiplicando le vitamine oltre che la digeribilità.

Sandor Katz, il più autorevole esperto in materia, ha scritto la guida fondamentale alla fermentazione, rivolta sia agli appassionati alle prime armi sia agli addetti ai lavori (cuochi, agricoltori, produttori...):

  • La storia, i meccanismi fisici e le trasformazioni chimiche alla base della fermentazione, con esempi tratti dalle tradizioni di ogni luogo e tempo.
  • Tutto il necessario per incominciare: dall'attrezzatura fondamentale alle condizioni climatiche e ambientali ideali.
  • Informazioni chiare e dettagliate, con istruzioni e ricette passo passo, per fermentare frutta e verdura, latte e derivati, cereali e tuberi amidacei, legumi e semi... e ottenere idromele, vino e sidro, formaggi e latticini, birre, alcolici, e bevande frizzanti...
  • Consigli pratici per fermentare, nel rispetto dell'igiene e della sicurezza, e per conservare i propri fermentati.
  • Una panoramica dei campi di applicazione non alimentari della fermentazione: dall'agricoltura alla gestione dei rifiuti, dalla medicina all'arte.
  • Come far diventare la fermentazione una vera e propria attività.

Prefazione di Michael Pollan, scrittore e giornalista americano esperto di alimentazione, e autore de "Il dilemma dell'onnivoro".

"Più di un semplice libro di cucina: non spiega solo le tecniche, ma soprattutto il significato intriseco della fermentazione" Michael Pollan

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