Identità di genere, porta d’ingresso al transumanesimo

Il dimorfismo sessuale è il più grosso ostacolo al progetto transumano. Ecco perché si battaglia tanto sull’identità di genere che ci slega dalla realtà dei nostri corpi sessuati. E in tutto l’Occidente le legislazioni promuovono il desexing. Il fronte di lotta è questo

Cartellone affisso in una scuola italiana

Cartellone affisso in una scuola italiana

L’identità di genere è il perno dell’ombrello transumano di cui fanno parte utero in affitto, commercio di gameti umani, gravidanze trans, ormonizzazione dei bambini, ibridazione tra le specie e via dicendo. Gran parte di questi temi ruota intorno alla questione della sessuazione umana e della riproduzione. Che cosa c’entra tutto questo con la giusta richiesta di tutela delle persone omosessuali e transessuali?

Nel suo best seller Il capitalismo della sorveglianza, Shoshana Zuboff chiarisce che il vero obiettivo delle grandi aziende Big Tech -Google, Facebook etc-  non è tanto scrutare i nostri comportamenti quanto piuttosto influenzarli e modificarli per massimizzare i profitti.

A quanto pare lavorare sui comportamenti non basta più: anche i nostri corpi vanno modificati per le ragioni del profitto. I social ci fanno sentire liberi, e anche la guerra contro il corpo viene venduta come libertà.

L’obiettivo è l’individuo neutro, precario assoluto, sciolto da ogni legame, perfino quello con il proprio corpo, consumatore e produttore fungibile secondo le necessità del mercato. La sessuazione umana è un grosso ostacolo per questo progetto.

Ma il transumanesimo non è affatto un destino ineluttabile, non è affatto vero che, come si dice, è solo questione di tempo.

Si tratta piuttosto una proposta di civiltà sulla quale tutte e tutti abbiamo il diritto di esercitare le nostre scelte.

Noi femministe siamo dalla parte di un neoumanesimo a radice femminile, in cui il corpo, le relazioni e la dipendenza tra i viventi sostituiscano l’illusione dell’individuo sciolto da ogni legame, con tutto ciò che ne consegue.

Di questi temi abbiamo il diritto, anzi il dovere di discutere per tutto il tempo necessario, senza frette elettoralistiche.

Se si ha fretta di avere una legge contro l’omotransfobia, un testo come il ddl Scalfarotto-Annibali va benissimo, e troverebbe di sicuro una maggioranza. Per tutto il resto, a cominciare dall’identità di genere, dobbiamo poter discutere con calma e per tutto il tempo che serve.

IL TRANSUMANESIMO NEL BEL MEZZO DEL SALOTTO “IDENTITA’ DI GENERE”

di JENNIFER BILEK

C’è un fantasma che fluttua intorno all’istituzionalizzazione globale dell'”identità di genere”. Di che cosa si tratta? Che cosa sta succedendo? Vediamo che qualcosa che sta capitando, ma non riusciamo a capirlo. Perché questi cambiamenti catapultati nelle culture occidentali, promossi da grandi capitali e governi?

Questo fantasma ha un nome: Transumanesimo. È la questione innominata nel bel mezzo del salotto dell'”identità di genere”, che non riusciamo ad affrontare fino in fondo. Tutti i tentacoli dei cambiamenti che trasformano la società, operati in nome del genere, nascono da questo fantasma, da questa cosa che ci rifiutiamo di nominare e affrontare.
Il transumanesimo è il fronte sul quale resistere se vogliamo fermare la decostruzione della nostra specie. Noi, come esseri umani, siamo sessualmente dimorfici e l’“identità di genere” sta decostruendo il sesso. La “Gender Identity” ha molte diverse declinazioni, ma la maggior parte di noi guarda i particolari e non vede l’insieme. Dobbiamo guardare quello che “identità di genere” produce, più che a quello che significa. Distrugge il sesso come categoria significativa e sta letteralmente desessualizzando bambini e giovani . Questo è il punto. È così che viene utilizzato da coloro che forzano la cultura per normalizzare la dissociazione dalla nostra realtà sessuata.

L’accettazione del desexing del corpo umano è oggetto di investimento di miliardari del settore farmaceutico e tecnologico, come Martine Rothblatt , una transessuale-transumanista, e Jennifer Pritzker , un’altra transessuale che con la sua famiglia detiene enormi investimenti nel complesso medico industriale. Tim Gill della ONG LGBT Gill Foundation sta guidando la normalizzazione della dissociazione corporea a livello globale attraverso l'”identità di genere” e investe in tecnologia e intelligenza artificiale. Jon Stryker, erede della fortuna medica di Stryker, guida il progetto dell’identità di genere o dissociazione corporea in tutto il mondo con l’ONG LGBT Arcus Foundation, da lui fondata.

Questi uomini sono tutti profondamente legati alle ONG globali LGBT che all’insegna dei diritti umani stanno guidando la dissociazione del corpo nelle nostre culture, smantellando il dimorfismo sessuale e promuovendo una molteplicità di sessi. Questo non significa che tutti questi uomini si conoscano e lavorino all’unisono, anche se la maggior parte lo fa. Significa che appartengono a una classe che detiene il potere finanziario, hanno investimenti nelle industrie tecnologiche e farmaceutiche e sono consapevoli di ciò che porta profitti a questi settori.

La dottoressa Heather Brunskell Evans , filosofa accademica nel Regno Unito, ha recentemente citato un rapporto pubblicato da Gendered Intelligence (GI), gruppo della lobby globale “transgender”, che sostiene che i bambini dovrebbero essere liberi di manipolare le loro caratteristiche sessuali. GI afferma che la libertà dei bambini e dei giovani sta nello ” smantellare il potere culturalmente attribuito al biologico. Questa è un’affermazione affascinante. Il messaggio di GI sembra chiaro: la realtà biologica del sesso è un costrutto sociale che ha troppo potere.

Un rapporto del Ministero della Difesa del Regno Unito pubblicato di recente descrive in dettaglio i progressi del potenziamento umano, non solo per quanto riguarda la Difesa ma anche per le nostre vite come esseri umani. “Il potenziamento umano può avere un impatto su ogni aspetto della nostra vita e persino cambiare il significato di ciò che significa essere umani. Potrebbe cambiare i concetti filosofici, i nostri sistemi di credenze e le strutture etiche e legali in modi che siamo in grado di prevedere”.

Non sono forse i cambiamenti a cui stiamo assistendo nella nuova industria del genere, rappresentata come un movimento per i diritti umani? Quanto ai bloccanti della pubertà, farmaci i cui effetti causano danni irreversibili, la strategia di genere afferma: “È importante che i bambini e i giovani … possano sperimentare, cambiare idea, provare nuovi stili, esprimersi”. Stanno chiaramente sostenendo che i bambini devono avere carta bianca nella scelta di modificare le loro caratteristiche sessuali e di usare sostanze pericolose per farlo.

Le leggi vengono rapidamente adattate in molti paesi contemporaneamente, aiutate dalle ONG LGBT e dalle organizzazioni “transgender” , per apportare modifiche legali che consentano la depatologizzazione della disincarnazione.

Un’americana, Martine Rothblatt , ha tenuto una conferenza in Canada nel 2016, sulla necessità che i “transumanisti tecnologici” creino un apparato politico paragonabile al WPATH (World Professional Association of Transgender Health), che validerà socialmente i “transumanisti tecnologici”. Rothblatt ha creato il primo quadro giuridico per la costruzione del genere in tutto il mondo. Ha lavorato al progetto sul genoma umano a livello delle Nazioni Unite e per la NASA. Possiede una società biofarmaceutica, ha creato una religione della disincarnazione e ha costruito un robot di sua moglie.

Rothblatt ha scritto e parlato dei cambiamenti dell’umanità che decostruiranno il dimorfismo sessuale per almeno una generazione. Egli paragona il dimorfismo sessuale all’apartheid sudafricano ed è legato al ramo d’affari da 3,6 trilioni di dollari dell’organizzazione LGBT globale OutLeadership . Ha scritto sul futuro tecnologico della riproduzione in cui gli esseri umani, con l’ausilio della tecnologia, non avranno bisogno di accoppiarsi.

Il presidente Biden ha recentemente approvato un altro disegno di legge in cui “l’identità di genere” prevarrà sui diritti delle donne basati sul sesso. Il nostro linguaggio è già cambiato per cancellare la nostra realtà sessuata. Possibile che Biden non capisca cosa sta facendo? Obama, aiutato finanziariamente per la campagna elettorale dai Pritzker -sotto i quali Biden è stato vicepresidente- è diventato il primo presidente a usare la parola “transgender” in un discorso sullo stato del sindacato. Obama ha convocato un incontro speciale per studenti “transgender” alla Casa Bianca, nel 2015, guadagnandosi il titolo di “Trans President”.

Che il presidente degli Stati Uniti faccia questo per una minuscola parte della popolazione di bambini che hanno disforia corporea legata ai loro genitali è assurdo, così come le leggi che passano in tutto il mondo che consentono agli uomini di rivendicare di percepirsi donne. Così come sono un’assurdità le nuove corporazioni per dipendenti di banche globali che hanno disforia sul proprio sesso. È folle che si celebrino feste di castrazione per giovani e che Mastercard abbia creato una carta di credito per coloro che si dissociano dalla loro realtà sessuata. Non è solo importante, ma è imperativo nominare questa follia, invece che sostenere la premessa di una terza categoria di umani che non sono maschi o femmine e per i quali la società viene riorganizzata.

L’unica cosa chiara è che la gente viene preparata a enormi cambiamenti dell’umanità e che le leggi vengono cambiate per supportare i cambiamenti in arrivo.

Questa evoluzione forzata della nostra specie è alle porte. Dobbiamo capire che l’identità di genere è una facciata per normalizzare il desexing della nostra specie in direzione di una fusione con la tecnologia ben più complessa di quanto abbiamo visto finora. Dobbiamo avere il coraggio di affrontare il transumanesimo nel bel mezzo del salotto dell'”identità di genere” o rischiamo di venire cambiati per sempre.

Traduzione di Marina Terragni

Fonte: https://feministpost.it/magazine/primo-piano/identita-di-genere-porta-dingresso-al-transumanesimo/

Articolo originale: https://www.the11thhourblog.com/post/the-transhumanism-in-the-middle-of-the-gender-identity-living-room

Fonte: https://comedonchisciotte.org/identita-di-genere-porta-dingresso-al-transumanesimo/

MASANOBU FUKUOKA - L'AGRICOLTURA DEL NON FARE
La vita e la filosofia di colui che ha rivoluzionato il nostro rapporto con la natura e l'agricoltura.
di Larry Korn

Masanobu Fukuoka - L'Agricoltura del non Fare

La vita e la filosofia di colui che ha rivoluzionato il nostro rapporto con la natura e l'agricoltura.

di Larry Korn

Forse nessuno come Masanobu Fukuoka ha dato prova di come un'agricoltura contadina, senza macchine, basandosi solo sulla natura, possa essere l'unica vera attività ecologista, capace di risanare la terra.

Col suo metodo, che ha chiamato agricoltura naturale o "del non fare", ha sfidato l'agricoltura industriale dimostrando che l'uomo con le sue sole mani, un falcetto e poco più, è in grado di battere in produttività le macchine, i concimi chimici, i diserbanti, le varietà scientifiche e tutte le multinazionali agroalimentari, con costi quasi nulli e quindi praticando prezzi al pubblico più bassi dei supermercati e producendo alimenti di una qualità praticamente irraggiungibile da qualsiasi altro metodo.

Il volume documenta le radici del pensiero di Fukuoka (l'agricoltura giapponese e indigena, la permacultura, il biologico) e le sue prime applicazioni teoriche e pratiche.

Ricco di aneddoti personali, di riferimenti storici e di proposte concrete, questo libro è anche una guida per scelte più sostenibili non solo in agricoltura ma nella quotidianità di ciascuno di noi.

Un'agricoltura rivoluzionaria

Coloro che ne hanno sentito parlare e hanno letto i suoi libri hanno avuto la sensazione di trovarsi davanti alla proposta ecologica più rivoluzionaria.

Fra loro moltissimi lo hanno cercato, letto e ascoltato, alcuni hanno provato a mettere in pratica le sue lezioni, pochi ci sono riusciti e sono diventati dei punti di riferimento essenziali (il più importante è Panos Minikis in Grecia) ma diversi hanno rimandato l'impegno a una futura propria conversione e a un più radicale cambiamento di vita.

La differenza fra quella di Fukuoka e gli altri tipi di agricoltura biologica è che la sua capovolge radicalmente i pilastri della modernità. Eppure a guardare bene si riduce a poche cose: avvolgere i semi in palline di argilla, impiantare trifoglio nano nei campi di grano, dopo la battitura del grano ributtare nel campo tutta la paglia, mietere a mano e battere con una piccola macchina a pedale, disegnare dei campi di mille metri quadrati, seminare ortaggi come piante selvatiche...

Queste semplici azioni, anche se capaci di grandi risultati, non bastano a sfamare l'ansia che abbiamo di combattere quelli (multinazionali ecc.) che stanno facendo più male alla natura.

Schiavi della tecnologia

Siamo cresciuti nella civiltà della tecnica, nella prostituzione alla tecnica, che coincide con la mancanza di cultura diretta, sostituita da manuali di funzionamento. Non abbiamo identità e siamo pronti a buttar via l'ultima tecnica utilizzata non appena ce n'è un'altra che crediamo (ma siamo creduloni abbagliati da perline) più efficiente e moderna.

Come figli del XX secolo siamo abituati a passare molto tempo assorbiti da macchine di metallo e plastica che sono diventate il nostro ambiente, abbiamo difficoltà a dare un'importanza esistenziale, alimentare alla natura, che riusciamo solo a concepire come panorama, al massimo col vetro tirato giù.

L'agricoltura naturale impone di uscire dalla dipendenza meccanica, di trasformare i semplici atti di seminare, mietere manualmente (solo oche ore di lavoro fisico in un anno), spargere la paglia, in modi d'essere, restando fedeli alla loro semplicità. Verso il tramonto della sua vita, Fukuoka si è dedicato con tutte le forze alla lotta contro la desertificazione avanzante.

Grazie al suo impegno milioni di palline di argilla sono state sparse, anche con l'utilizzo di aerei, in zone semidesertificate della Grecia.

Dopo gli ultimi immensi incendi dei boschi, è apparso chiaro che questo modo di semina è il più a buon mercato e insostituibile là dove si tratta di rinverdire grandi estensioni di territorio.

La filosofia del non fare

Ma il messaggio più forte di Fukuoka è stato proprio quello del non fare, di staccare dalla modernità e riscoprire la mancanza di valore di questa corsa al progresso, di guardare alla natura come opera di Dio, come forma della sua volontà e provvidenza.

Il sorriso rimasto sul suo volto dopo la morte non è solo pienezza ma anche incoraggiamento per noi che restiamo.

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