L’allenamento d’inverno rafforza le difese. Virus e batteri preferiscono stare al caldo

Raffreddori e otiti dipendono dagli sbalzi del termometro e da scarsa igiene

“NON PRENDERE FREDDO, altrimenti ti ammali; non sudare perché ti raffreddi”. È una litania costante dei genitori che non riconoscono al movimento anche invernale la migliore difesa contro gli agenti patogeni: già con una sola seduta di attività fisica avvengono importanti cambiamenti tra i globuli bianchi capaci di generare e modificare gli anticorpi contro antigeni specifici sulla superficie dei patogeni, neutralizzandoli.

Anche il raffreddore non è causato dal freddo in sé e per sé ma dagli sbalzi di temperatura, umidità e anche abbigliamento non adeguato. La stessa otite attribuita al nuoto è il più delle volte conseguenza di carenza igienica o sbalzi di temperatura che favoriscono lo sviluppo di batteri. Negli ambienti caldi e chiusi di asili nido e scuole materne, virus e batteri proliferano e, visto l’affollamento e la vicinanza, hanno molte possibilità di passare da un bambino all’altro.

Il movimento all’aperto, anche se il clima è moderatamente freddo, rappresenta quindi una salvaguardia, e non un pericolo da evitare.

Fonte: https://www.quotidiano.net/salute/allenamento-inverno-rafforza-le-difese-1.4952234

IL CODICE DELL'ANIMA —
di James Hillman

Il Codice dell'Anima —

di James Hillman

"Esiste qualcosa, in ciascuno di noi, che ci induce a essere in un certo modo, a fare certe scelte, a prendere certe vie - anche se talvolta simili passaggi possono sembrare casuali o irragionevoli?

Se esiste, è il 'daimon', il 'demone' che ciascuno di noi riceve come compagno prima della nascita, secondo il mito di Er raccontato da Platone. Se esiste, è ciò che si nasconde dietro parole come ""vocazione"", ""chiamata"", ""carattere"". Se esiste, è la chiave per leggere il ""codice dell'anima"", quella sorta di linguaggio cifrato che ci spinge ad agire ma che non sempre capiamo.

Dopo anni di indagini sulla psiche, che hanno fatto di lui l'autore di saggi memorabili come ""Il mito dell'analisi"" e ""Re-visione della psicologia"", James Hillmann ha voluto darci con questo libro le prove circostanziate dell'esistenza e dei modi di operare del 'daimon'. E ha scelto una via inusuale ed efficacissima, quella cioè di impiegare come esempi non oscuri che ogni lettore conosce: da Judy Garland a John Lennon e Tina Turner, da Truman Capote a Quentin Tarantino e Woody Allen, da Hannah Arendt a Richard Nixon e Henry Kissinger, da Hitler ai serial killer.

Attraverso questa profusione di storie eloquenti e paradigmatiche Hillmann è riuscito a farci capire che se la psicologia si è dimostrata incapace di spiegare le scelte più profonde che decidono la vita di tutti noi è proprio perché aveva perso contatto con il 'daimon'.

E soprattutto a farci sentire di nuovo la presenza di questo compagno segreto dal quale, più che da ogni altro elemento, la nostra vita dipende."

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