Il Set del War System occidentale si trasferisce dalla Siria in Ucraina

di ilsimplicissimus

Forse qualcuno ricorda i famigerati “elmetti bianchi”, che in Siria comparivano quasi per magia a salvare bambini particolarmente fotogenici da macerie attribuite al diabolico Assad? E che magari usavano lo stesso bimbo o ragazzino più volte? Bene adesso questa troupe da spettacolo umanitario, fondata da un agente del Mi6 inglese, James Le Mesurier che si era finalmente dispersa, si sta riciclando in Ucraina come dice il Washington Post per “aiutare gli ucraini a organizzare i loro primi soccorritori”.

Un pretesto davvero risibile. E quasi contemporaneamente a questo annuncio  è stata diffusa una tipica menzogna da campagna siriana: un ospedale che sarebbe stato attaccato dai russi, mentre invece era stato sgomberato da tempo ed era occupato da neonazi che ne avevano fatto un fortino. Con tanto di donna incinta interpretata da un’attrice. Sì signori, la Netflix occidentale è entrata in guerra e ben presto cominceremo a sentire le stesse balle che sono state raccontate in Medio Oriente naturalmente incontrollate e immediatamente sparate sui giornali, sulle televisioni e in  rete con tecniche affinate rispetto al passato dalla esperienza fatta con la creazione della pandemia. E le speranze che la gente riesca a riflettere sono davvero minime.

Ma ovviamente non solo soltanto gli elmetti bianchi a rispuntare: secondo Al Mayadeen, 450 terroristi che hanno combattuto a Idlib, “il più grande rifugio di Al Qaeda dall’11 settembre”, sono arrivati in Ucraina per combattere le forze russe dopo che i loro sogni si sono infranti. E così abbiamo una situazione che davvero chiarisce senza equivoci come le stanno davvero le cose appena sotto la superficie della narrazione: questi terroristi sono passati attraverso la Turchia grazie all’intercessione del Partito islamico del Turkistan e dei gruppi Ansar Al Tawhid e Hurras Al Din: peccato che tre leader di quest’ultimo gruppo siano nell’elenco dei terroristi globali stilato e dagli Stati Uniti che hanno anche messo una taglia di 5 milioni di dollari per informazioni utili alla loro cattura.

Eppure adesso li ritroviamo a fianco dei nazisti. L’inclusione di questi mercenari estremisti islamici nella guerra contro la Russia in Ucraina dimostra la collusione tra Israele gli Usa, la Nato e queste bande terroristiche, che peraltro è già stata documentata più volte in Siria. Secondo alcune indiscrezioni 300 di questi terroristi sono siriani e a loro è stata garantita una paga tra i 1200 e 1700 dollari, altri 150 sono un fritto mistio di mercenari europei e mediorientali.

Comunque sia gli Stati membri della NATO stanno ancora una volta trasformando una nazione sovrana in un campo di battaglia usando mercenari e fanatici ora demonizzati, ora osannati a seconda delle necessità, ma sempre e comunque al loro soldo, come è stato anche per l’Isis che venne persino finanziata  con una legge del congresso Usa, mentre si fingeva di combatterlo. Lo scopo ancora una volta è quello di difendere l’ossessivo progetto di bloccare e assediare la Russia sul fianco occidentale e garantire l’espansione della Nato a est nonostante gli accordi di Minsk.

Del resto giù il 4 marzo scorso Putin, palando col cancelliere tedesco Scholz aveva avvertito che si stava creando questa situazione do concentrazione terrorista  senza però ricevere una qualche risposta sensata e coerente.  Ma una cosa è certa: questa truppaglia mercenaria avrà un’esperienza un po’ diversa dovendo vedersela con le truppe russe a vedersela con le forze russe: nelle aree che occupavano in Siria avevano la protezione occidentale e vivevano in bunker sotterranei con lunghi corridoi di fuga mentre i civili siriani venivano usati come scudi umani.

Se volete conoscere qualcosa di di tale esperienza può essere utile questa intervista a un commerciante tenuto prigioniero dalla brigata Jabhat al Shamiya (affiliata al Fronte di Nusra, alias Al Qaeda, dunque la stessa formazione dei terroristi giunti in Ucraina) nell’ospedale oculistico di Aleppo orientale per sette settimane appena prima della sua liberazione da parte dei soldati siriani.

Articolo di ilsimplicissimus

Fonte: www.ilsimplicissimus2.com

CERVELLO INTESTINO: UN LEGAME INDISSOLUBILE
Il ruolo del microbiota intestinale nelle nostre relazioni fisiche, mentali e psicoemozionali
di Stefano Manera

Cervello Intestino: un Legame Indissolubile

Il ruolo del microbiota intestinale nelle nostre relazioni fisiche, mentali e psicoemozionali

di Stefano Manera

Questo libro è fondamentale per capire come la salute del microbiota intestinale influisce sull’asse cervello-intestino e può aiutarti a prevenire e risolvere tantissime patologie.

Il dottor Stefano Manera è esperto di medicina integrata, funzionale e omeopatia classica. Nella sua esperienza clinica punta sui processi di auto guarigione del corpo, con un’attenzione particolare all’asse cervello-intestino e al microbiota.
Questo suo nuovo libro è uno strumento fondamentale per tutti coloro che vogliono riprendere in mano la propria salute.

ISTRUZIONI PREVENDITA: Questo libro uscirà martedì 21 settembre, ma puoi acquistarlo in prevendita già da oggi. Il libro ti sarà spedito a casa il 21 settembre.

La comunicazione cervello-intestino

L’intestino è stato più volte definito come il nostro secondo cervello e si parla sempre più spesso di intestino felice, comunicazione mente pancia, intestino in testa e interazioni tra microbiota, mente, intestino e cervello.

Il modo in cui tutto questo accade ce lo spiega la PNEI (psico-neuro-endocrino-immulologia), una nuova branca della medicina che finalmente ha messo in luce come mente e corpo fanno parte di un unico sistema di trasmissione dell’informazione da una forma all’altra attraverso un complesso sistema di reti.

L’asse cervello-intestino-microbiota intestinale

Il fatto che l’intestino abbia un ruolo nel modulare le nostre emozioni è conosciuto da secoli. Tuttavia, negli ultimi vent’anni, i processi alla base di questa connessione sono venuti alla luce.

Ora sappiamo che i microbi nel nostro intestino – il microbiota intestinale – non sono solo commensali, ma svolgono un ruolo fondamentale per la nostra salute e il nostro benessere.

Nutriamo questi batteri che, a loro volta, producono sostanze che il nostro cervello e altri organi del corpo richiedono. Quando si parla di asse cervello-intestino-microbiota ci si riferisce alle connessioni tra il cervello e l’intestino e alle connessioni inverse tra i microbi intestinali e il cervello stesso.

Le patologie legate a uno squilibrio del microbiota intestinale: dalla disbiosi all'infiammazione cronica di basso grado

Soffri di qualcuna di queste patologie neurologiche o dell’intestino? Oppure conosci qualcuno che ne soffre?

Sindrome dell’intestino permeabile, sindrome dell’intestino irritabile, disturbi dello spettro autistico, depressione, ansia, schizofrenia e disturbo bipolare, anoressia nervosa e disturbi del comportamento alimentare, dipendenze, obesità, patologie dolorose, fibromialgia, Parkinson, dolore infiammatorio, Alzheimer e demenza, sclerosi multipla.

Oggi sappiamo che cambiamenti nella composizione del nostro microbiota intestinale sono associati a molte malattie neurologiche, nonché a diverse patologie intestinali. Si tratta della disbiosi del microbiota intestinale, la quale genera uno stato generalizzato di infiammazione cronica di basso grado, la quale, a sua volta, innesca altre malattie.

In questo libro viene spiegato in maniera chiara, ma dettagliata, quello che devi sapere se soffri di una patologia neurologica o dell’intestino:

  • ad esse concorre uno squilibrio del microbiota intestinale;
  • anche le nostre abitudini – lo stile di vita – influenzano il microbiota;
  • possiamo avviare un processo di autoguarigione cambiando le nostre abitudini;
  • l’attenzione all’alimentazione è fondamentale.

Il dottor Stefano Manera individua e analizza i fattori principali che determinano la salute del nostro microbiota intestinale:

  • la nostra genetica,
  • il modo in cui nasciamo,
  • come e cosa mangiamo,
  • l’inquinamento dell’ambiente in cui viviamo,
  • l’attività fisica,
  • l’abuso di farmaci,
  • lo stress e la paura.

In questo libro trovi anche un ampio spazio dedicato all’alimentazione in pratica e alle ricette per l’asse intestino-cervello

Nutrire bene il nostro microbiota significa nutrire la nostra salute generale. Il libro contiene un approfondimento specifico dedicato all’alimentazione e in particolare:

  • agli alimenti fermentati funzionali - questo capitolo è a cura di Marco Fortunato, esperto di fermentazione;
  • alle ricette vegan per la tavola di tutti i giorni - questo capitolo è a cura della chef Valentina Ferri.
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