Crop Circles e fine del tempo

di Mike Plato

Qualche anno fa lo spirito della luce mi disse due cose:
1) Dio cancellerà la realtà della sinistra;
2) Dio ha incaricato Anima Mundi di squassare il pianeta da cima a fondo.

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La splendida formazione che si manifestò il 29 luglio 2011 nei campi di grano di West Woodhay Down, se correttamente interpretata, è forse il più potente avviso, di recente offertoci dalle gerarchie divine, di ciò che sta per verificarsi, e coerente con le rivelazioni che ebbi dall’intimo. Il suo corpo sinuoso è composto di 29 cerchi. Mi sarei atteso 33 cerchi, anche se in fin dei conti 33 sono: i 29 del serpente+la terra+2 poli+la sfera bianca. Si tratta evidentemente della serpe kundalini perchè si snoda lungo un asse con un polo sud e un polo nord. Non può trattarsi dell’asse cerebro-spinale umano. La formazione allude al macrocosmo, al pianeta Terra, perchè l’asse è centrale ad un cerchio, ad una sfera. Certamente i circlemakers hanno descritto l’innalzamento della kundalini planetaria. Osservando il particolare della bocca del serpente, ci si attenderebbe di trovare una lingua biforcuta, che ben si presta a simboleggiare i poteri immondi che si basano sul due. La Tradizione insegna che  il tre è associato al Cristo, al figlio, immagine del Padre Uno. La verità è che quello non è il tridente di Nettuno, come molti hanno interpretato, ma la Trishula di Shiva, anche lui legato al potere serpentino. Shiva, nella trimurti induista, è l’aspetto di Dio che distrugge ciò che è corrotto per portarlo ad un nuovo livello. La Trishula è l’emblema del potere di Shiva di radere al suolo l’apparenza, ossia il mondo materiale che è pura maja. Non è un caso che nella cultura buddhista, il tridente è simbolo del triratna (triplice gioiello) e delle tre correnti (sushumna, ida e pingala) che indicano l’avvolgimento dei nadi attorno all’asse, qualunque sia l’asse (micro o macrocosmico). D’altronde è evidente che la tri-punta della Trishula ricorda strettamente la lettera ebraica tridentina shin, la lettera che più di ogni altra è legata al Cristo. Essa è nota come il dente, semplicemente perchè il molare è un’allusione alla shin-tilla divina che è difficile da estrarre dal coccige. Ergo, trattandosi di un tridente che esce dalla bocca delle serpe, non possiamo che intuire una forte allusione al verbo di Dio, e precisamente all’aspetto distruttore del verbo. Come sappiamo, le profezie indicano che Cristo si mostrerà stavolta con una spada che gli esce dalla bocca. E non è finita. Il serpente tocca solo il polo centrale della sfera. Per caso, ma il caso non esiste, sono incappato in una testimonianza di Carl Gustav Jung: “mercurio è l’anima mundi e il polo il suo cuore” (Psicologia e Alchimia). Di conseguenza, la profezia donatami anni fa: “Dio ha incaricato Anima Mundi di squassare il pianeta da cima” a fondo si lega perfettamente al cerchio di West Woodhay Down del 27 luglio. Inoltre, in un sogno-visione, fu proprio Mercurio a mostrarmisi con una lancia infiammata e ad annunciarmi l’imminente vendetta sugli Jinn (i demoni del Corano). La Trishula e la lancia infiammata si riferiscono allo stesso archetipo: sono simboli assiali legati al fuoco divino dell’intimo. Resta il mistero dei 29 cerchi, e non credo che quel numero sia casuale. I circlemakers non lasciano nessun dettaglio al caso. Intuisco magari che nella smorfia napoletana il 29 è il padre delle creature, il fallo. In effetti il crop può essere visto anche come uno spermatozoo che feconda un ovulo. Questo a tutti i livelli possibili. D’altronde la kundalini non è altro che forza seminale ascendente. Inoltre la coda del serpente shivaita sembra sorgere da un altro pianeta. Se la sfera grande è la terra, quella più piccola e bianca è la luna. Gli ebrei chiamano la luna “levannah”,  che significa la “bianca”. La luna è legata da sempre alla forza seminale, perchè il mercurio è lunare. Questo crop si lega all’ultimo crop circle realmente importante della stagione 2011, lo squillo di tromba dell’apocalisse imminente e il rullo dei tamburi del grande e terribile giorno di Yhwh-Melkizedek che sancira’ la fine dell’impero di Beliar e degli arconti astrali e umani al suo seguito. Il crop è anche un avviso per tutti i figli di Melkizedek, e contestualmente una dichiarazione di guerra a tutti gli Arconti che infestano questo pianeta alla deriva: l’ora segnata sul devastatore (come profetizzò Daniele). In questi ultimi tempi, i  kapò degli Arconti inseriti nei centri nevralgici del sistema vogliono metterci paura. L’obiettivo è chiaro: gli Arconti si stanno preparando al giudizio finale e hanno bisogno di energia, molta energia. Essi si nutrono della nostra energia emotiva, e quella della paura e dell’ansia è molto ambita. Le potenze sono sconvolte, come profetizzò il Cristo, sentono che Melkizedek sta per irrompere tra di loro per recuperare tutta la luce purificata. Noi siamo la luce purificata segregata dagli Arconti. Il meraviglioso e apocalittico crop di Jubilee Plantation del 15 agosto 2011, si lega alla profezia essena del rotolo 11QMelchisedek, che riguarda la fine dei giorni e la vendetta di Melkizedek su tutti gli spiriti del male. “l’interpretazione del passo per gli ultimi giorni si riferisce ai prigionieri [di cui] si dice: “per proclamare ai prigionieri la liberazione” (Is. 61,1). e  incatenerà i loro ribelli … e dall’eredità di Melchisedek, poiché […] ed essi sono l’eredità di Melchi]sedek, che  li farà ritornare a essi. E proclamerà per loro la liberazione, affrancandoli [dal peso di] tutte le loro iniquità. Questa cosa [avverrà] nel primo settennio del giubileo che segue i nove giubilei. Il giorno dell’espiazione (lev. 25,9) è la fine del giubileo decimo, quando si dovrà espiare per tutti i figli di Dio e gli uomini della parte di Melchisedek. Nelle altezze si esprimerà a loro favore, secondo le loro parti, poiché questo è l’anno di grazia (Is. 6,2) per Melchisedek, per esaltare nel processo i santi di Dio per il dominio del giudizio, come è scritto nei canti di Davide, che dice: “Dio si alza nell’assemblea [divina], in mezzo agli angeli emana la sentenza” (Sal. 82,1)….e Melkizedek vendicherà i giudizi di Dio Altissimo dalla mano di Beliar e degli spiriti della sua fazione e in questo avrà in aiuto tutti gli dèi eterni”.  Non sfugge che le dieci punte della figura geometrica alludano al decimo giubileo in cui Melkizedek inizierà la grande e ultima battaglia. Ma il messaggio più potente è il luogo di emanazione della formazione:  Jubilee Plantation, un riferimento all’ultimo giubileo citato dalla profezia essena, e avviso finale all’umanità e alle potenze astrali. Il termine “Jubilee” era gia’ da solo un potente addentellato con la profezia del rotolo 11Qmelch, e in generale con la sapienza essena. Recentemente,  leggendo quel capolavoro di Henry Corbin denominato “L’immagine del tempio”, e precisamente il capitolo dedicato al tempio esseno, sono giunto ad intuire finalmente perche’ il crop circle è sorto a Jubilee Plantation, ossia “la piantagione dell’ultimo giubileo”. Scrive Corbin: “questa costellazione di simboli completa la fisionomia della comunita’ essena come comunita’ ezechieliana…abbiamo gia parlato prima della visione, in Ezechiele 17:22-24 del principe della futura citta’-tempio come giovane ramo piantato sulla montagna del tempio in cui prosperera’ il nuovo Israele. È l’idea della piantagione di giustizia , della piantagione eterna. E la comunita’ di Qumran, la figliolanza della luce, in quanto tempio spirituale, si identifica con questa piantagione”. Corbin si riferisce certamente alla regola della comunita’ 8:5: “quando in israele si realizzera’ questo, allora il consiglio della comunita’ (ossia i figli della luce) sara’ ben stabilito nella verita’ quale piantagione eterna, casa santa per israele e convegno del santo dei santi: essi sono i testimoni di verita’ per il giudizio e gli eletti del suo beneplacito, per espiare la terra e dare agli empi la loro retribuzione”. Perche’ “piantagione di eternita”? Semplice, le profezie parlano del sorgere di un regno di sacerdoti eterni, a partire dall’Esodo fino all’Apocalisse. Quindi questo collettivo sarà formato da esseri eterni e invincibili, destinati a retribuire le potenze immonde. Questa comunità essena non è mai morta, le anime di quelli che appartennero al tempio più puro e potente di ogni tempo sono ancora qui, pronte ad essere guidate dal maestro di giustizia: Melkizedek. Esse appartengono al programma escatologico di Dio. Ma prima di questo, l’escatologia dovrà essere attuata da ciascuna di esse, individualmente. Prima la lotta con la carne e il sangue, e dopo la vittoria, la lotta con le potenze immonde che abitano nelle regioni cosmico-astrali dopo il grande convegno. Questo conflitto in astrale si riverberera’ nella materia con grandi sconvolgimenti.

Articolo di Mike Plato

Fonte: https://mikeplato.myblog.it/2018/10/04/crop-circles-e-fine-del-tempo/

QUANDO IL SOFFIO SI RIVELA
Conoscere il passaggio della Morte per riconnettersi alla Vita
di Chantal Dejean

Quando il Soffio Si Rivela

Conoscere il passaggio della Morte per riconnettersi alla Vita

di Chantal Dejean

La Vita è talmente immensa che ogni giorno mostra di sé un volto nuovo e noi possiamo solo cogliere una parte di Lei, sapendo sempre che è Infinità.

Dal regno degli esseri della Natura, al mondo dei defunti, dalle anime dei suoi figli prima che nascessero, alle Luci che ci fanno da Guide, Chantal Dejean allena il suo essere alla raffinatezza e alla bellezza necessarie per poter entrare in risonanza con i mondi sottili ed in questo modo poterli vivere.

La nascita e la morte condividono lo stesso percorso

In questo libro Chantal Dejean, attraverso il racconto delle proprie esperienze a contatto con i mondi dell’aldilà, narra del viaggio che un’anima intraprende verso quello che è oggi la nostra vita sulla terra.

Il mistero che avvolge il senso dell’esistenza, il luogo da cui veniamo e ciò che siamo venuti a fare, crea grandi lacune nel nostro vivere e nelle fasi successive del Dopo vita.

Questo libro vuole essere una guida, un illuminatore di quel viaggio che tutti stiamo già affrontando.

Con conoscenze che provengono da una visione medianica e chiaroveggente l’autrice descrive e accompagna tappa dopo tappa il lettore in tutte le fasi che l’anima affronta prima e dopo la vita terrena. Dal proprio vissuto, a consigli pratici, dall’incarnazione alla dipartita, alle fasi pre-morte e post-mortem questo scritto diventa una mappa pratica per meglio saper vivere e morire.

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