“Sarkozy intascò 20 milioni da Gheddafi”. Parola dell’ex interprete del Colonnello

Roma, 22 mar – L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è sotto controllo giudiziario e dovrà affrontare un processo per finanziamenti illeciti provenienti dalla Libia di Gheddafi per la sua campagna elettorale del 2007, corruzione passiva e occultamento di fondi pubblici libici.

La vicenda è ancora oscura ma qualcosa si inizia a capire. Oltre al fatto che quando un potente cade è più facile far venire a galla certe questioni. Si parla di soldi, ma le cifre variano, si parla di prove, ma le circostanze non sono chiare e le versioni sono diverse. Insomma, siamo ancora nell’ambito delle supposizioni e niente è stato provato con certezza.

Tuttavia alcuni elementi vanno presi in considerazione, seriamente. Il Giornale oggi per esempio pubblica un’intervista, a firma Fausto Biloslavo, con Moftah Missouri, all’epoca dei fatti interprete di Gheddafi. Ebbene, lo stretto collaboratore del Colonnello dichiara di essere un testimone oculare dell’incontro con Sarkozy in cui si è deciso il finanziamento libico alla futura campagna presidenziale dell’allora ministro dell’Interno francese. Era il 6 ottobre 2005 e a Tripoli Sarkozy chiese aiuto a Gheddafi. Si parlò di 50 milioni di euro che poi diventarono 20 milioni di dollari. Missouri era un uomo chiave nelle relazioni internazionali del Colonnello, è stato ambasciatore, responsabile del dossier Francia, consigliere personale e, in qualità di poliglotta, era l’interprete simultaneo negli incontri più delicati. Ebbene, Missouri dichiara di aver visto la bozza dell’accordo di finanziamento della campagna di Sarkozy. Era datata dicembre 2006. In calce aveva firmato Moussa Kussa, l’allora capo dei servizi segreti libici per l’estero e – come racconta al Giornale – la lettera era indirizzata a Gheddafi. “I personaggi indicati da parte francese per la finalizzazione dell’accordo erano Brice Hortefeux (ex ministro, alleato politico e amico personale di Sarkozy anche lui interrogato in questi giorni) e l’intermediario franco-libanese Ziad Takieddine (che ha ammesso di aver portato delle valigette con 5 milioni di euro a Sarkozy ed il suo entourage fra fine 2006 ed il 2007, dopo la lettera di Moussa Kussa). Da parte libica si indicava Bashir Saleh (capo di gabinetto di Gheddafi) e se non sbaglio Abdallah Senoussi (cognato del colonnello e capo dei servizi interni)”.

Moftah Missouri (al centro) era l’interprete di Gheddafi

Siamo di fronte a nomi e cognomi, fatti precisi. Alcuni elementi sono congrui con altre ricostruzioni. Poi la bordata finale: Missouri in merito all’uccisione di Gheddafi riporta che “molti in Libia pensano che sia stato un agente dei francesi infiltrato a premere il grilletto. Così non avrebbe potuto raccontare tante cose“. Sono questioni delicate, che riguardano i servizi francesi, non soltanto un ex presidente caduto in disgrazia. I rischi sono altissimi, per tutte le persone coinvolte. A tal proposito, il testimone chiave dell’inchiesta nei giorni scorsi è sopravvissuto a un agguato. Il 23 febbraio l’ex capo di gabinetto di Gheddafi, Bashir Saleh, è stato ferito da sei colpi di pistola sparati da presunti rapinatori che gli hanno portato via soltanto il computer portatile. Ebbene, è altamente improbabile che si tratti di una rapina finita male. Le circostanze rimandano alla morte di Shukri Ghanem, l’ex ministro del petrolio libico trovato annegato a Vienna il 29 aprile 2012, nell’agendina che aveva con sé prima di morire a quanto pare erano scrupolosamente annotati tre pagamenti ordinati da Gheddafi a favore della campagna elettorale di Sarkozy. Uno, da 3 milioni di euro, effettuato da Saif al-Islam, il secondo figlio del Colonnello, che a Ghanem era molto vicino. Di un altro, da 2 milioni, si occupò l’allora capo dell’intelligence di Tripoli, Abdullah Senussi, attualmente detenuto in patria. Del terzo versamento, 1,5 milioni di euro, si prese carico proprio Saleh, ora in ospedale, in terapia intensiva, guardato a vista h24. Il testimone chiave contro Sarkozy.

Adolfo Spezzaferro

Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/esteri/sarkozy-gheddafi-20-milioni-81880/

LA VIA DEI TAROCCHI  — MANUALI PER LA DIVINAZIONE
di Alejandro Jodorowsky, Marianne Costa

La Via dei Tarocchi — Manuali per la divinazione

di Alejandro Jodorowsky, Marianne Costa

Da più di quarant'anni Alejandro Jodorowsky si è dedicato allo studio dei tarocchi, una parte fondamentale del suo percorso artistico e terapeutico. Ogni mercoledì, quando è a Parigi, lo si può incontrare in un caffè vicino a casa mentre legge i tarocchi a chi lo desidera. È impossibile trovarlo sprovvisto del mitico mazzo di carte ed è sempre disponibile a leggere nell'inconscio di chi incontra ma, a differenza di altri, non chiede denaro, non dà consigli e non parla del futuro. I tarocchi sono per Jodorowsky, allo stesso tempo, uno specchio dell'anima e uno strumento terapeutico: è convinto che aiutino a sviluppare la coscienza e a vivere e capirsi meglio, "sono un aiuto per conoscersi psicologicamente e storicamente".

 

Scopri i Tarocchi di Marsiglia di Camoin e Jodorowsky

Nuova Edizione - Completamente restaurati nell'antico colore originale


Secondo l'autore, tutti gli psicoanalisti dovrebbero usarli: "Risparmierebbero molto tempo", ma, forse, non vogliono veramente curare i pazienti. Laddove i tarocchi invece non solo possono eliminare i sintomi, ma possono anche curare. "Sono un ponte fra due estremi, l'intuizione e la ragione? dovrebbe essere materia di studio nelle università."

Per scrivere questo manuale l'autore e la moglie hanno estratto la quintessenza delle innumerevoli lezioni e letture impartite in giro per tutto il mondo.

Il risultato è un'esplorazione integrale dell'architettura di questo gioco millenario composto da 78 carte, un esaustivo manuale, a colori e con moltissime splendide immagini, che permette al lettore di iniziarsi al bagaglio simbolico dei tarocchi, di comprendere uno a uno i 22 arcani maggiori e i 56 minori e di apprendere a orientarsi nell'interpretazione del proprio inconscio.

 

Anteprima - La Via dei Tarocchi - Libro di Alejandro Jodorowsky

Come si fa a scrivere un libro sui Tarocchi? Sarebbe come voler svuotare il mare con un cucchiaino...

Da più di trent'anni, il lavoro di Alejandro Jodorowsky ha sposato il dinamismo poliedrico dei Tarocchi: letture, lezioni, scoperte, conferenze... Se avessimo trascritto integralmente il nostro materiale, ci saremmo ritrovati con parecchie migliaia di pagine appassionanti e insieme totalmente disorganizzate che rievocavano i mille aspetti di un'arte che non si lascia imprigionare da nessun genere di rigidità. Non essendo possibile farlo, in quanto ci veniva richiesto un libro e uno solo, io e Alejandro abbiamo scelto di presentare i Tarocchi secondo un ventaglio di aspetti che fossero un punto di partenza per i principianti, ma anche uno strumento di riflessione per chi s'interessa a essi da anni, riservando comunque ai lettori il piacere della lettura.

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Indice del libro

Presentazione di Marianne Costa
Introduzione di Alejandro Jodorowsky

Struttura e numerologia dei Tarocchi
COMPOSIZIONE E REGOLE DI ORIENTAMENTO
LA NUMEROLOGIA DEI TAROCCHI
COSTRUIRE IL MANDALA IN DIECI FASI
GLI UNDICI COLORI DEI TAROCCHI

Gli Arcani maggiori
IL MATTO
IL MAGO
LA PAPESSA
L'IMPERATRICE
L'IMPERATORE
IL PAPA
L'INNAMORATO
IL CARRO
LA GIUSTIZIA
L'EREMITA
LA RUOTA DI FORTUNA
LA FORZA
L'APPESO
L'ARCANO SENZA NOME
LA TEMPERANZA
IL DIAVOLO
LA TORRE
LA STELLA
LA LUNA
IL SOLE
IL GIUDIZIO
IL MONDO

Gli Arcani minori
I GRADI DELLA NUMEROLOGIA
I TRIONFI O FIGURE

I Tarocchi a due a due
LE COPPIE DELLE DUE SERIE DECIMALI
LE COPPIE DEI TAROCCHI
LE COPPIE CHE INSIEME FANNO XXI
SUCCESSIONE NUMERICA E TRASLAZIONE

La lettura dei Tarocchi
PRIMI PASSI
LEGGERE TRE CARTE
LEGGERE QUATTRO E PIÙ CARTE
LEGGERE DIECI E PIÙ CARTE

Conclusione
Indice


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