di Libreidee
Entro 20 anni sarebbe possibile teletrasportare merci e perfino esseri umani. Non è pià fantascienza: «Il teletrasporto umano potrebbe presto diventare realtà», scrive Massimo Fenris su Blasting News.
Addio petrolio e guerre? Fine dellera delle auto e dei treni, delle navi e degli aerei? Stop all’ inquinamento? La promessa epocale, ai confini della realtà, si chiama teletrasporto. Per la precisione: entro 20 anni sarebbe possibile teletrasportare merci e perfino esseri umani. Non è pià fantascienza: «Il teletrasporto umano potrebbe presto diventare realtà», scrive Massimo Fenris su Blasting News.
«Spostarsi da un punto allaltro del globo in maniera istantanea, poter essere dove si vuole in una manciata di secondi evitando le lunghe code in stazioni e aeroporti, poter lavorare ovunque non essendo costretti ad abbandonare i propri cari e le proprie radici: sarebbero solo alcuni dei vantaggi del teletrasporto». La grande sfida arriva direttamente dal Cremlino, con un progetto che richiederà un investimento miliardario. «Oggi sembra qualcosa di fantascientifico, ma a Standford ci sono riusciti con esperimenti molecolari. Se ci pensiamo, molta della tecnologia che abbiamo oggi a disposizione è stata pensata dalla fantascienza 20 anni fa», afferma Alexander Galitsky, uno dei principali investitori russi in termini di tecnologie allavanguardia. Ma la sfida coinvolge ovviamente gli Usa e la Cina, che è riuscita a telatrasportare fotoni dalla Terra a un satellite in orbita.
Il progetto russo costerà oltre 2 trilioni di dollari, spiega Blasting News, e applicherà tutte le tecnologie allavanguardia, come la computazione quantistica e interfacce neurali (il diretto collegamento tra macchina e cervello umano).
«Fino ad ora, il Teletrasporto, fantascienzateletrasporto umano ha sempre rappresentato qualcosa di impossibile per la complessità di informazioni che una macchina dovrebbe ricordare e riuscire a riassemblare esattamente in ogni singolo frammento, nel luogo di destinazione». In realtà, scrive Fenris, qualcosa del genere si è già realizzato, ma con particelle molto semplici. Nel 2014, gli scienziati della Delft University of Technology, nei Paesi Bassi, hanno dimostrato che è possibile teletrasportare informazioni codificate in particelle sub-atomiche, a una distanza di tre metri con affidabilità del 100%. «Tra un essere umano e una particella sub-atomica cè certamente una grande differenza, ma gli scienziati sono ottimisti e credono che presto tutto questo diventerà realtà». Secondo Elena Kovačič di Sputink News, gli scienziati dellIstituto di Fisica e Tecnologia di Mosca (Mfti) hanno capito che «in futuro sarà possibile percorrere lunghe distanze senza lapplicazione di forza fisica ed essere contemporaneamente in due posti. Ad esempio, a Pechino o Mosca o in Siberia e nelle isole della Nuova Zelanda. Non è escluso il teletrasporto per lesplorazione dello spazio».
Il cosiddetto entanglement quantistico è la capacità di due o più sistemi quantistici di comportarsi allo stesso modo, rimanendo inseparabili, anche se distanziati luno dallaltro. I fisici russi «hanno trovato un modo per preservare lentanglement quantistico nella trasmissione delle informazioni ad una distanza considerevole», spiega uno dei ricercatori, Sergej Filippov.
«Cè una correlazione, come nel caso di una bobina: per cui, ciò che succede a una estremità della bobina è collegato a quanto sta succedendo nellaltra. Queste correlazioni possono essere inviate. Anche le persone, spostate in questo modo ad una certa distanza, saranno comunque correlate». I fisici hanno eseguito una crittografia quatistica per la trasmissione di un segnale su fibra ottica, trovando un algoritmo per la trasmissione di qualsiasi cosa. «In un certo senso, questo assemblaggio, ricorda lolografia, ossia limmagine ricostruita di oggetti tridimensionali usando un laser. La differenza è che questo non è solo un particolare tipo di fotografia: qui cè la riproduzione di carne e sangue, con tutte le Teletrasporto fotoni Cinacaratteristiche e abilità specifiche». Per ora, la scienza non ha ancora la capacità di raggiungere questo obiettivo: finora, i fisici hanno teletrasportato fotoni. Ma la stessa tecnica, dicono, consentirà di trasportare materia complessa, fino alluomo. E nel giro di pochi anni.
Molto lusinghieri, in questo campo, i risultati ottenuti dalla Cina: la Bbc conferma che alcuni ricercatori cinesi sono riusciti a teletrasportare fotoni dal deserto del Gobi fino allo spazio, sul satellite Micius in orbita a unaltitudine dalla superficie terrestre che varia dai 500 ai 2.000 chilometri.
Una vera e propria operazione fantascientifica, resa possibile grazie a quello che la fisica definisce entanglement quantistico, un processo in cui due diverse particelle che, pur non essendo in contatto fisico tra loro, reagiscono come una singola unità. «Prende così forma il concetto di esistenza condivisa, per cui qualsiasi alterazione sulla prima particella influenza lo stato della seconda. Già nel 1990, infatti, gli scienziati avevano capito che questo legame poteva essere usato per trasferire uno stato quantistico da un punto a un altro delluniverso», racconta 105.Net. Dal punto di vista pratico, lesperimento cinese è durato 32 giorni, durante i quali i ricercatori hanno inviato milioni di fotoni dalla Terra al satellite, ottenendo esiti positivi in 911 casi. «Un risultato straordinario, che permette alla Cina di battere il record per la distanza più grande mai coperta. I cinesi si mostrano dunque dominatori in un campo da sempre guidato da europei e statunitensi. Resta solo da capire quale sarà la prima contromossa dellOccidente».
Stati Uniti, Canada e Unione Europea sono già in gara con russi e cinesi, scrive Elena Dusi su Repubblica. «Due esperimenti sono stati appena pubblicati su Nature Photonics. Descrivono singoli fotoni capaci di viaggiare lungo una normale fibra ottica cittadina, per 6 chilometri a Calgary e 12 a Hefei, vicino a Shangai, trasportando le loro informazioni come in una linea Internet tradizionale». Altro che chilometri: i collegamenti quantistici precedenti (il primo realizzato nel 1993) non superavano i centimetri di un tavolo di laboratorio. Laddove si arrivò al record di 143 chilometri, aggiunge Repubblica, fu necessario allestire una trasmissione in uno spazio vuoto per non disturbare la corsa delle particelle: il mare fra due isole delle Canarie. «Per la prima volta, invece, a Calgary ed Hefei, il teletrasporto quantistico ha seguito le stesse strade che faremmo noi in auto o in motorino». Questo particolare fenomeno, spiega la Dusi, non ha nulla a che fare con la smaterializzazione e ilFrancesco Marsilitrasferimento di persone od oggetti: «Lo spostamento infatti non riguarda le particelle in sé, ma le loro caratteristiche e coordinate. Più che a Star Trek, il teletrasporto quantistico assomiglia alla spedizione di un fax». In realtà si sfrutta il cosiddetto entaglement quantistico, cioè il legame tra due particelle nate da una stessa reazione.
Le caratteristiche intrinseche di queste particelle sono legate indissolubilmente: se si modificano quelle delluna, simultaneamente cambieranno anche quelle dellaltra.
E la mutazione non dipende dalla distanza che le separa. Così, due fotoni legati da entanglement possono essere inviati al mittente e al destinatario di un messaggio criptato su Internet. Il mittente modifica il suo fotone e quindi quello in possesso del destinatario, che così potrà essere usato come chiave per decrittare il messaggio. «I vantaggi riguardano soprattutto la sicurezza», sostiene Francesco Marsili, ingegnere in forza alla Nasa. «Il teletrasporto quantistico non è necessariamente più veloce, semplicemente cancella il rischio di essere spiati. Comunicazioni finanziarie o militari sono le sue ovvie applicazioni». Non è un caso che il teletrasporto, dal campo della meccanica quantistica si sia trasferito a quello della geopolitica. La Commissione Europea ha lanciato il suo Quantum Manifesto, finanziandolo con un miliardo di euro in dieci anni. Washington ha già realizzato una piccola rete su cui testare le trasmissioni. Altrettanto ha fatto la Cina, con una autostrada quantistica di un migliaio di chilometri tra Shanghai e Pechino.
Il gigante asiatico, in realtà, ha fatto anche di più, ammette Repubblica. «Lanciando il suo primo satellite per le trasmissioni quantistiche dallo spazio, a fine agosto, la Cina ha spostato la corsa allInternet quantistico dalla Terra al cielo».
Proprio sicuri che non sarà possibile entro ventanni, come dicono i russi smaterializzare qualcuno e rimaterializzarlo a migliaia di chilometri di distanza? Un sogno che si sta avvicinando sempre di più alla realtà, «grazie a una serie di esperimenti che nel prossimo futuro potrebbero trasformare il teletrasporto in una pratica comune», scrive Daniele Uva sul Giornale, citando il recentissimo record cinese. Dal satellite Micius è partito un fascio laser che ha trasmesso le particelle di luce correlate tra loro Il sogno del teletrasporto umanoalle diverse stazioni a terra, dove sono state misurate. «I fotoni, dopo aver viaggiato per lunghe distanze, hanno mantenuto il loro legame pur trovandosi a più di 1.200 chilometri gli uni dagli altri. Un primato senza precedenti». La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista specializzata Science, ha fatto gridare al miracolo: per la prima volta nella storia, qualcosa di molto simile al teletrasporto sembra aver funzionato.
Nel 2016, aggiunge il Giornale, un gruppo di ricercatori dellEsa lAgenzia Spaziale Europea ha tentato un esperimento simile a quello cinese: «I due fotoni si trovavano, però, entrambi sulla Terra, e a una distanza di soli 140 chilometri».
Sempre nel corso del 2016, ad aprile, alcuni scienziati dellesercito americano «hanno raccontato di essere riusciti a trasferire unintera squadra di militari da un centro di ricerca e sviluppo del Massachusetts a una zona di addestramento della Nato in Germania». La notizia è stata addirittura confermata attraverso il Natick Soldier System Center dellesercito statunitense, «nonostante un certo inevitabile scetticismo da parte degli addetti ai lavori». Bisogna andare più indietro nel tempo, al 2004, per trovare un altro tentativo: una squadra americana del National Institute of Standards and Technology e una austriaca delluniversità di Innsbruck «riuscirono a spostare, con la tecnica del teletrasporto quantico, alcune proprietà di atomi di berillio e calcio», ricorda Uva sul Giornale. Insomma, la ricerca non si ferma. «E la comunità scientifica è convinta che, in assenza di intoppi, entro una decina di anni si potrebbe arrivare a ottenere immagini e filmati quasi in tempo reale da Marte».
Fonte: http://www.libreidee.org/2018/02/il-teletrasporto-non-e-piu-fantascienza-lo-insegna-la-cina/