Ma dove sono finiti i giovani?

Vi racconto un frammento della mia storia. Nel 1984/85 frequentavo la prima liceo a Torino. Una mattina di novembre arrivo davanti a scuola e alcuni ragazzi più grandi mi dicono: “Oggi non si entra. C’è il picchetto. E se il preside non ci ascolta da domani inizia l’occupazione! Tu che fai ragazzino? Sei un primino vero?”
Che ero un “primino” ce l’avevo scritto in faccia. Ho sempre dimostrato molto meno della mia età. Se a cinquant’anni può anche fare piacere, vi assicuro che quando hai quattordici anni è una tragedia! Non che avessi particolari problemi, ero semplicemente piccolo… e se avessi deciso di iniziare a farmi la doccia tutti i giorni avrei anche potuto tentare l’accoppiamento con esponenti dell’altro sesso. Ma non successe.
Le scuole superiori sono un posto…