50 Anni fa l’Assurdo Affondamento di 2 Milioni di Pneumatici nell’Oceano (per “proteggere” la Barriera Corallina)

di Germana Carillo

Milioni di pneumatici sono stati posizionati nell’oceano in 50 anni come parte di un progetto di ripristino dei coralli. È la Osborne Reef, in Florida, oggi un vero e proprio cimitero subacqueo di gomma.

Due milioni di pneumatici collocati qui nel 1970 come parte di quella che passò come una “operazione ecologica” che avrebbe dovuto creare una barriera corallina artificiale. Un fallimento bello e buono, tanto che a distanza di 5 decenni ci si trova di fronte ad una situazione disperata. Parliamo della Osborne Reef, ovvero di come creare dal nulla e con le proprie mani un colossale disastro ambientale.

Siamo in Florida, negli Stati Uniti al largo della costa di Fort Lauderdale, e qui, nei ruggenti anni ’60, il riciclaggio dei pneumatici è appena agli inizi. Quelli di scarto americani stanno affollando le discariche, si accumulano in discariche illegali e inquinano l’ambiente. Cosa fare allora?

La Nascita della Osborne Reef

Fu allora che, agli inizi degli anni ’70, un ambizioso (e geniale) gruppo senza scopo di lucro (gruppo non-profit Boward Artificial Reef) fondato da pescatori suggerì di ri-utilizzare quei vecchi pneumatici per espandere una barriera corallina artificiale situata al largo della costa orientale della Florida.

La teoria di fondo era che la barriera corallina artificiale avrebbe incoraggiato la crescita di nuovi coralli che, a loro volta, avrebbero migliorato la biodiversità locale e attirato più pesci selvatici nelle acque della Florida, il che avrebbe giovato all’economia locale. L’idea raccolse così un ampio sostegno pubblico, tanto che fu poi approvata dai governi statali e locali, nonché dal Corpo degli ingegneri dell’esercito degli Stati Uniti.

Ci si mise, quindi, all’opera e venne creato il substrato della nuova barriera corallina artificiale con oltre due milioni di pneumatici che sono stati uniti tra loro con clip in acciaio e cinghie di nylon. Con una grossa fanfara pubblica e il supporto di oltre 100 navi di proprietà privata, migliaia di questi fasci di pneumatici furono affondati nell’oceano. Nacque la Osborne Reef. Osceno.

Il Fallimento

Tires Meant to Foster Sea Life Choke It Instead - The New York Times

L’Osborne Reef doveva essere la barriera corallina artificiale più lunga del mondo, ma non ci vuole poi molto per capire che questo progetto di ripristino ambientale alla fine fallì miseramente.

Nel corso del tempo, l’acqua salata ha corroso le cinghie  che tenevano insieme le gomme. E così, liberi, questi pneumatici hanno cominciato a migrare per grandi distanze attraverso il fondo dell’oceano.

Ora le correnti oceaniche, le onde e le tempeste trasformano pneumatici sciolti in veri e propri proiettili che causano danni irreparabili alle barriere coralline e ad altri ecosistemi marini che sono già minacciati da inquinamento, sviluppo costiero, pesca eccessiva, cambiamenti climatici e gravi eventi meteorologici. In buona sostanza, nelle acque costiere della Florida, quel cimitero di pneumatici sta causando gravi problemi.

Dal 2001 diverse associazioni avrebbero cercato una soluzione per la rimozione degli pneumatici rimasti in fondo all’oceano, ma i costi dell’operazione risultavano impressionanti. L’Esercito degli Stati Uniti alcuni anni dopo è intervenuto per rimuovere gli pneumatici, per un totale di 73 mila dal 2009. Altri 700 mila pneumatici si troverebbero ancora sommersi al largo della costa di Fort Lauderdale.

Il Recupero

Il recupero degli pneumatici dall’Osborne Reef e dalle aree circostanti è un processo lento, arduo, costoso e dispendioso in termini di risorse. E 4ocean è una delle prime associazioni e, nonostante i loro enormi progressi, la natura difficile del lavoro combinata con ulteriori sfide come tagli al budget, risorse limitate e cattive condizioni meteorologiche significa, lascia indietro ancora centinaia di migliaia di pneumatici.

A complicare ulteriormente le cose, è accaduto anche che i pneumatici si siano spostati a grandi distanze dal luogo di caduta originale e il campo di detriti continua ad espandersi ogni giorno, tanto che, per dirne una, alcuni pneumatici della Osborne Reef sono stati trovati in Carolina del Nord.

“Right now, hundreds of thousands of tires are sitting at the bottom of the ocean off the coast of Florida, damaging…” Posted by 4ocean on Monday, October 24, 2022

Attualmente, sono ancora migliaia i pneumatici lì seppelliti. Quanto di illogico (e paurosamente umano) c’è in tutta questa faccenda?

Articolo di Germana Carillo

Fonte: https://www.greenme.it/ambiente/50-anni-fa-lassurdo-affondamento-di-2milioni-di-pneumatici-nelloceano-per-proteggere-la-barriera-corallina/

VIAGGIATORE ASTRALE
Incontri e dialoghi con l'aldilà. Uno strumento per evolvere
di Ensitiv

Viaggiatore Astrale

Incontri e dialoghi con l'aldilà. Uno strumento per evolvere

di Ensitiv

Questo libro è un riassunto dei Viaggi Astrali di Ensitiv.

Troverai:

  • Le tecniche usate dall'autore per uscire dal corpo fisico.
  • Gli incontri e i dialoghi con le Anime dei defunti.
  • Una descrizione dell'aldilà e dei suoi aspetti più particolari.
  • Come imparare a comunicare con l'Anima delle persone in coma o in stato vegetativo.
  • Consigli pratici su come porsi di fronte al Mondo Spirituale.
  • Le domande più comuni e le curiosità sull'autore e sulle sue esperienze astrali
  • Un formulario di riflessioni.

e molto altro...

"Tutti i Viaggi iniziano da un'emozione che si chiama CURIOSITÀ.

Oggi iniziamo questo viaggio insieme; la meta non è importante; i compagni saranno diversi, tanti si aggiungeranno, tanti abbandoneranno; guardatevi intorno, assaporate i paesaggi lungo la strada, godetevi il suono della vostra marcia.

La meta dicevamo non è importante, la compagnia neppure: l'importante è muoversi e mantenere vivo quel sentimento con cui avete iniziato, la Curiosità. Io sarò con voi, non a capo della colonna, nemmeno in fondo a protezione delle retrovie: vi starò semplicemente vicino per ricordarvi di ascoltare il suono dei vostri passi."

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La morte spaventa i vivi, ma la condotta dei vivi spaventa i morti.

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"Viaggiatore astrale è un testo concepito in base alle richieste dei lettori. Durante gli incontri, nelle mail, nei messaggi e in tutti i contatti avuti in questi anni, sono emerse preferenze e consigli, desideri e necessità su quello che le persone avrebbero voluto sapere da me e vedere scritto in un mio libro: i racconti dei miei Viaggi astrali, gli incontri e le chiacchierate più significative con le anime dei defunti, i consigli pratici su come porsi di fronte al Mondo spirituale, su come provare l'esperienza dell'OBE o un modo per comunicare con l'anima delle persone in coma e in stato vegetativo... Ho raccolto tutto questo nel presente volume, accogliendo anche le domande più comuni, i racconti con una morale e le curiosità sulla mia persona o sulle mie esperienze, e inserendo un formulario di riflessioni, una descrizione dell'aldilà e dei suoi aspetti più particolari, un dibattito tra la Dimensione reale e la Dimensione astrale. Lo stile è sempre il solito, semplice e discorsivo, e tra un racconto e un articolo c'è spazio per una chiacchierata con i vivi e con i morti.

Come ho descritto nel mio primo libro Manuale per sopravvivere dopo la morte, non sono altro che un viaggiatore che riceve mi verrebbe quasi da dire che subisce il fenomeno dello sdoppiamento o, se preferite, dei Viaggi astrali; lo ricevo in maniera più che rara, ovvero in uno stato di totale coscienza. I viaggiatori classici si sdoppiano durante il sonno, o in dormiveglia, qualcuno in un profondo stato di meditazione e rilassamento, a me invece basta solo un breve rilassamento e già la mia anima si divide dal corpo e parte alla scoperta dei misteri dell'Universo. La mia mente è vigile e riesce a guidarla a seguirla e farla rientrare, è in grado di ricordare i particolari dell'esperienza e persino di dare direttive mnemoniche su come non dimenticare nomi ed eventi, ma soprattutto riesce a seguire il normale susseguirsi del tempo nella dimensione reale. Spesso, anche i viaggiatori più esperti rientrano nel corpo con ricordi vaghi e offuscati, con esperienze simili al sogno o dati codificati male a cui non sanno dare spiegazioni. Ecco, questo a me non succede mai: giro l'astrale come potrei girare un centro commerciale (incuriosito, ogni tanto spaesato, veloce e socievole...), cercando di vedere il più possibile e con un sorriso da beota stampato in fronte o almeno, questa è l'idea che si fanno di me gli "abitanti" di questa dimensione. Muoio ogni giorno con un gran bel sorriso, muoio e ritorno e, la capacità di ritornare, è l'unica differenza sostanziale che separa me da ogni altro defunto, oltre a quella della consapevolezza della mia condizione. A volte mi chiedo il perché mi sia stato concesso di ricevere o semplicemente avere queste esperienze, se mi ha portato più benefici o più dolori, se continuerà in eterno oppure un giorno finirà... ma poi parto per i miei "viaggetti" e tutte queste domande improvvisamente mi sembrano inutili.

I meccanismi che regolano la Dimensione astrale li ho già descritti nel "manuale" e non vorrei ritrattarli in questo secondo testo. Viaggiatore astrale nasce dal desiderio di raccontare i miei viaggi più belli, le sensazioni e le emozioni provate in quei momenti e tutte le fantastiche anime con cui sono entrato in contatto. Appunti di viaggio da rileggere, da rivedere con curiosità o scetticismo, con interesse o diffidenza: vedete voi che cosa trovarci, io ho solo la necessità che tutto ciò sia raccontato e trasmesso, tramandato."

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