Johnson&Johnson condannata negli Usa per il ‘talco cancerogeno’. L’Italia prenda esempio

La recente notizia che negli Usa è stato riconosciuto ancora una volta un risarcimento milionario a una paziente affetta da mesotelioma e grande utilizzatrice di talco per decenni, riporta l’attenzione sull’esposizione ad agenti cancerogeni presenti nella nostra vita quotidiana, cosa di cui non siamo mai abbastanza consapevoli; basti pensare che anche nel Das, con cui tanti di noi da piccoli hanno giocato, è stato ritrovato amianto e lo si è correlato con l’insorgenza della malattia in un caso specifico.

Nel caso della donna americana, tuttavia, sono sotto accusa le fibre di amianto che possono contaminare il talco, un minerale di silicato di magnesio, estratto da cave anche in Italia e utilizzato sia in campo industriale che cosmetico. La contaminazione di amianto nel talco – e quindi del rischio di mesotelioma per l’uomo – era già emersa nel 1990 da studi sperimentali condotti dall’Istituto Ramazzini.

Dati i risarcimenti milionari in gioco – in questo caso 25,7 milioni di dollari che la Johnson & Johnson è stata condannata a pagare avendo il tribunale riconosciuto il legame causale – le dispute a livello scientifico sulla reale pericolosità della sostanza sono estremamente accese. Ma al di là del caso singolo può essere utile fare il punto sulla situazione del mesotelioma in Italia e in particolare nelle donne.

Il mesotelioma è un tumore altamente maligno che insorge soprattutto sulla pleura, ma che può colpire anche peritoneo, pericardio e tunica del testicolo e che la Iarc ha riconosciuto causato dall’esposizione a fibre di amianto, qualunque sia la loro forma; è un cancro tipicamente professionale, ma nel 10.2% dei casi l’esposizione è non professionale e può quindi riguardare ciascuno di noi. La malattia ha un lunghissimo periodo di latenza (da 40 ai 50 anni) e oltre al mesotelioma la Iarc ha riconosciuto una forte associazione con l’amianto anche per altre forme di cancro: faringe, stomaco e colon.

In Italia l’amianto è stato messo al bando nel 1992, in notevole ritardo rispetto a Usa e Regno Unito che già dagli anni 70 ne avevano diminuito notevolmente la produzione. Ancor oggi, tuttavia, l’amianto continua a essere liberamente estratto e lavorato in Asia, Sud America, Africa, India e nell’ex Unione Sovietica e sia allo stato grezzo che sotto forma di merci contaminate può (più o meno illegalmente) arrivare ancor oggi nel nostro Paese.

In Italia sono state estratte circa 3milioni 748mila 550 tonnellate di amianto grezzo, con una produzione di picco di oltre 160mila tonnellate anno nel periodo tra il 1976 e il 1980. Nel nostro Paese è attivo un sistema di sorveglianza sull’andamento del mesotelioma e un aggiornamento è stato di recente pubblicato; tra il 1993 e il 2012 sono stati registrati 21mila 463 casi, di cui circa il 28% nelle donne, con una grande variabilità da regione a regione; rispetto ad altre nazioni la mortalità per mesotelioma nelle donne in Italia risulta particolarmente elevata.

In questa indagine è stato possibile documentare l’esposizione professionale nel 95% dei casi di mesotelioma maschile e solo nel 54% dei casi di mesotelioma femminile. Ciò testimonia la più rilevante esposizione ambientale/domestica per le donne: mesoteliomi ad esempio sono insorti nelle mogli che lavavano in casa le tute contaminate dei propri mariti.

L’esposizione professionale nelle donne in Italia è correlata sia ad attività connesse all’uso diretto dell’amianto, che a esposizioni indirette per la sua presenza in macchinari utilizzati specie nell’industria tessile, in passato molto fiorente. Amianto è stato applicato anche ai soffitti e alle pareti di fabbriche, scuole, edifici pubblici e privati, utilizzato per isolare le tubazioni e per conduttore di acquedotti.

Il rischio per esposizione tramite ingestione (e non quindi per sola inalazione) è fonte di grande preoccupazione in quanto correlato ad incremento di tumori del tratto gastroenterico e in particolare a tumori che insorgono nelle vie biliari intraepatiche (colangiocarcinomi) e ancora una volta la legislazione è inadeguata: ad esempio per la presenza di fibre di amianto nell’acqua potabile essa è assolutamente carente e incongrua, visto che ci si rifà all’Agenzia per la sicurezza ambientale (Epa) americana che considera accettabili fino 7 milioni di fibre per litro!

Il prezzo in termini di salute pubblica che il nostro Paese sta ancora pagando per la pesante eredità dell’amianto è purtroppo altissimo e troppo poco ancora si fa per ridurlo. Con amarezza si deve constatare che se negli Usa si assiste a sentenze “coraggiose” come quella citata all’esordio, in Italia sentenze già ampiamente motivate vengano ribaltate: la strada per avere giustizia nel nostro Paese è tutta in salita!

Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/26/johnson-johnson-condannata-negli-usa-per-il-talco-cancerogeno-litalia-prenda-esempio/4383168/

ALIMENTAZIONE NATURALE - VOL. 1 —
Manuale pratico di igienismo-naturale - La rivoluzione vegetariana: mangiare bene per vivere meglio
di Valdo Vaccaro

Alimentazione Naturale - Vol. 1 —

Manuale pratico di igienismo-naturale - La rivoluzione vegetariana: mangiare bene per vivere meglio

di Valdo Vaccaro

Alimentazione Naturale rappresenta un titolo che non può mancare nella libreria di chi vuole approfondire e documentarsi riguardo ai problemi della nutrizione, in senso salutistico ed edito, visti dal punto di vista dell'igienismo e della scienza naturale. Si tratta di un libro di facile comprensione ma straordinariamente ricco di contenuti e incredibilmente in grado di modificare il nostro modo di pensare edi il nostro stile di vita.

L'alimentazione naturale, che ben si adatta come un capo cucito dal sarto ai nostri corpi vegeto-fruttariano-crudisti è una nutrizione che punta al veganesimo, all'igienismo naturale e al crudismo. Anche se i cibi cotti, la carne ed il pesce son difficili da rinunciare, il lettore sappia che questa alimentazione è l'unica che rispetta davvero il nostro corpo e le leggi della creazione. Alimentazione naturale indica il veganesimo, il fruttarianismo e il crudismo quali diete ideali e definitive per l'uomo.

Questa alimentazione naturale, infatti, è basata sui carboidrati vivi, naturali, prodotti tramite la fotosintesi clorofilliana con l'ausilio del sole... è l'unica alimentazione priva di effetti collaterali e, contrariamente a quanto si sente dire, con il giusto apporto proteico che la rende facilmente assimilabile.

Valdo Vaccaro - Anteprima - Alimentazione Naturale

Chiaro che per l'Italia e i paesi che stanno sulle sponde dell'Adriatico e dello Ionio, del Tirreno e del Mar di Sardegna, la dieta Mediterranea, è la migliore del mondo intero.

Dopotutto è proprio in questa vasta regione marittima che comprende Grecia, Turchia, Medioriente, Egitto, Nord-Africa, Spagna, Francia e Italia, che ha trovato nascita e sviluppo la civiltà occidentale. Questo senza voler ovviamente far torto al Centro-Nord Europa e al resto del mondo.

Lungo le coste dei nostri mari temperati, c'è stata sempre una predilezione per le olive e l'olio di oliva, per l'uva e l'uva passa, per i fichi e i fichi secchi, per i datteri, per i cereali, per la frutta e la verdura in generale, per salvia, rosmarino, basilico, origano, maggiorana, menta e le altre piante aromatiche. E ai giorni nostri ha sempre prevalso l'interesse per il pomodoro, i peperoni, i funghi, la pummarola napoletana, la pizza e la pasta al pomodoro. Non è mai mancata, lo riconosciamo, una certa attività ittica lungo le coste, e così pure uno sfruttamento di ovini e bovini su Appennini e zone alpine per i latticini, comodi a superare i lunghi periodi invernali, ma sempre con modalità artigianali e senza troppo esagerare.

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