Dopo i venti e le piogge provocate dal maltempo che ha colpito tutto il Regno Unito, l’enorme carcassa è stata trovata vicino ad Aberdeen. Tra le ipotesi c’è anche quella che si tratti dello scheletro di un animale preistorico

La tempesta Ciara che, negli ultimi giorni, si è abbattuta su tutto il Regno Unito, provocando enormi disagi alla popolazione per i venti forti e le piogge intense, ha riaperto un caso mai chiuso davvero, diviso tra realtà, finzione e leggenda. Perché, secondo quanto riportato da Leggo, su una spiaccia vicino alla città di Aberdeen, in Scozia, è emerso dalla sabbia uno enorme scheletro di una creatura misteriosa. E se in molti hanno pensato si trattasse della carcassa di un animale preistorico, altri avrebbero individuato nei resti Nessi, il mostro di Loch Ness.

Lo strano ritrovamento

I primi a dare notizia di quel ritrovamento sono stati i membri della pagina Facebook Fubar News, che hanno pubblicato l’immagine dell’enorme scheletro sulla spiaggia insieme a un bambino, in posa vicino alle ossa. “Ci siamo imbattuti in questa strana creatura oggi, vicino ad Aberdeen. Qualche idea su cosa potrebbe essere? P.s. Non il bambino”, scrivono gli amministratori della pagina.

Gli abitanti della zona, dopo la scoperta sulla spiaggia di quella che appare come una carcassa gigante, non riescono a dare una spiegazione precisa del materiale organico. Nella fotografia, infatti, si possono osservare distintamente l’imponente scheletro e un bambino con gli occhiali, in posa vicino a ciò che resta di un animale (probabilmente) preistorico. Alla domanda degli amminsitratori di Fubar News su cosa potrebbe essere, le risposte sono state tante e diverse (insieme alla condivisioni dell’immagine).

Il mostro di Loch Ness o un dinosauro

La più intrigante, sicuramente, è quella che attribuisce quelle ossa al leggendario Nessi, il mostro di Loch Ness. Altri utenti, abbandonando l’ipotesi che si tratti di Nessie, hanno parlato di una balena, un’orca, un delfino gigante e alcuni hanno affermato che potrebbe trattarsi, vista l’enormità e la forma delle vertebre, addirittura dello scheletro di un dilodoco o di un triceratopo, vissuti migliaia di anni fa.

Gli avvistamenti di Nessie

Tuttavia, con questo ritrovamento, la leggenda del mostro di Loch Ness, che non smette di affascinare migliaia di persone che, ogni anno, vanno a visitare il luogo scozzese dove si ritiene possa avere vissuto, ha ripreso vita. I primi avvistamenti di quella creatura (continuati negli anni) risalgono al VI° secolo dopo Cristo, ma la sua esistenza non ha finora alcuna comprovazione scientifica. Soltanto ultimamente, grazie anche ai risultati rilevati da alcuni test del Dna, gli scienziati hanno ipotizzato che il “mostro” fosse, in realtà, una sorta di anguilla gigante.

Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/cronache/scozia-tempesta-ciara-fa-riemergere-scheltro-gigante-e-c-chi-1828480.html

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Ogni cosa che si manifesta nel nostro corpo, o in altri oggetti che ne rappresentano un'estensione (come ad esempio la nostra auto), ha lo stesso compito: quello di rendere visibile una dinamica invisibile.

L'automobile infatti non è altro che una metafora del nostro corpo. È come se nell'auto vi fosse una diramazione su piani sottili dei nostri nervi, delle nostre emozioni, dei nostri atomi.

Questo parallelo è molto prezioso perché ci mostra come in questo ambito il sintomo sia molto più considerato e ascoltato, in quanto rappresenta la traccia per arrivare al guasto.

Quando si accende una spia di un'automobile significa che qualcosa in essa non funziona più. Ma l'automobilista non se la prende con la spia, anzi è grato ad essa che invia un messaggio di qualcosa che non sta funzionando in una zona invisibile dell'auto e di cui difficilmente si accorgerebbe.

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