Il Sole 24 Ore analizza i fattori che incidano sul crollo delle unioni e sul ritardo nel dirsi sì

Sempre più tardi e sempre di meno. Sono queste le due tendenze principali che caratterizzano oggi i matrimoni in Italia, secondo quanto riporta un’analisi del Sole 24 Ore condotta su dati Istat. Nel 2016 gli uomini si sono sposati in media a 37 anni, le donne a 33: un’età che è maggiore di tre anni rispetto a 12 anni prima.

C’è una differenza tra uomo e donna.

“Per entrambi si tratta grosso modo di tre anni in più rispetto a dodici anni prima, ma queste ultime tendono a essere più giovani, dunque – relativamente parlando – per loro l’età media al matrimonio è aumentata con maggior velocità che per i maschi”.

Aumenta, più in fretta, l’età delle spose.

“È aumentata l’età degli sposi, e ancora più in fretta quella delle spose, tanto che addirittura la combinazione di età più comune nel 2016 – con circa 1.700 matrimoni – prevede lui più giovane di lei, a rispettivamente 28 e 30 anni. In termini generali il calo dei matrimoni vale per tutti, ma al netto di questo troviamo comunque un fenomeno emergente: ovvero quello delle nozze in età avanzata”.

Ci si sposa, quindi, sempre più tardi. E il numero complessivo dei matrimoni è crollato.

“Rispetto al 2004, primo anno per cui Istat rende disponibili dati, in tutt’Italia ci sono state circa 50mila nozze in meno. Allora erano state 250mila, e se poi ricordiamo che da allora la popolazione è aumentata di 3 milioni di persone in pochi anni la voglia – o la possibilità – di sposarsi sembra essere davvero andata a picco”.

Cosa ha determinato questo ritardo?

“A questo ritardo sembrano aver contribuito sia fattori di lungo periodo, che altri dovuti alla situazione economica dell’Italia. Da un lato la tendenza a posticipare le nozze – o non sposarsi per niente – è comune a molti paesi sviluppati, e quindi non deve sorprenderci troppo. Dall’altro però ci sono motivi per pensare che anche la profonda recessione che abbiamo attraversato ha reso più difficile sposarsi anche per chi lo desidera”.

Il fenomeno dei matrimoni in età sempre più adulta presenta differenze geografiche evidenti, ma la tendenza è uniforme.

“Esiste una grande differenza anche fra aree d’Italia, con il Nord dove spose e sposi tendono a essere più maturi, e il Sud in cui al contrario le persone di solito celebrano il rito diversi anni prima. La tendenza all’aumento è però diffusa a tutte le latitudini, e coinvolge così Nord, Centro o Sud che sia”.

Fonte: https://www.huffingtonpost.it/2018/04/19/in-italia-ci-si-sposa-sempre-piu-tardi-e-sempre-meno_a_23415224/

SENZA IO E SENZA DIO
Il risveglio come necessità
di Salvatore Brizzi

Senza Io e Senza Dio

Il risveglio come necessità

di Salvatore Brizzi

Impostazione filosofica, profondità e realizzazione dell'Essere. Le parole chiave che caratterizzano il nuovo libro di Salvatore Brizzi. L'energia che passa dal suo scrivere non è solo quella intellettuale bensì quella intuitiva e realizzativa, per cui l'invito non è quello di capire ma è di sentire e diventare.

Il risultato non sarà certo l'erudizione ma la liberazione.

Realizzare la verità indagando il pensiero intuitivo, per conoscersi con altri occhi, risvegliarsi e scoprire il senso delle nostre emozioni è possibile?

L’uomo può realizzare la verità circa l’esistenza utilizzando come mezzo d’indagine la filosofia occidentale, ossia facendo leva esclusivamente sul pensiero?

La risposta è sì, se questo pensiero viene utilizzato in tutta la sua profondità, fino a sfociare nella contemplazione.

Affidarsi esclusivamente al pensiero “superficiale” o “calcolante” per giungere alla verità, rappresenta invece il grande errore della filosofia moderna.

La conoscenza circa il significato dell’universo e delle nostre singole vite esiste già, è sempre stata a nostra completa disposizione ed è già stata realizzata da molti altri saggi prima di noi, bisogna però avere il coraggio compiere un cammino che non è solo di studio, ma implica una trasformazione interiore del ricercatore stesso, in quanto l’essere non lo si capisce, ma lo si realizza.

Questo è un libro di riflessioni filosofiche che hanno lo scopo di attivare il pensiero intuitivo o contemplativo nel lettore realmente motivato.

La prima versione di questo testo – pubblicata nell’anno 2000 – è stata ricavata dagli appunti personali dell’autore, Salvatore Brizzi, redatti tra il 1995 e il 1999. Questa è la versione aggiornata nel 2022 dallo stesso autore e resa più fruibile rispetto al testo originale, oramai non più ristampato da molti anni.

Brizzi nel suo "Senza io e senza Dio" ha voluto porre le basi della “teoria del risveglio della coscienza alla verità”, affermando che la prima domanda da porsi, antecedente qualunque indagine filosofica è: «Chi è colui che vuole conoscere la verità?»

Senza la risposta a tale domanda ogni indagine filosofica risulta fallata già all’origine. La soluzione a tale fondamentale quesito non può risiedere in una spiegazione intellettuale, perché implica l’ingresso in un nuovo stato della coscienza.

Estratto dal libro

In questi anni ho incontrato tanti personaggi appartenenti a vari ambiti del sapere umano. Quando posso confrontarmi con uno studioso di fisica o, ancora meglio, di astrofisica (ma è molto più difficile incontrarne uno), pongo sempre la fatidica domanda: «Ma agli studenti insegnate ancora che l'universo è nato da un grande scoppio iniziale?»

Sì. È ancora l'ipotesi più accreditata, rispondono di norma.

«Ma lo scoppio come è avvenuto, se prima non c'era proprio nulla?» insisto io.

«La domanda non ha senso, perché spazio e tempo sono iniziati dopo lo scoppio» mi rispondono di solito, per liquidare l'argomento, accompagnando la risposta con un sorriso sardonico.

Ecco, la sensazione che si prova e la stessa di quando un neuroscienziato ti risponde che «i ricordi sono immagazzinati nel cervello», come se fosse la cosa più ovvia del mondo e ironizzando sul fatto che tu non ci sia arrivato da solo.

In verità, così come è piuttosto azzardato immaginare che un ente mentale come un ricordo, un'aspirazione, una Legge della fisica, un romanzo non ancora scritto... possano trovarsi da qualche parte dentro i neuroni o "emergere magicamente" dalla loro attività elettrochimica, e altrettanto azzardato immaginare che qualcosa possa essere accaduto in assenza di spazio e tempo e senza l'intervento di nessuno.

Ci sarebbero giusto un paio di teorie su cui si fonda tutta la nostra fisica che si scioglierebbero come un pupazzo di neve che inciampa e scivola dentro un camino. Se spazio e tempo nascono con il Big Bang, allora "prima" non valevano nemmeno le leggi fisiche, quindi il Big Bang non solo avrebbe dovuto "causarlo" qualcuno, ma avrebbe anche dovuto farlo in barba alle leggi della fisica, sia classica che quantistica, le quali implicano sempre e comunque lo spazio tempo.

[...] Che cos'è il vuoto – e quindi cosa c'era prima del Bing Bang e a fondamento dell'attuale universo – lo si può comprendere solamente in maniera diretta e soggettiva, accedendo a uno stato di coscienza non ordinario che va addirittura oltre la coscienza impersonale [...].

Il vuoto è una sorta di consapevolezza primaria, fondamentale e suprema.

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