Attenzione! Ecco 10 cibi che causano il cancro

Il male del secolo è il cancro: anche se la medicina dichiara di fare passi avanti nella ricerca, i casi che vengono diagnosticati ogni anno raggiungono un numero molto elevato. Allora in che modo possiamo salvaguardare la nostra salute?

Certamente non possiamo avere il controllo totale dei meccanismi che regolano il nostro organismo, ma c’è qualcosa di altrettanto importante che possiamo fare: la prevenzione.

La prima cosa da fare è curare la nostra alimentazione, che è la base del benessere, dando al nostro corpo tutti i componenti nutritivi che servono per un corretto funzionamento dell’organismo.

Gli specialisti in oncologia sono i primi a raccomandare di seguire una corretta alimentazione. Con una dieta sana infatti, possiamo diminuire le probabilità di contrarre tumori e altre gravi malattie.

Esistono pero’ alcuni alimenti, che sembra abbiano una maggiore incidenza nell’insorgere del cancro: vediamo quali sono, in modo tale da orientarci verso scelte alimentari più consapevoli e sane.

  1. Carne rossa
    Se questo alimento viene assunto spesso, può favorire l’insorgerza di tumori. Per questo motivo i nutrizionisti consigliano di evitarne il consumo più di due volte a settimana e, se ne si ha la possibilità acquistarla da un allevatore di fiducia. La cosa migliore, come nostro consiglio, sarebbe eliminarla dalla vostra dieta.
  2. Carne al nitrito di sodio
    Che cos’è il nitrito di sodio? Il nitrito di sodio è un conservante utilizzato per alimenti come: prosciutto, carne in scatola e insaccati. Prima di poter essere inserito nel mercato, subisce delle trasformazioni chimiche che trasformano le sue molecole, così che queste risultino essere potenzialmente cancerogene, andando a colpire soprattutto colon e pancreas. Inoltre, sembra che possa fai insorgere altre patologie come la leucemia.
  3. Ripieni delle carni:
    L’ingrediente che li rende pericolosi è il glutammato monosodico, che viene indicato con la sigla E621, un componente che esalta i sapori ma che, allo stesso tempo è un killer per le cellule neurali.
    glutammato monosodico = dado da cucina
  4. Dado
    Così come il ripieno che si trova nelle carni, anche i dadi hanno al loro interno glutammato monosodico che, oltre a favorire l’insorgere dei tumori, provoca anche la diffusione delle metastasi.
  5. Zucchero
    Consumare molti zuccheri nelle propria dieta rappresenta una forte minaccia per l’organismo. Oltre a generare una vera e propria dipendenza da sostanze zuccherate, provoca un rapido aumento della glicemia e dell’insulina, favorendo il rischio di obesità,  tumori e diabete!
  6. Dolci
    I dolci possono aumentare il rischio di cancro perchè in essi vi è la presenza di coloranti artificiali. Per riconoscerli, basta leggere l’etichetta: sono indicati con sigle comprese tra E100 ed E199.
  7. Zabaione
    Cosa rende lo zabaione un alimento potenzialmente cancerogeno? (Questo succede soprattutto in quello già pronto), il componente pericoloso per nostra salute è il suo alto contenuto di zucchero che, come ormai ben sappiamo, può avere un impatto negativo sulla salute.
  8. Farina 00
    La diatriba su quanto sia pericolosa la farina 00 è ancora molto accesa, perché sempre più ci sono studi scientifici che dimostrano che questo tipo di farina sia a tal punto raffinato da perdere tutti i principi nutritivi, assorbendo un cospicuo apporto di zuccheri. Questo provoca un aumento della glicemia e del tasso di insulina e fa crescere il pericolo di neoplasie.
    Gli esperti consigliano di scegliere farine meno raffinate, come ad esempio quelle integrali.
  9. Bevande zuccherate
    Come tutti quegli alimenti che contengono zucchero, anche le bevande zuccherate vanno evitate. Oltre al glucosio, infatti, queste ultime sono addizionate con fruttosio e sciroppo di mais, che sicuramente non rappresentano un toccasana per la salute.
  10. Grassi vegetali
    I grassi vegetali, sono soprattutto nei dolci. Questi elementi vengono sottoposti a numerose trasformazioni prima di poter essere utilizzati dall’industria alimentare. È proprio a causa dei  trattamenti  ricevuti, questi possono rivelarsi pericolosi, soprattutto se idrogenati.

Fonte: http://www.libertadiparola.com/cibi-cancro/

I ROTHSCHILD IN ITALIA
di Pietro Ratto

I Rothschild in Italia

di Pietro Ratto

Con quali mezzi e in quale misura Casa Rothschild tenne in scacco i singoli Stati che, dal 1861, sarebbero confluiti nel Regno d’Italia? Quali rapporti si instaurarono tra i vari governanti della penisola italica e questa potente famiglia di banchieri? Come e perché l’Inghilterra coprì e finanziò la Spedizione dei Mille? Quali interessi economici avevano alcuni uomini al seguito di Garibaldi, in relazione all’annessione del Sud da parte del Regno sabaudo?

E soprattutto: com’è possibile continuare a insegnare e a studiare la Storia senza considerare l’enorme peso che le logiche finanziarie e la sete di profitto di grandi istituti bancari come quello in questione, hanno sempre esercitato sul corso degli eventi?

Ne I Rothschild in Italia, Pietro Ratto con le sue profonde capacità di ricerca, analisi e sintesi, ci rivela i fatti che hanno portato alla formazione del nostro Paese mostrandoci quello che viene normalmente ignorato dalla narrazione ufficiale della Storia e dai libri di scuola, ma che è fondamentale per comprendere non solo quegli anni, bensì anche la nostra storia presente.

Oltre alla storia italiana nel periodo fra il 1821 e il 1861, riviviamo anche gli eventi che hanno attraversato in quegli anni gli altri Paesi europei, come la Francia, la Spagna, l'Inghilterra e l'impero asburgico.

«C’è  un  fatto  però,  che  anche  da  solo  basta  per  far  capire quanto una famiglia come quella dei Rothschild abbia saputo influire sulla storia europea tramite la sua attività di credito.

Un fatto che dimostra quanto sia difficile comprendere gli eventi storici senza tener conto di  queste  dinamiche  finanziarie  che,  come  abbiamo  visto nelle pagine precedenti, per esempio spiegano le reali leve della liberazione del re di Spagna Ferdinando VII, in quel caso da individuare nella citata tangente pagata da Nathan alle Cortes.

Si tratta di un prestito che l’Austria, di nuovo in crisi economica, dovette nuovamente richiedere a Salomon Rothschild nel maggio del 1831. Come abbiamo visto, i nostri banchieri avevano tutto l’interesse a far sì che l’impero asburgico non si cacciasse in una nuova guerra, prevedibilmente nociva  per  le  loro  stesse  finanze. 

Di  conseguenza,  Salomon  Rothschild  concesse  il  prestito  richiesto,  a  condizioni  sorprendentemente  vantaggiose.  Ma  con  una clausola: tali condizioni sarebbero venute meno qualora l’Austria fosse entrata in un nuovo conflitto.

Ebbene: se si va a cercare nei libri di Storia dell’Arte ci si imbatte nella descrizione della cosiddetta fase del Biedermeier,  che  si  estende  ufficialmente  dalla  fine  del Congresso di Vienna al 1848.

Un periodo caratterizzato da un clima culturale e artistico, e da uno tipico stile nella realizzazione di mobili e arredamenti, che si sviluppa nei Paesi germanici e in Austria approfittando di un insolito e lungo intervallo di pace.

Risulta impossibile, però, spiegar le vere cause storiche di questa lunga fase di pace, senza connetterla a quell’astuto prestito tramite cui i Rothschild riuscirono così a disinnescar gli intenti bellicosi di Klemens von Metternich, salvaguardando il loro patrimonio».

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