Facci: non siamo sudditi, disobbedire può essere un dovere

Primum vivere, secundis disobbedire. Perché la disobbedienza non è né giusta né sbagliata: la disobbedienza è un fatto acclarato, accettato, interpretato ogni giorno dalla totalità della popolazione italiana. No, non si parla del fisco o dei limiti di velocità, ma della sopravvivenza italiana al tempo del Covid. Un paese dove il governo (figurati questo) non è il maestro e il cittadino non è lo scolaro: non quello a cui insegnare le cose per come dovrebbero funzionare in un paese normale, talvolta europeo, un paese dove le regole si rispettino e quindi sia normale obbedirvi. La nostra realtà è un’altra: questo governo fa schifo come nessuno mai, il cittadino medio è civilmente acerbo e avvezzo ad arrangiarsi, e soprattutto da lassù – da qualche palazzo occupato da parvenu…

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L’emergenza sanitaria e il rischio del totalitarismo

Il covid-19 è arrivato in circostanze storiche particolari. Da un lato l’umanità, dopo aver creduto per trent’anni che un allineamento di capitalismo globale e democrazia liberale fosse l’unico scenario immaginabile, si stava gradualmente svegliando dal coma: l’idea che le cose potessero andare meglio, ma anche molto peggio, non sconvolgeva più nessuno.

D’altro canto negli ultimi quattro anni la Brexit, l’elezione di Donald Trump, l’ascesa e la caduta di Jeremy Corbyn e di Bernie Sanders hanno rivelato l’immensa resilienza del capitalismo globale. I semplici cambiamenti d’ideologia, dal globalismo al nativismo o dal neoliberismo alla socialdemocrazia, hanno fatto poco per trasformare le relazioni sociali ed economiche. Di fronte alla prospettiva di trasformare il capitalismo, le…

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Rinaldi a Gualtieri: non firmi il Mes, con l’Italia in ginocchio

Il Mes è il classico meccanismo automatico, a cui – purtroppo – tutta la costruzione dell’Unione Europea ci ha abituato, per estraniare completamente i Parlamenti nazionali da qualsiasi processo decisionale: questa è la verità. E nel momento in cui l’Italia, l’Europa e il mondo stanno passando attraverso un’emergenza epocale, si cerca (alla chetichella, nel vero senso della parola) di approvare quest’ennesimo meccanismo automatico. Attenzione: il 16 marzo di sarà la riunione dell’Eurogruppo, e lì inizierà l’iter della ratifica. Cioè: tutti i ministri economici dei vari paesi dovranno dare l’assenso. E quindi rivolgo un appello al ministro italiano dell’economia, Gualtieri, chiedendogli di non firmare. È un appello accorato, in un momento in cui l’Italia è in ginocchio. Non deve…

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