Guerra (mondiale) contro di noi. L’ultimo ostacolo è Trump

Il discorso tenuto da Trump dall’ospedale militare Walter Reed verrà ricordato probabilmente come il più alto e profondo del suo mandato. Il presidente è riuscito a ricompattare le divisioni di un paese profondamente lacerato da mesi di disordini provocati dai gruppi terroristici degli Antifa e di Black Lives Matter, finanziati entrambi da George Soros, che hanno seminato un’ondata di violenza tale da portare l’America sull’orlo della guerra civile. La strategia del Deep State era ed è quella di destabilizzare l’America e l’amministrazione di Trump, ma il presidente annunciando di essersi preso il coronavirus è riuscito a stringere la nazione intorno a sé. Alcuni ambienti della sinistra radicale americana hanno avanzato il sospetto che Trump in qualche modo abbia inscenato un falso…

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Carlo Rubbia – la bufala del riscaldamento globale

Sembra ormai chiaro che la “storia” del riscaldamento globale che sta causando l’uomo è una vera e propria bufala creata ad arte per ottenere principalmente due scopi:

arricchirsi con gli svariati parametri da rispettare e sanzioni che ne conseguono; e creare un problema a livello globale per far credere alla popolazione che necessiti una soluzione e di conseguenza un unico governo globale.
Purtroppo per quelle persone che ancora ci credono (alcuni di loro in buona fede) la temperatura aumenta e diminuisce da milioni di anni e sicuramente non a causa delle “umane” immissioni di co2.

Qui di seguito condividiamo il video del fisico Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica del 1984,
nel discorso che fece al Senato del 2014.

Guarda il video…

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Ecco perché tollerano la controinformazione

Nel libro-confessione “Mara, Renato e io”, Alberto Franceschini (fondatore delle Brigate Rosse insieme a Curcio) rivela un episodio illuminante: pedinò per giorni nientemeno che Giulio Andreotti, studiandone le abitudini, per valutare se e come eventualmente rapire l’uomo-simbolo del potere italiano. Quando poi le Br sequestrarono davvero un big della Dc, Aldo Moro (assai più conciliante, verso i lavoratori oppressi e tutelati dalla sinistra, anche estrema), Franceschini e Curcio erano già fuori causa, rinchiusi al supercarcere dell’Asinara. E per giunta, terrorizzati dalle possibili conseguenze di quell’atto, di cui erano all’oscuro, attribuito alla nuova gestione brigatista di Mario Moretti. Pedine di un gioco più grande? Fu questo il pensiero di Franceschini, mentre seguiva a pochi…

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