Mahabharata: la storia di una antica battaglia per la Terra

Il Mahabharata è un antico poema epico indiano che include il Bhagavad Gita. Alcune persone leggono questo monumento letterario come un interessante, antico mito che ci racconta di una grande e terribile battaglia nel Kurukshetra, tra i Kaurava e i Pandava.

Di cosa parla davvero il Mahabharata?

Ma di cosa parla davvero il Mahabharata? A parte il sesto capitolo del Bhishmaparva del Mahabharata, che racconta il mondo attorno e lo stato delle cose prima che la battaglia avesse inizio, parla di:

Isola di Sudarshan: rotonda, selvggi, per metà Smokovnitsa, l’altra descritta come la Grande Lepre. Vi sono grandi montagne come Khimavan, Nishudha, Nila, Shveta e Shringavan; tra loro sorge il Monte Meru. Il sole, il vento e il fiume latteo scorrono da ovest a est, da sinistra a destra. Si ritiene che raggiunga i 100 mila yojan in altezza (yojan è una misura vedica della distanza usata nell’antica India, pari a circa 12-15 km, ndr);

Bharata: uno dei sette paesi che si trovano sulla terraferma di Jambudvipa. La lunghezza totale di questo continente è di 18.600 yojan. Ci sono 7 montagne: Malaya (Mercurio), Jaladhara (Venere), Raivataka (Marte), Shyama (Giove), Durgashaila (Saturno), Caesar (Nettuno). La distanza tra loro in yojan è doppia rispetto a quella precedente.

mahabarata battaglia

Il Mahabharata descrive il nostro universo

La Luna, con un diametro di 11 mila, si trova ad una distanza di 365.900 yojan. Il sole, con un diametro di 10 mila yojan, ad una distanza di 305.800 yojan. È questo il mondo di Sanjay descritto dal re Dhrtarastra, ma ad alcuni pare che il Mahabharata descriva la struttura dell’universo e del nostro sistema solare.

Quindi Bharata è il pianeta Terra, e non un qualche paese indiano: l’isola di Sudarshan è l’universo, onniveggente, il Monte Meru è la stella polare, circondata da sinistra a destra dalla Via Lattea. Il diametro della stella polare è 100 mila e il sole 10 mila yojan. Le altre montagne descritte da Sajaia sono grandi costellazioni stellari.

La storia descritta nel RigVeda sulla liberazione della mandria di mucche Indra diventa più chiara. Non si trattava di mucche, ma di ammassi stellari. Ed egli ha liberato la Via Lattea e non il fiume Gange. Sorprendono l’accuratezza dei dati sull’universo e le dimensioni dei corpi celesti e le distanze tra loro: il sole misura 10.000 yojan che sono 1.392 milioni di chilometri. Il diametro del nostro sistema è 18.600 * 139,2 = 2,59 miliardi di km.

Mahabarata stella bruna

Una gemella oscura del sole

Un’altra conclusione sorprendente può essere tratta analizzando questo testo. Il sole ha una “luna” e insieme costituiscono una stella doppia: il continente di JashvaDvipa, come Sajai chiama il nostro sistema solare, si traduce come stella doppia. Questa “luna” è una nana oscura e invisibile di 1.000 yojan (10%) più grande del Sole.

La simmetria e le proporzioni sono scioccanti. Il diametro della Terra e del Sole è da 1 a 109. Il prodotto dei diametri della Luna (il nostro satellite) e della Terra è uguale al diametro del Sole. La Luna, che è un satellite della Terra, è esattamente 140 volte più piccola della “luna” che è una stella doppia, gemella invisibile del Sole.

Ora, prestiamo attenzione alla distanza tra i pianeti: questa distanza è circa 2 volte superiore rispetto alla precedente. Questa regola non funziona solo tra Giove e Marte, ma a questo punto la leggenda che un pianeta è stato distrutto, dove si trova attualmente la fascia degli asteroidi, diventa molto realistica. In precedenza, questo pianeta si trovava nel nostro sistema solare: Marte, Venere e Giove potrebbero essere stati bruciati in una guerra interstellare?

mahabarata eserciti

Non siamo gli originali abitanti della Terra?

Se tutto questo è vero, il Mahabharata racconta la lotta tra i Kaurava e i Pandava per l’intero pianeta Terra: uno scontro tra due civiltà altamente sviluppate, che eseguivano voli interstellari e possedevano armi terribili. La battaglia ebbe luogo nello spazio e non sulla superficie di un pianeta.

Ma dopo aver usato armi nucleari o anche più terribili, la nostra Terra è stata effettivamente distrutta, l’inverno nucleare è calato e solo pochi sono sopravvissuti. Tutte le conoscenze e le abilità della precedente civiltà furono perse. In altre parole, non saremmo gli abitanti originali di questo pianeta. Spaventoso, non è vero?

Fonte: http://www.fanwave.it/articoli/683-mahabharata-antica-battaglia-per-la-terra.html

TAROCCHI DI MARSIGLIA DI CAMOIN E JODOROWSKY — CARTE
di Alejandro Jodorowsky, Philippe Camoin

Tarocchi di Marsiglia di Camoin e Jodorowsky — Carte

di Alejandro Jodorowsky, Philippe Camoin

I Tarocchi di Marsiglia sono tra i più famosi al mondo e vengono considerati la Versione classica del mazzo di Tarocchi.

Mazzo interamente ridisegnato a mano da Philippe Camoin in collaborazione con Alejandro Jodorowsky

Philippe Camoin, erede dei maestri fabbricanti di carte marsigliesi che hanno diffuso i Tarocchi di Marsiglia dal 1760, e Alejandro Jodorowsky, cineasta e appassionato di Tarocchi, hanno lavorato insieme per ricostruire i Tarocchi di Marsiglia, al fine di recuperare i concetti esoterici e filosofici presenti nei Tarocchi originali.

La fabbrica della famiglia Camoin risale al 1760 grazie al suo fondatore Nicolas Conver, ma i suoi Tarocchi non contenevano la Struttura Cifrata presente nei tarocchi Camoin-Jodorowsky. I Tarocchi che Philippe Camoin ha creato con Alejandro Jodorowsky si distinguono chiaramente dai Tarocchi di Conver, sia per i colori che per la quantità di simboli.

Alejandro Jodorowsky ha voluto "restaurare" i Tarocchi di Marsiglia, nel senso di restituire loro una nuova forza e l'importanza che realmente meritano. Per Jodorowsky e Camoin, i Tarocchi sono una macchina metafisica. Camoin voleva esteriorizzare una Struttura Cifrata esoterica che altrimenti sarebbe stata persa nei secoli.

Combinando simboli presi nei vecchi tarocchi diffusi in tutta l'Europa, i due autori sono riusciti a ricreare un insieme simbolico coerente e completamente inedito.

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