Medicina allopatica, medicina informazionale e biorisonanza

Dott. Federico Magnifico

Se la medicina allopatica resta un pilastro per quanto riguarda la salute di ogni essere umano quando una patologia si manifesta in maniera acuta, viceversa essa appare ormai inadeguata per quanto riguarda la cura delle patologie croniche.

Il concetto basilare della medicina occidentale basato sul principio causa-effetto non riesce ad affrontare compiutamente tali patologie, che sono frutto di interazioni complesse tra patologia organica, deficit e/o squilibrio energetico e problematiche legate all’emotività.

La PNEI e l’equilibrio mente-corpo

Il concetto che emerge dallo studio della PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) giustifica ormai in maniera inconfutabile un approccio di tipo integrato alla malattia.

Esso, quindi, prende spunto dal riconoscimento della validità della Medicina Tradizionale Cinese (MTC) e dai concetti da essa espressi, in particolare in campo energetico, per applicare nuove metodiche, quali la medicina quantica e la medicina informazionale.

Esse sono il frutto di innumerevoli studi di Fisica Quantistica legati all’utilizzo della Biorisonanza intesa come ricerca di una regolazione frequenziale che si esprime clinicamente in uno stato di benessere, legato, appunto, ad un migliorato equilibrio tra mente e corpo “equilibrio PNEI”.

Medicina informazionale

Grazie sempre alle scoperte in Fisica moderna, è necessario che anche in Medicina si cominci a concepire l’informazione come una realtà a se stante che trascende la dimensione spazio-temporale.

In particolare, il riconoscimento dell’importanza dell’informazione come fattore fondamentale per il riequilibrio psicofisico, e quindi la guarigione, giustifica e valida da un punto di vista scientifico un’importante serie di approcci complementari verso le più varie patologie.

Conclusioni

Omeopatia, omotossicologia, elettroagopuntura secondo Voll e applicazioni di stimoli frequenziali direttamente sul corpo appaiono ormai come armi assolutamente necessarie a disposizione di medici aperti alle nuove conoscenze e acquisizioni scientifiche. Fondamentale appare, inoltre, un corretto approccio nutrizionale volto ad un naturale funzionamento del sistema digestivo, il cui equilibrio è ormai assodato essere assolutamente necessario per il benessere del nostro organismo.

Dott. Federico Magnifico

Fonte: https://www.dossiersalute.com/medicina-allopatica-medicina-informazionale-biorisonanza/

LA CIVILTà DELL'ORTO —
La Coltivazione Elementare
di Gian Carlo Cappello

La Civiltà dell'Orto —

La Coltivazione Elementare

di Gian Carlo Cappello

L'idea di una “Civilta? dell’Orto” nasce per la sussistenza alimentare dei/delle partecipanti.

Ogni persona che contribuisce, sia con il lavoro sul campo sia con beni e/o servizi, può accedere al raccolto condiviso. Il Non-metodo di Coltivazione Elementare sviluppa il principio definito del «non fare».

Cosa non facciamo:

  • nessuna lavorazione del terreno, neppure superficiale e neppure all'inizio della coltivazione;
  • nessun uso di fertilizzanti, antiparassitari, ammendanti e diserbanti (ne? chimici ne? organici né omeopatici) né E.M.;
  • nessuna rotazione colturale, consociazione varietale, compostaggio, sovescio, progettazione, calendarizzazione;
  • riduciamo al minimo l'apporto di acqua irrigua;
  • nessun intervento contro le cosiddette “malattie” né contro l'erba spontanea poiché considerate parte dei processi naturali di ripristino dell'equilibrio non comprensibili alla mente razionale;
  • non scegliamo dogmaticamente sementi antiche

Cosa facciamo:

  • preserviamo il naturale equilibrio della terra e del contesto di coltivazione;
  • consideriamo la crescita delle coltivazioni come conseguenza dell’equilibrio della biosfera;
  • cerchiamo di rendere le piante coltivate quanto piu? «selvatiche» possibile;
  • promuoviamo il cambiamento e la crescita interiore, affiniamo l'intuito, il sentire, la saggezza innata e l'intrinseca capacità creativa di risoluzione dei problemi;
  • sosteniamo l'autosufficienza alimentare e il superamento dell'economia capitalista.
  • favoriamo l’inserimento di nuovi/e partecipanti che condividano questi principi.

Il CAMBIAMENTO e? POSSIBILE!

Perché leggere questo libro:

  • Per scoprire perché in agricoltura "non fare" è meglio di "fare".
  • Per sentire la voce di un esperto agrotecnico con oltre 30 anni di esperienza nel campo.
  • Perché non si tratta solo di un manuale di agricoltura, ma anche di un'inaspettata riflessione sulla società e sui comportamenti comunemente accettati, talvolta inspiegabili, dell'essere umano.

Dalla quarta di copertina

La Coltivazione Elementare è la realizzazione più avanzata della filosofia del «non fare», concepita ormai mezzo secolo fa dal contadino giapponese Masanobu Fukuoka. Essa rivisita con creatività ed estemporaneità nel contesto di per sé perfetto della Natura l'esperienza di una ruralità tramandata di generazione in generazione.

Se la tecnologia ci rende dipendenti dalla razionalità allontanandoci dalla nostra vera dimensione naturale, la Coltivazione Elementare ci può affrancare dai disastrosi tentativi dell'umanità di controllare la vita.

Nei processi naturali c'è già la ricchezza per ottenere con ottimi raccolti l'autosufficienza alimentare delle comunità. La nostra esistenza si può allineare alla perfezione imperscrutabile che è dentro di noi.

Ciò che ho scritto non è e non vuole essere soltanto un manuale, ma ripercorre i miei cinquant'anni di esperienza sul campo ed è rivolto ai lettori e alle lettrici che già coltivano o coltiveranno e ai borderline desiderosi di liberarsi dal peso della città e della società capitalista.

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