Terrorizzano i cittadini ma loro improvvisano

di Marcello Veneziani

Ma credete davvero che la soluzione universale sia la mascherina? Pensate davvero che quella sia la panacea per fronteggiare la pandemia? Ritenete veramente che la mascherina sia lo spartiacque etico, politico, sanitario e perfino morale per giudicare l’umanità e dividerla in un giudizio universale tra beati e dannati?

Sono tra quelli che dicono: usare la mascherina servirà a poco ma è meglio che niente, è un esile argine al contagio e un simbolo di attenzione all’epidemia. Non avendo altri rimedi, meglio che niente. Appena posso me ne libero, ma rispetto le regole.

Però in che razza di civiltà, di paese evoluto, di mondo progredito viviamo se dopo svariati mesi di virus cinese (perché la chiamiamo la spagnola o l’asiatica e non la cinese?) siamo ancora a credere che tutto si risolva come facevano i primitivi: distanziandosi, rintanandosi, mascherandosi, lavandosi le mani e accusando coloro che non lo fanno, augurando loro ogni male? Le vittime della cinese non sono in particolare gli spavaldi, i no-mask o simili; ma si contano tra gli uni come tra gli altri, anche tra i predicatori di mascherine e norme igieniche a oltranza, ci sono perfino ex-ministre della salute che assicurano di aver seguito scrupolosamente tutte le direttive sanitarie; c’è gente di ogni risma e religione, credenti nel virus, devoti della mascherina e non solo negazionisti, atei del covid o minimalisti.

Ma faccio un passo oltre e dico pensando al governo, alle istituzioni, alle task force ridotte a mask force, i commissari e gli apparati del sistema: da mesi la cura è ritorta solo sui cittadini, sembra una sfida tra i singoli e il Male. La popolazione in generale sta osservando i precetti e le limitazioni, ma sul piano strategico e istituzionale, governativo e sanitario che si sta facendo? A svariati mesi dal suo debutto come prima emergenza planetaria, stiamo ancora in affanno coi test, s’impiegano dieci ore e più per un tampone, sapendo che poi devi ripeterlo a breve; gli ospedali sono già al collasso, non bastano tra pochi giorni i posti in terapia intensiva, e così via. Ma si può pensare di fronteggiare la pandemia spostando la terapia, la profilassi, sugli utenti e la virtù delle mascherine, i palliativi e l’isolamento, l’astinenza da ogni festa o assembramento in un modello di ascetismo sanitario di massa? Possibile che tutto sia caricato sulle spalle della gente e nulla sia stato fatto in questi mesi sul piano sanitario, strutturale, organizzativo, preventivo per fronteggiare meglio la seconda ondata, peraltro prevista? A che serve un governo speciale dell’emergenza oltre agli show del premier e al vanto di come siamo bravi noi, che fenomeni ci sono al governo, quando non c’è stata alcuna programmazione e tutto dipende dal comportamento virtuoso dei cittadini? Possibile che a livello governativo l’unico interesse sia il fatturato politico per il governo in carica, la polizza covid per restare al potere grazie al morbo?

Sul piano globale resta poi il mistero della Cina, che vanta zero contagi e nessun ritorno a casa del virus; né si capisce il cammino saltellante del virus che va dal nord al sud, a zig zag; colpisce alcuni paesi più di altri limitrofi, colpisce a macchia di leopardo o meglio “alla ciecata”. Le misure adottate contano poco se si considera che paesi che hanno affrontato in modo diverso si trovano nella stessa situazione e viceversa paesi affini per profilassi, clima o popolazione hanno avuto sorti differenti. Non abbiamo ricavato una regola, anche se in tv ci volevano far credere che il virus colpiva i paesi sovranisti.

Curiosi poi certi governatori nostrani, come il leggendario De Luca: se il virus risparmia la Campania è merito suo e delle sue misure plateali; se ora la flagella, è colpa del virus e del malocchio, che colpa ne ha lui? È ragionevole obbiettare che se non è colpa di chi governa l’ondata nuova di pandemia non era neanche loro merito quando era poco nociva? Quanti guappi di cartone, oltre quelli campani e laziali, usavano sarcasmo verso le regioni più colpite dal virus vantandosi di essere stati più tempestivi ed efficienti; si sono vantati di aver tenuto a bada la bestia quando la bestia dormiva dalle loro parti; ma quando poi la bestia si è svegliata anche da loro, hanno subito dichiarato collasso delle loro strutture sanitarie e della loro assistenza.

Ma che paese civile è sapere con svariati mesi d’anticipo che sta arrivando una nuova ondata, terrorizzare ogni giorno la gente e ammonirla venti volte al dì – non abbassate la guardia! Il virus torna! – e poi non dotarsi di una strategia, pur disponendo di schiere di generali, commissari, guru, presidenti vanterini e medici-scienziati esibizionisti sempre in video; e farsi trovare del tutto impreparati, sprovvisti, spiazzati dal ritorno aggressivo del virus, anche se molto meno letale finora? Tra pochi giorni siamo al collasso, ci dicono; ma in tutti questi mesi oltre a predicare ai cittadini, che avete fatto per attrezzarci alla seconda ondata? Possibile che tutti i doveri e tutti i problemi riguardino noi singoli, spaventati cittadini, a cui è stato inoculato un solo vaccino, il Paurosan, uno psico-farmaco iniettato tramite i canali tv, che è il contrario di un placebo o di un ansiolitico, perché genera l’angoscia, aggrava l’ansia, amplifica la paura di tutto? Possibile che tutto si risolva nelle mascherine e nell’anti-movida e nel tetto alle famiglie (non più di sei), così ci mettiamo a posto la coscienza, non la salute? I governi si possono insediare senza investitura popolare; ma poi torniamo sovrani quando si tratta di assumerci direttamente sulle nostre spalle il peso del virus cinese. Evviva il regime di Zorro, la democrazia mascherata.

Articolo di Marcello Veneziani

ASCOLTA LA TUA PANCIA —
Perché tutte le malattie nascono nel "colon (intestino, prego!) irritabile" - Imparare a mangiare come prevenzione e terapia
di Gabriele Prinzi, Livia Emma

Ascolta la tua Pancia —

Perché tutte le malattie nascono nel "colon (intestino, prego!) irritabile" - Imparare a mangiare come prevenzione e terapia

di Gabriele Prinzi, Livia Emma

In base alle più recenti scoperte, le malattie non sono altro che l’interruzione della comunicazione tra due importanti strutture tubolari: il tubo digerente e il tubo neuronale; il primo e secondo cervello. Due organi che dalla loro nascita non smettono mai di parlarsi.

E in questo continuo dialogo per la salute un fondamentale ruolo di intermediazione viene svolto da un terzo sistema, un organo di recentissima scoperta, costituito dalla totalità dei microrganismi che ci ospitano: il microbiota.

Gli autori ti svelano, un capitolo dietro l’altro, le connessioni segrete tra questi tre sistemi, tutti fondamentali per un equilibrio salutare. E ne traducono il linguaggio per te.

Sapere cosa captare e sapersi ascoltare ti fa capire le preziose informazioni che questi tre sistemi si scambiano e ti permette di metterle in pratica.

Il libro affronta l’impatto della nutrizione su una serie di patologie intestinali (reflusso, gastrite, tumore gastrico, intestino irritabile, celiachia e sensibilità al glutine non celiaca ecc.), alla luce della ricerca scientifica di ieri e di oggi. Con il monito a non abusare dei farmaci, puntando invece molto di più sul cibo come prevenzione e terapia.

Un viaggio all’interno di te, completato da semplici e pratici suggerimenti, attraverso la dieta e l’integrazione alimentare. Compreso l’uso dei cibi fermentati e della vitamina D, per rendere il tuo intestino davvero raggiante e restituirti la capacità della manutenzione ordinaria della salute intestinale. Perché la tua salute vale!

Prefazione di Alessio Fasano, Harvard Medical School Massachusetts General Hospital

Dicono del libro

Considero Ascolta la tua pancia uno strumento prezioso e insostituibile per chi vuole avere un’idea più chiara sulla salute; una lettura che mi sento di raccomandare a tutti coloro che si trovino a incrociare, per motivi personali, familiari o professionali, il tema della nutrizione come intervento terapeutico e preventivo per moltissime malattie che affliggono l’essere umano.
ALESSIO FASANO, Harvard Medical School e Massachusetts General Hospital

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