Traduzione e sintesi: M.Cristina Bassi
Traduco nel seguito un sunto sugli interessanti punti di vista di Lord Sumption,rilasciati in questa intervista video. Lord Sumption è un ex giudice della Corte Suprema inglese, ora in pensione, nonchè “brillante avvocato e stimato storico della Guerra dei Cent’anni “.
Apprendiamo dall’intervistatore che Lord Sumption è stato molto critico, nell’ultimo anno, sulle politiche di lockdown e ciò lo avrebbe trasformato in una specie di rinnegato.
Nel corso della conversazione, l’ex giudice afferma che sta diventando “moralmente accettabile ignorare i regolamenti Covid”, e avverte persino che è già iniziata una campagna di “disobbedienza civile”.
Sulla disobbedienza civile:
“A volte la cosa più opportuna che si possa fare con leggi dispotiche come queste, è ignorarle. Penso che se il governo continua ancora a lungo a rinchiudere la gente, a seconda della gravità del lockdown, il risultato sarà probabilmente la disobbedienza civile. Sarà una discreta disobbedienza civile nel classico stile inglese – non credo che andremo in strada sventolando striscioni.
Penso che decideremo con calma che non presteremo alcuna attenzione a tutto questo. Certo non si può andare in un negozio se è chiuso, ma d’altro canto, si possono invitare gli amici a bere qualcosa, qualunque cosa dica Mr Hancock [ dal 2018 Secretary of State for Health and Social Care, Segretario di Stato per l’assistenza sociale e la Salute] . La gente sta già facendo questo in una certa misura.
Sull’etica del violare la legge:
Mi rattrista avere quel tipo di leggi, che la popolazione potrebbe aver bisogno di infrangere. Ho sempre adottato una linea su questo, che probabilmente è diversa da quella della maggior parte dei miei ex colleghi. Non credo che ci sia un obbligo morale di obbedire alla legge… Bisogna avere un alto grado di rispetto, sia per l’oggetto che la legge sta cercando di raggiungere, che per il modo in cui è stato raggiunto. Alcune leggi invitano alla violazione. Penso che questa sia una di quelle.
Sul sacrificio delle libertà civili:
[Thomas] Hobbes credeva nello stato assoluto – non doveva essere una monarchia, ma doveva essere assoluto. Diceva che non c’era nulla, a parte il fatto che di uccidere effettivamente le persone, che lo Stato non avesse il diritto di fare. Non era, diciamo, un sostenitore della libertà.
Questo a causa della sua esperienza con l’anarchia che scaturì dalla guerra civile in Inghilterra. Hobbes credeva che, in cambio della sicurezza, noi rimettiamo le nostre libertà incondizionatamente e permanentemente nelle mani dello stato
Ora, questo è un modello quasi universalmente rifiutato, da quando è sorta una forma riconoscibile di liberalismo moderno a metà del XIX secolo. Ma abbiamo avuto la tendenza a ritornarci durante la crisi attuale. E penso che questo sia uno sviluppo molto sorprendente e molto sinistro.
Sui pericoli della paura tra la gente:
John Stuart Mill considerava l’opinione del pubblico e la sua paura, come le principali minacce per una democrazia liberale, la cui tendenza sarebbe quella di influenzare le politiche in modo tale da ridurre quasi a zero lo spazio entro cui avere il diritto di controllare le nostre vite.
Il sentiment del pubblico e le sue paure erano ciò che egli considerava il grande pericolo. Ciò che non accadde durante il tempo della sua vita, è accaduto in molti paesi nel 20° secolo, e ora sta succedendo in Gran Bretagna.
Sulla fragilità della democrazia:
La democrazia è intrinsecamente fragile. Abbiamo l’idea che sia un sistema molto robusto. Ma le democrazie esistono da circa 150 anni. In questo paese, penso che si possa dire che sono esistite dalla seconda metà del 19° secolo: non sono la norma.
Le democrazie erano considerate nei tempi antichi come modi di governo intrinsecamente autodistruttivi. Perché, diceva Aristotele, le democrazie si trasformano naturalmente in tirannia. Perché il popolo sarà sempre un babbeo per un demagogo che si trasformerà in un sovrano assoluto…
Ora, è abbastanza notevole che le fosche previsioni di Aristotele sul destino delle democrazie, siano state falsificate dall’esperienza dell’Occidente fin dall’inizio della democrazia. E a mio parere, la ragione è questa: Aristotele aveva sostanzialmente ragione sulle tendenze, ma siamo riusciti ad evitarlo grazie ad una cultura politica di moderazione condivisa.
E questa cultura della moderazione, che perché dipende dalla mentalità collettiva delle nostre società, è estremamente fragile, abbastanza facile da distruggere ed estremamente difficile da ricreare”.
Sull’essere un liberale:
Mi considero un liberale con la L minuscola. Fino all’epidemia di Covid, questa era una posizione molto mediana in cui trovarsi. Dopo l’epidemia, è diventata controversa, persino estrema nella mente di alcune persone. Questo è, credo, un’indicazione “di dove si sia spostata la nostra conversazione nazionale”.
Cosa dovrebbe imparare il governo:
La mia prima proposta è che i governi non dovrebbero trattare l’informazione come uno strumento per manipolare il comportamento pubblico. Dovrebbero essere più calmi della maggioranza dei loro cittadini; dovrebbero essere completamente obiettivi.
La mia seconda proposta è che i governi che si occupano di questioni scientifiche non dovrebbero lasciarsi influenzare da un singolo caucus di scienziati [caucus: riunione politica ristretta in cui i rappresentanti di un partito scelgono i loro candidati a una carica pubblica; figuratamente, riunione di persone che detengono un potere, fonte]
Dovrebbero sempre testare ciò che viene detto loro in un modo in cui, per esempio, i giudici testano le opinioni degli esperti producendo un contro-esperto, e lavorando su quale serie di punti di vista sarebbe meglio”.
Fonte: https://unherd.com/2021/03/lord-sumption-civil-disobedience-has-begun
Traduzione e sintesi: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net