Non ti autorizzo più a Comandarmi!

di Fabrizio de Paoli

Chi governa il mondo lo fa per due ragioni: perché tu glielo permetti  e per divertirsi…

La prima su cui vale la pena di rifletterci per una settimana è che qualcuno si lascia governare o, ancor più triste, vuole essere governato. Lo vuole per comodo, per deresponsabilizzarsi, per non confrontarsi con la sua capacità e volontà di autogovernarsi, per poter far la vittima nel caso non venga governato come piace a lui e, non ultimo, data l’infinità di regole contraddittorie ed immorali, per poter sentirsi assolto dalla legge nei suoi comportamenti incoerenti e disonesti.

L’altra ragione è che chi governa il mondo lo fa per divertirsi. Si diverte nel riuscire a manipolare gli altri, da questa cosa trae enorme soddisfazione, un senso di potere che va oltre quello dato dalla ricchezza materiale, che eventualmente non è un fine ma una conseguenza.

Tutte le ragioni “razionali” e “buoniste” date in pasto ai governati sono solo pretesti, non c’è nulla di più divertente che vedere qualcuno ammaliato dai tuoi discorsi ed affascinato dal fatto che tu faccia l’opposto di quanto predichi perché ti dà conferma della tua superiorità psichica e la bella sensazione di un discreto senso di onnipotenza.

La superiorità psichica è potentissima, supera di gran lunga quella razionale ed intellettuale, è grazie ad essa che riesci a far digerire dissonanze cognitive e assurdità a chi vuole farsi governare.

Non è un concorso di colpa, la colpa è a senso unico perché chi governa non ha morale e se non ha morale non può essere colpevole, non provando sensi di colpa si diverte e basta.

Il colpevole è il governato!, se lui ha intelletto e retta moralità è colpevole perché permette ad altri di governarlo facendolo agire contro la sua morale e volontà e, questo diventa possibile solo perché è psichicamente inferiore e si ritiene debole anche se ha enorme potenziale per non esserlo. Il governante si diverte e basta.

Tutti possono arrivare a questa conclusione, lo si fa per esclusione. Mettiamo che esista un progetto per avere un mondo non sovraffollato, pulito e paradisiaco. Apparentemente dal governato viene visto come ideale buono, dico ‘apparentemente’ perché l’illusione dura solo fino a quando viene ordinato a te, proprio a te, di levarti dai coglioni o di smettere di replicarti.

Ma a parte questo stiamo comunque parlando di un progetto a lungo termine dove chi lo costruisce non vivrà abbastanza per vederlo eventualmente realizzato, dunque partecipa solo per divertirsi.

Non è nemmeno plausibile che sostenga quel progetto come matematicamente realizzabile, e dunque che lo sostenga avendo assoluta certezza che andrà a buon fine anche se lui morirà prima, perché sono talmente tante le variabili imprevedibili che possono manifestarsi durante il percorso che non è per nulla certo il successo. Lo fa per divertirsi.

Lo fa per la sua stirpe? Forse in parte, ma in quel caso non finalizzato alla realizzazione del progetto ma al mantenimento del potere, il progetto è solo un pretesto, un mezzo e nel frattempo ci si diverte…

E se a muovere questa gente fosse un  eccessivo senso di “responsabilità” verso il pianeta? Lo escluderei, significherebbe sostenere che il pianeta senza uomini è più importante degli uomini stessi e non penso che i governanti abbiano una così bassa autostima di loro stessi…, piuttosto si divertono a farti credere che tu o chiunque altro sia meno importante del pianeta (e di loro).

Forse immaginano che in futuro verranno idolatrati per le loro gesta, per aver portato a termine un progetto così ambizioso e assurdo ma sanno benissimo che se la condizione necessaria a realizzarlo è far fuori metà della popolazione mondiale sarà ben difficile che verranno applauditi per le loro gesta. Escludiamo anche questa possibilità.

Poi c’è questa possibilità, più ideologica, religiosa: il Dio è il dominio, il potere. Il potere va inteso come organismo vivente che va nutrito ed alimentato, viene prima degli uomini, è più importante degli uomini, degli stessi uomini delle élites che lo esercitano, al punto che quegli uomini sacrificano il loro essere e la loro essenza in nome del potere, sono un clan di cellule, loro stessi insignificanti se presi singolarmente, parti intercambiabili di quell’idolo, quell’organismo che è il potere. Di fatto schiavi del potere che vogliono esercitare, di fatto collettivisti in nome del potere perché se non fossero coalizzati l’organismo sarebbe molto più piccolo e frammentato.

Quel clan dice “il potere siamo noi” esattamente come gli statalisti dicono “lo stato siamo noi”, religiosi i primi e religiosi i secondi hanno in comune che tutti annullano la loro individualità e dignità umana in nome di una religione organizzata, che poi si chiami ‘potere’ o ‘stato’ concettualmente non fa alcuna differenza, e se vogliamo non la fa nemmeno praticamente perché tutte e due prevedono di annullare/schiacciare l’individuo.

Perché il potere mondiale del clan dovrebbe essere peggio o meglio di quello dello stato? Funzionano allo stesso modo, funzionano perché delle persone annullano loro stesse per dar vita ad un organismo astratto.

E possibile che non si sia ancora capito che il male si esprime e si ingigantisce attraverso il collettivismo? Ha ancora senso pensare di contrastare un potere organizzato di cellule con un altra organizzazione di cellule? Non ha senso perché nel momento in cui crei un nuovo Dio astratto che vive dell’energie delle cellule sei di nuovo da capo.

Il potere organizzato non va combattuto, basta smettere di dargli energia, smettere di farne parte, basta smettere di pensare in termini democratici secondo cui “se tanti vogliono tutti insieme alimentare il potere allora lo devi fare anche tu”.

NO! io non voglio, non voglio essere uno schiavo di sistema come Gates, Soros, Rothschild o Mario Rossi. Esco dal recinto dei collettivisti perché IO sono IO. È così che ci si diverte! E così mi diverto anche io nel vedere affievolirsi fino a scomparire quelle gigantesche astrazioni collettiviste.

Si diventa più liberi di un Rockefeller qualunque che resta aggrappato e subisce una gerarchia di potere pur di farne parte. Ci si pone ad un livello superiore e si guarda dall’alto in basso sia Schwab che  Draghi o l’ultimo dei tirapiedi statali, tutti funzioni a livelli diversi di un sistema di potere.

Non può esistere un’organizzazione di potere “buona” o una “cattiva” perché nel momento in cui si sostiene quella religione si ha già come obbiettivo quello di far subire il potere a qualcuno. È cattiva di per sé.

È cattiva quando uno stato usa il suo potere per prendere ad un individuo e dare a qualcun’altro, e allo stesso modo è cattiva quando il Deep State ha il potere di prendere ad uno stato per dare a qualcun’altro, è il principio che è fallace e quel principio si basa su di una mentalità collettivista in entrambi i casi. Del resto il concetto stesso di democrazia è prepotenza collettivista…

Articolo di Fabrizio de Paoli

Fonte: https://www.orazero.org/non-ti-autorizzo-piu-a-comandarmi/

I commenti sono chiusi.