Storie di ordinaria follia covid tra sceriffi e zombi terrorizzati

di Matteo Fagis

Scene di ordinario follia covidiota. Entro al market. A pochi passi sta il banco della frutta e della verdura. Vado spedito – devo giusto prendere una cosetta e uscire. Sono ancora con il piede destro per aria, prima di toccare terra, che una tranquilla e distinta signora mi ammonisce: “Si deve igienizzare le mani”

Io lo sapevo che sarebbe finita così. La paura fa novanta, ma il rincoglionimento fa novantamila. Con la storia di responsabilizzare le persone e santificare la delazione sistematica, ogni pirlacchione si sente ormai in diritto di rimbrottare, catechizzare e controllare il suo prossimo, con lo zelo della maestrina con la penna rossa.

Che poi, questi sceriffi mi fanno veramente ridere con la loro smania etica. Sono così infarciti di idiozia a schermo piatto da non riuscire a utilizzare la logica neppure per sbaglio. Al market, l’ultima cosa di cui vi dovete preoccupare è il covid. Voglio dire, guanti e guanti di plastica per prendere tre arance. Lo sapete che quella plastica, pure ammesso che venga riciclata, deve subire un trattamento e questo produce inquinamento? Secondo voi, chi lo respira?

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Ancora: ma voi vi preoccupate di un virus, quando il cibo che state comprando è pieno di conservanti, pesticidi, coloranti, additivi, ormoni e Dio solo sa cos’altro? Dico, ma ci pensate a tutto ciò, o credete sul serio che a uccidervi non sarà il cancro, a cinquant’anni, ma questo maledetto covid? E sia chiaro, non voglio fare il negazionista, ma avete presente quanta gente schiatta ogni giorno in conseguenza della merda che mangiamo e respiriamo? O credete davvero che l’hamburger del discount di Milano sia carne sana per essere venduta a quel prezzo, dopo che è stata ingrassata in chissà quale allevamento intensivo rumeno? Il virus esiste eccome, questo è palese, ma francamente non mi fa più paura delle conseguenze che potrebbero scaturire da tutte le merendine del cavolo che ho mangiato a pacchi fin da bambino.

Ma, al netto della logica – che è una causa persa con un popolo che ragiona ancora secondo il principio dell’ipse dixit -, è la pericolosità di questi personaggi che girano per le strade indisturbati, gridando all’assembramento e alla mascherina sotto il naso, a mettere paura. Un signore – anche questo distinto e apparentemente tranquillissimo -, in una strada semideserta vicino a casa, ha aggredito a urla e improperi una donna che portava in giro il cane senza avere la maschera. E sto parlando di improperi pesanti, tipo “stronza”, “bagascia”, ecc. Pensate che la mutazione di quel povero vecchio, che fino a un minuto prima camminava con un placido andazzo da pachiderma, mi ha talmente traumatizzato da ghiacciarmi all’istante, tant’è che non sono riuscito a intervenire in difesa della povera femmina.

Da quando è iniziato il regime di terrorismo sanitario – perché non è una pandemia questa, ma terrore interiorizzato -, ho visto cose che nella mia vita pre-covid non potevo neppure immaginare. Persone che in una via solitaria si spostano sull’altro marciapiede pur di non passarti neppure a cinque metri di distanza. Altri che, se non c’è via di fuga o è troppo tardi per schivarti, pur indossando la mascherina, si appiattiscono contro il muro – una ragazza, a inizio lockdown, me lo ricordo ancora, mi fissava neanche fossi stato sul punto di violentarla, quasi in preda al panico.

Tutto ciò non è normale e, soprattutto, non è logico. Se hai la maschera e mi passi vicino, tu comunque sei protetto. Ma, soprattutto, perché non iniziare battaglie anche contro le sigarette, i fumi di scarico generati dal traffico, il colesterolo? Ci sono centinaia di cose che uccidono più del covid, danneggiano gli altri e gravano sul sistema sanitario nazionale. Praticamente, dovreste essere in guerra contro tutto e tutti, h24. Ma meglio non suggerirvelo perché ho già il timore che il prossimo conflitto mondiale potrebbe essere una guerra sanitaria – no, non nel senso di batteriologica, ma per combattere tutto ciò che fa male all’uomo, una guerra tra folli insomma, più o meno come quella che stiamo vivendo.

Articolo di Matteo Fagis

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MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

Fonte: http://www.ildetonatore.it/2021/03/29/leditoriale-storie-di-ordinaria-follia-covid-tra-sceriffi-e-zombi-terrorizzati-di-matteo-fais/

IL CANCRO A DIGIUNO
Come digiuno e nutritecnologia stanno rivoluzionando la prevenzione e la cura dei tumori
di Valter Longo

Il Cancro a Digiuno

Come digiuno e nutritecnologia stanno rivoluzionando la prevenzione e la cura dei tumori

di Valter Longo

Dopo la Dietà della Longevità il professor Longo torna con un libro che cambierà per sempre il paradigma di approccio al trattamento dei tumori: grazie ad anni di ricerche e sperimentazioni nei dipartimenti di oncologia più importanti del mondo, con screening e programmi dedicati alle diverse tipologie di tumore, oggi è possibile dimostrare come il digiuno sia un potentissimo alleato nella lotta alle patologie tumorali.

Le ricerche e i trial svolti in questi anni dimostrano quanto sia limitata l’efficacia sia della terapia standard che di quella alternativa: grazie alle storie di pazienti con il sistema di cure oncologiche in Italia, Valter Longo esplora i punti deboli e le integrazioni possibili, dal ruolo dell’alimentazione e del digiuno con azione genetica su longevità e ringiovanimento cellulare all’applicazione dei protocolli di digiuno per tutti i tipi di tumore.

Cos’è il Protocollo Longo? Un regime alimentare basato sulla dieta mima digiuno che massimizza gli effetti delle cure mediche e della prevenzione sul cancro.

In questo libro Longo ci fornisce alcuni precetti pratici per mettere in atto il protocollo – affiancandolo alle cure mediche tradizionali – e aiutarci così nella cura contro il cancro.

Cosa troverai nel libro

  1. Trattamento del cancro: l’efficacia limitata del trattamento sia di terapie alternative che standard
  2. Geni per ritardare l’invecchiamento e prevenire il cancro
  3. Nutrizione quotidiana e prevenzione del cancro
  4. Esercizio fisico e allenamento con i pesi nella prevenzione e nel trattamento del cancro
  5. I consigli pratici su nutrizione e digiuno per seguire il protocollo Longo nelle diete per combattere i vari tipi di cancro

Dalla quarta di copertina

Quando c'è un incidente, anche solo di bicicletta, negli USA in pochi minuti arrivano pompieri, vigili, polizia e ambulanza. Invece chi ha un tumore, sia negli USA sia in Italia, incontra un unico referente: un oncologo, spesso indaffaratissimo e oberato di lavoro.

Perché una battaglia così difficile è sovente combattuta da un solo medico?

Valter Longo sostiene che è necessaria invece una squadra, guidata sì dall'oncologo ma che includa anche un biologo di oncologia molecolare, un nutrizionista specializzato in cancro e uno psicologo. In questo team la nutrizione e il digiuno si possono unire alle terapie standard per combattere molti tipi di tumore, anche negli stadi avanzati.

In questo libro, frutto di decenni di ricerca, Valter Longo rivela, con il contributo di alcuni tra i più autorevoli oncologi ed esperti di nutrizione oncologica in Italia, Europa e Stati Uniti, i risultati straordinari ottenuti utilizzando brevi cicli di digiuno dieta mima-digiuno per la terapia dei tumori.

I dati i ricerca di base dimostrano in modo inequivocabile che affamare il cancro è un'arma potentissima, in affiancamento alle terapie come la chemio, la radio l'immunoterapia. I dati clinici presentati nel libro iniziano a dimostrare che la dieta mima-digiuno può rendere le terapie oncologiche più efficaci e meno tossiche anche nell'uomo. Longo suggerisce anche che la nutrizione può prevenire molti tipi di tumore, descrivendo i suoi studi sulle «piccole persone» delle montagne dell'Ecuador, raramente affette da tumori, e connettendole alle diete mima-digiuno e della longevità. 

Il cancro a digiuno è un libro essenziale per tutti coloro che stanno affrontando, o che sono a rischio di affrontare, una malattia che si pensa toccherà un essere umano su due.

Ricco di storie di pazienti e studi clinici, è una lettura che invita tutti - medici, operatori sanitari, pazienti e familiari - a comprendere le potenzialità straordinarie di un nuovo approccio alla lotta contro il male del secolo, al centro dell'attenzione delle principali riviste scientifiche e mediche del mondo.

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