Non farci Dormire: la Nuova Manipolazione del Sistema

La nuova astuta strategia del capitalismo contemporaneo è creare, attraverso sistemi manipolativi collaudati, una popolazione di insonni.

Il sistema si è già impegnato a plasmare un’umanità di veri e propri zombie: la letteratura occidentale del passato indica come “zombie” degli individui privati da ogni volontà dalla dipendenza da droghe.

Le nuove droghe a cui cerca di render dipendenti il sistema però son abbastanza diverse da quelle che si possono immaginare, anche se come le più comuni, generano dopamina immediata e, subito dopo, un senso di vuoto e la voglia di averne ancora: l’industria dell’intrattenimento, i centri commerciali che si sostituiscono alla piazza, il sistema dei social ecc, sono a tutti gli effetti delle vere e proprie droghe. Evidentemente, però, non era abbastanza e, a quanto pare, urgeva plasmare un mondo fatto non di zombie ma, di zombie addormentati: esseri umani dipendenti, privi di volontà e talmente insonni da non potersene nemmeno accorgere.

Sembra un triste film horror eppure è una realtà che già esiste, popolata da morti di sonno ubbidienti e sempre pronti a usare il proprio tempo per lavorare e comprare ciò che le multinazionali vendono e di cui non si riesce a fare più a meno.

Ma, come stanno tentando (e riuscendo) a creare una popolazione di morti di sonno? Goccia a goccia, stanno instillando nelle mente l’idea che le persone di successo non abbiano bisogno di dormire per ottenere risultati, popolarità, affermazione o consenso. Ci mettono sotto gli occhi, quasi “per caso” gli esempi di persone “famose” e “di successo” che, sempre per chissà quale strana coincidenza, non hanno bisogno di dormire tanto per ottenere ciò che vogliono: la nuova credenza che cercano di instillare è che “chi dorme, non piglia pesci” e che, ai “grandi” della storia, della politica e dello spettacolo, bastano poche ore di sonno.

Tim Cook, Ceo di Apple, il successore di Steve Jobs,  ha dichiarato di svegliarsi tutte le mattine intorno alle 3:45, dopo aver riposato il minimo indispensabile perchè, a quanto pare, solo in questo modo riesce a rispondere personalmente alle circa 800 e-mail che arrivano tutti i giorni al suo indirizzo di posta elettronica.

Cristiano Ronaldo il campione portoghese della Juventus, cinque volte Pallone d’oro, ha confidato che uno dei segreti della sua forma fisica risiede nel sonno. Egli, da anni, per riposare utilizza il cosiddetto “metodo Littlehales”, dal nome del suo sleep coach, che non solo fa cadere il dogma delle 9 ore di sonno consecutive, ma le sostituisce con cinque microsonni da 90 minuti da distribuire nel corso delle 24 ore della giornata e da effettuare in posizione fetale e in lenzuola freschissime.

Libri e varie

Donald Trump non dorme  mai più di 3 ore a notte: il presidente degli Stati Uniti, non ama molto dormire : “Mi sveglio poco dopo essermi messo a letto – ha detto in un’intervista ai media locali – dopodiché vado in giro e cerco motivi per uscire”. Anche il suo predecessore, Barack Obama, non dormiva molto, ma massimo sei ore a notte, per prepararsi al meglio agli incontri in agenda durante la giornata. Silvio Berlusconi dorme non più di 4 ore a notte. Recupera, tuttavia, facendo dei riposini durante la giornata.

Ci tartassano costantemente con la retorica sensazionalista sulle poche ore di sonno di cui “hanno bisogno” i “grandi” per ottenere i loro successi.

La verità però non è questa: anche se spesso si tende a sottovalutarne l’importanza, il sonno è l’ultima risorsa che gli individui hanno per resistere ai meccanismi “cronofagi” del capitalismo: esistono raffinati stratagemmi che il sistema usa per portarci via porzioni sempre più significative di tempo, dalla burocrazia all’intrattenimento, passando per l’erosione del confine fra tempo libero e tempo dedicato al lavoro. Il capitalismo prende nutrimento dalla nostra attenzione e dalla monetizzazione dei sentimenti. È come un predatore capace di proporsi con i volti rassicuranti del progresso per appropriarsi delle nostre vite.

Un essere umano dormiente è anche un individuo infruttuoso che, attraverso il proprio sonno, sottrae tempo prezioso al suo impiego come ingranaggio inconsapevole della catena di produzione e, di conseguenza, un ostacolo alla compiuta realizzazione del cosiddetto Capitalism 24/7, cioè quel sistema economico  che ormai conosciamo bene, fatto di call center, negozi, centri commerciali, palestre e fast-food che rimangono aperti tutto il giorno e per tutta la settimana, senza soluzione di continuità.

Il sonno è l’ultimo spazio incontaminato e immune da stimoli tecnologici e da bisogni indotti dalle corporation, un territorio che il sistema vuole colonizzare a tutti i costi.

Le statistiche mostrano che questa colonizzazione sta già accadendo: la percentuale di individui disposti a restare svegli per notti intere solo per sapere come va a finire la nuova stagione della propria serie televisiva e i disturbi del sonno connessi a questa pratica sono certi.

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Cinical Sleep Medicine, i binge watchers, ottengono una probabilità di insonnia del 98% superiore agli altri.

Persino gli addetti ai lavori marcano l’importanza che la privazione del sonno riveste per i propri margini di profitto: nell’aprile del 2017, durante un summit tenutosi a Los Angeles, il CEO di Netflix, Reed Hastings, ha dichiarato serenamente che “a pensarci bene, quando inizi a guardare una serie su Netflix si crea una sorta di dipendenza, che ti porta a restare a guardarla fino a tarda notte. Alla fine quindi il nostro competitor principale è solo il bisogno umano di chiudere gli occhi per un terzo della giornata”.

Non è da poco che il sistema capitalistico tenta di appropriarsi del tempo che gli umani dovrebbero dedicare al sonno ed  il risultato sarebbe il frutto di un disegno ben preciso, volto a iscrivere la vita umana in un’eterna sequenza di lavoro, consumo e morte, in un “principio di funzionamento continuo”.

Lo racconta molto bene Jonathan Crary nel suo pamphlet 24/7 Il Capitalismo all’assalto del sonno, dove spiega come gli americani oggi dormano solo poche ore per notte, 6 e mezzo per la precisione, rispetto alle 8 della generazione precedente e le 10 dei primi anni del XX secolo. Secondo Crary, “L’enorme quantità di tempo che trascorriamo dormendo, affrancati da quella paludosa congerie di bisogni artefatti, rappresenta uno dei grandi atti di oltraggiosa resistenza degli esseri umani alla voracità del capitalismo contemporaneo. Il sonno interrompe risolutamente il furto di tempo che il sistema capitalistico compie ai nostri danni. La maggior parte delle necessità apparentemente fondamentali della vita umana – dalla fame, alla sete, all’impulso sessuale, al bisogno, più recente, di amicizia – sono state riproposte in versioni mercificate o finanziarizzate”.

Fra un po’ dormire sarà un atto rivoluzionario più che necessario, che molti eviteranno di compiere, per inseguire il sogno di diventare “grandi” come chi sta togliendo ogni capacità di sognare.

Fonte: http://www.saltoquantico.net/1/non-farci-dormire-la-nuova-manipolazione-del-sistema/

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