L’ Armonia delle sfere: la Musica come mezzo verso la Catarsi

La musica è basata sull’armonia tra Cielo e Terra, è la coincidenza tra il disordine e la chiarezza (Hermann Hesse)

 La musica delle sfere, detta anche musica universale, ebbe origine nell’antichità e continuò a essere seguita almeno fino al XVII secolo, suscitando l’interesse di filosofi, musicologi e musicisti.

Secondo Pitagora infatti, il Sole, la Luna e i pianeti del sistema solare, per effetto dei loro movimenti di rotazione e rivoluzione,produrrebbero un suono continuo, impercettibile dall’orecchio umano, e tutti insieme produrrebbero un’armonia. Di conseguenza, la qualità della vita sulla Terra sarebbe influenzata da questi suoni celesti.

Nel mondo greco il cosmo era quindi paragonato ad una scala musicale, nella quale i suoni più acuti erano assegnati a Saturno e alle stelle fisse.

Il Sole era indispensabile per la realizzazione dell’armonia in quanto, secondo i greci, corrispondeva alla nota centrale che congiunge due tetracordi (accordi composti da quattro note).

Secondo la tradizione Pitagora avrebbe per primo udito la sinfonia planetaria, riconoscendo la somiglianza tra i suoni delle sfere celesti e quelli dei colpi di martello sull’incudine. Servendosi di un monocordo avrebbe inoltre determinato i rapporti numerici corrispondenti alle consonanze musicali: 1/2 per l’intervallo di ottava, 2/3 per la quinta e 3/4 per la quarta. Pitagora fu quindi il primo a capire che l’altezza di una nota è proporzionale alla lunghezza della corda che la produce e che gli intervalli fra le frequenze sonore sono semplici rapporti numerici. Egli credeva che il Sole, la Luna e i pianeti producevano, grazie ai loro movimenti di rotazione e rivoluzione, un suono continuo, impercettibile dall’orecchio umano e che tutti insieme creavano appunto un’armonia. Conseguentemente, la qualità della vita sulla Terra sarebbe influenzata da questi suoni celesti.il Maestro era convinto che la musica ricostruisse l’armonia turbata della nostra anima. Alla musica si attribuivano, infatti, virtù terapeutiche della psiche: essa era capace ad esempio di placare le emozioni violente e di curare gli stati di depressione. I pitagorici giunsero ad usarla come mezzo di suggestione magica, tale da influire sulle condizioni psicofisiche dell’individuo. Sembra che lo stesso Pitagora usasse far addormentare i propri adepti suonando uno strumento monocordo, affinché questi potessero ottenere i benefici di un sonno tranquillo che dava pace allo spirito.

Di qui nacque uno dei concetti più importanti dell’antichità classica, il concetto di “catarsi“. La musica intesa come medicina, come “purificazione dell’anima” viene ad acquisire una carica etica e pedagogica che sino ai pitagorici non era mai stata teorizzata con tanto rigore. Il legame della musica con la medicina è antichissimo e le credenze nel potere magico-incantatorio

Il filosofo di Samo diceva che “solo chi possiede un cuore puro può percepire l’Armonia delle Sfere”.

In seguito, Platone descrisse l’astronomia e la musica come studi gemellati per le percezioni sensoriali: astronomia per gli occhi, musica per le orecchie, ma entrambe riguardanti proporzioni numeriche. Egli, inoltre, appoggiò l’idea di una musica delle sfere nel dialogo La Repubblica, nel quale descriveva un sistema di otto cerchi, ovvero orbite, per i corpi celesti: stelle fisse, Saturno, Giove, Marte, Mercurio, Venere, Sole e Luna, che si distinguono in base alle loro distanze, al colore, e alle velocità di rivoluzione.L’insieme dei suoni delle sfere celesti forma però un’armonia di indescrivibile bellezza. La musica umana, nella sua limitatezza, cerca di riprodurre in modo imperfetto questa armonia; in questo modo, essa non è soltanto una fonte estetica di piacere, ma anche uno strumento di elevazione spirituale e di conoscenza.
Se ad ogni nota corrisponde un pianeta, tale nota può assumere i significati simbolici (sul piano morale e spirituale) propri di quel pianeta e del metallo ad esso associato (oro per il sole, argento per la luna, ferro per marte, e così via) 

Le corrispondenze planetarie delle note sono descritte sin dall’antichità e se ne trovano ampie tracce letterarie nel Medioevo. autori diversi forniscono schemi di associazione tra note e pianeti diversi tra loro; alcuni autori (ad esempio, Plutarco) riportano addirittura più tabelle di corrispondenza planetaria in contraddizione l’una con l’altra.La scala a sette note (cosiddetta eptatonica) è tipica della cultura occidentale, ma non è condivisa da altre tradizioni musicali. In gran parte del lontano oriente, ad esempio, si impiegano scale a cinque note (pentatoniche), che in Cina prendono il nome di Kung, Shang, Kio, Che e Yu, e che corrispondono ai nostri fa, sol, la, do e re, ma anche nella tradizione cinese si associa a ciascuna nota un pianeta (Saturno a Kung, Venere a Shang, Giove a Kio, Marte a Che, Mercurio a Yu). Inoltre, a ciascuna nota sono associati una stagione dell’anno, un punto cardinale, un elemento, un punto dell’ordine naturale ed una caratteristica morale, secondo lo schema seguente:

Nota  Stagione  Punto card.  Elemento  Ordine naturale  Virtù 
Kung Centro Terra Principe Dolcezza tolleranza
Shang Autunno Ovest Metallo Ministri Giustizia rettitudine
Kio Primavera Est Legno Popolo Compassione attivismo
Che Estate Sud Fuoco Faccende umane Altruismo, espansività
Yu Inverno Nord Acqua Oggetti Rispetto dell’ordine

L’esecuzione corretta della musica, in questo contesto di corrispondenze, era una garanzia del mantenimento dell’ordine naturale e dell’ordine sociale

L’esigenza di corrispondenze tra gli elementi e le note musicali sembra essere stata avvertita quindi  anche nel mondo occidentale; non potendosi utilizzare le note musicali, perché di numero non adatto, si sono prese in considerazione altre entità.
Nel mondo greco, le quattro corde della lira di Apollo corrispondevano ai quattro elementi (la corda più bassa alla terra, la corda di re all’acqua, la corda di sol al fuoco e quella di la all’aria)

È possibile ipotizzare che il numero sette sia stato scelto come ordinatore delle note per il suo valore simbolico. In altri termini, non si può escludere che le note siano sette proprio perché si avvertiva l’esigenza di stabilire una corrispondenza delle note con i pianeti.

la musica occidentale utilizza anche i suoni corrispondenti ai semitoni, a ciascuno di questi semitoni può essere fatto corrispondere un segno zodiacale, secondo lo schema seguente :

do ariete/ re cancro/ re bilancia/ mi capricorno 

mi toro/ fa leone/ fa scorpione/ sol acquario 

la gemelli/ la vergine/ si sagittario/ si pesci 

In seguito, anche scondo Keplero, il punto d’incontro fra geometria, cosmologia, astrologia e musica è rappresentato dalla musica delle sfere. Keplero però superò il modello statico delle sfere di concezione copernicana in favore di un modello dinamico, trasformando le orbite circolari in ellissi che i pianeti percorrono a velocità variabili. Inoltre, attribuì ad ogni pianeta non un singolo suono, ma un intervallo, la cui nota più grave corrispondeva alla velocità minima che il pianeta teneva durante la rivoluzione e quella più acuta alla velocità massima.

Il positivista J.Combarieu conclude il suo libro intitolato La Musica e la Magia così scrivendo: “ La musica è, per eccellenza, una potenza di seduzione e di incantesimo. Dopo essere stata al servizio dei bisogni più prestanti e immediati dell’esistenza – la fame, la sete, la pace e la guerra, l’amore e l’odio – questa idea trasmigra al dominio religioso dove ispira e regge la poesia lirica; di lì fa scaturire, in una evoluzione senza fine, tutta l’arte profana, i suoi generi, la sua tecnica, le idee associate ai suoi metodi espressivi, il suo ruolo in ogni circostanza della vita politica. Il diffondersi e l’irraggiare della sua azione è riconducibile fino ai giorni nostri nei quali la parola incantesimo non s’applica ormai più a miracoli effettuati nel Cosmo, oggettivamente, ma a quegli altri miracoli di trasformazione spirituale dei quali è teatro l’animo di chi ascolta la musica”

Se osserviamo attentamente un quadro che rappresenta Krishna, noteremo che il flauto che aveva ricavato da una canna di bambù, ha sette fori e che Krishna suona una musica incantevole tappando alternativamente i primi sei fori del flauto con le sue dita, ma tiene il settimo foro sempre accanto alle labbra.

Tutto in perfetto equilibrio con il suo Divino Femminile/FG Radha. Analogamente, la  spina dorsale che potremmo comparare al flauto di Krishna che, invece di fori, ai sette chakra che permettono l’affluire dell’energia Kundalini.

Questi sette chakra sono quindi di vitale importanza, però dobbiamo conoscere come possiamo usarli e saperli aprire e chiudere con moderazione.

Il linguaggio della musica è un linguaggio che solo l’anima capisce, ma che l’anima non potrà mai tradurre.
(Arnold Bennett)

https://musicaclassica-amalia.blogspot.it/2010/09/larmonia-delle-sfere.html

Articolo di Eduardo Mannucci

prodotto per Esonet.it 

http://www.bibliotecadellamusica.com/index.php/curiosita/175-armoniasfere

Fonte: https://www.ilpercorsoprofondissimo.com/l-armonia-delle-sfere-la-musica-come/

LA NUOVA DIETA DEL DOTTOR MOZZI
Nuovi contenuti, spunti e interpretazioni per prevenire, curare e guarire
di Piero Mozzi

La Nuova Dieta del Dottor Mozzi

Nuovi contenuti, spunti e interpretazioni per prevenire, curare e guarire

di Piero Mozzi

"La Dieta del Dottor Mozzi" compie 10 anni! È un traguardo importante che ha dato l'occasione al dottor Mozzi di arricchire questo testo con nuovi contenuti e nuove informazioni e di sciogliere alcuni dubbi sorti nelle persone che hanno messo in pratica i suoi consigli nel corso degli anni.

"Questa nuova edizione vuole testimoniare ancora una volta l'impegno preso con le persone che mi seguono da anni e fornire uno strumento pratico e aggiornato che contenga indicazioni ancora più precise rispetto al testo precedente, per dare a tutti la possibilità di gestire al meglio la propria salute!"

Il libro, ormai celebre bestseller, pone l'attenzione sull'alimentazione e sui risvolti che ha sul corpo umano. L'intento del testo è dare la possibilità a tutti, anche a coloro che non hanno cognizioni mediche, di tenere sotto controllo il proprio stato di salute.

È un manuale pratico che ci dà la possibilità di capire ciò che accade nel nostro organismo.

Il Dottor Mozzi, uno dei maggiori esponenti della dieta del gruppo sanguigno, ha scritto questo libro dopo trent'anni di pratica medica e vent'anni di osservazione e studio dell'organismo umano e delle sue reazioni all'introduzione di determinati alimenti.

La semplicità del metodo lo distingue e lo rende accessibile a tutti. Consente a chiunque di imparare ad "ascoltare" autonomamente i segnali che l'organismo invia, di riconoscere l'effetto che gli alimenti utilizzati possono avere sulle diverse persone per stabilire la dieta e lo stile di vita più appropriato a ciascuno.

Secondo il Dottor Mozzi c'è una correlazione tra l'appartenenza al proprio gruppo sanguigno e gli alimenti che mangiamo.

Il gruppo sanguigno è dato da un'impronta genetica precisa che distingue ogni individuo dagli altri, lo caratterizza e permette di capire come è fatto e come si comporta il nostro sistema immunitario.

È possibile utilizzare i quattro gruppi sanguigni 0, A, B, AB come una guida attendibile per scegliere un'alimentazione idonea a ognuno, che può consentire un miglioramento del proprio stato fisico e una riduzione del rischio di ammalarsi. Inoltre può aiutare a risolvere eventuali stati patologici.

Il libro fornisce a tutti uno strumento per riappropriarsi della gestione quotidiana della propria salute e occuparsi con cognizione di causa delle proprie condizioni fisiche, lasciando ai medici la gestione dei traumi, delle urgenze e delle malattie di una certa rilevanza.

Il campo delle intolleranze è un campo in cui attualmente non esistono certezze. La verità assoluta risiede solo in noi stessi e ci si può avvicinare ad essa accostando tra loro tante piccole verità.

I meccanismi biologici di un essere vivente sono molteplici per cui è sufficiente che avvengano modificazioni in un equilibrio biologico perché subentrino nuovi segnali e disturbi.

Il Dottor Mozzi ritiene che ciò che ha esposto sia solo l'inizio e non la conclusione delle ricerche in merito alle intolleranze alimentari. Uno stimolo da cui partire e che altri potranno sviluppare. Scoprire tutti i meccanismi e i processi sottesi alle intolleranze è un compito che lasciamo ai ricercatori e ai biologi.

In base alle caratteristiche genetiche di ogni singolo individuo, il dottor Mozzi ha individuato dei regimi alimentari ben precisi che promuovono il consumo di determinati cibi a discapito di altri, in base alla loro funzionalità, alla digeribilità e ai benefici che possono apportare all'organismo.

Alcuni cibi mettono a rischio il nostro sistema immunitario, per questo bisogna eliminarli dalla propria alimentazione.

Riportiamo di seguito alcuni consigli estrapolati dal libro per i diversi gruppi sanguigni:

  • Gruppo sanguigno 0. Poiché i soggetti appartenenti a tale gruppo sanguigno hanno un apparato digerente forte, essi possono digerire senza difficoltà le proteine animali contenute in carne e pesce. Di contro, però, essi non riescono a metabolizzare bene i cereali e i derivati del latte. Evitando tali alimenti, le persone appartenenti al gruppo sanguigno 0 possono trarre grande giovamento ed evitare problemi di salute.
  • Gruppo sanguigno A. Gli individui appartenenti a questo gruppo sanguigno digeriscono facilmente i carboidrati e con molta difficoltà le proteine della carne, specialmente se rossa.
  • Gruppo sanguigno B. Le persone appartenenti a questo gruppo sanguigno hanno una predisposizione del loro apparato digerente a metabolizzare con facilità sia le proteine animali che quelle vegetali.
  • Gruppo AB. I soggetti che fanno parte di tale gruppo sanguigno hanno le stesse difficoltà digestive di quelli appartenenti sia al gruppo A che al gruppo B, pertanto la loro alimentazione deve essere simile.

Il principio sul quale tutta la teoria del Dottor Mozzi si fonda, quindi, è quello di preservare la salute attraverso una corretta alimentazione, che si adatti in tutto e per tutto al patrimonio genetico di ognuno.

Le novità più importanti di questa edizione:

  • la dicitura "alimenti neutri" è stata modificata in "alimenti da testare" per rafforzare il concetto che questi alimenti hanno effetti diversi a seconda delle caratteristiche individuali;
  • indicazioni sulle modalità di consumo di ogni categoria di alimenti: quando consumarli, quante volte alla settimana e quando evitarli;
  • note riguardanti le patologie più comuni derivanti dall'abuso di alcuni cibi;
  • suggerimenti pratici per limitare i danni derivanti dagli "sgarri" a tavola;
  • aggiornamento delle liste degli alimenti con i cibi nuovi che oggi si trovano più frequentemente in commercio;
  • cenni di nutrizione per rendere più semplice la scelta degli alimenti e la composizione dei pasti;
  • per ogni stagione dell'anno, uno schema alimentare con 5 giornate tipo;
  • la suddivisione degli alimenti in benefici, da testare e sconsigliati è stata aggiornata in base alle osservazioni fatte negli ultimi dieci anni e ai cambiamenti avvenuti nell'industria alimentare spesso a discapito della qualità degli alimenti.
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